Capitolo 17

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 POV JADA

Ero seduta sulla panca di legno, in attesa di farmi una doccia. Oggi sono tre mesi esatti che sto in prigione e della sentenza per la morte di Guzmán non si è vista nemmeno l'ombra, intanto devo scontare un anno qua dentro accusata ingiustamente di omicidio mentre i colpevoli sono la fuori che girano liberamente.

Una cosa buona però è successa, una settimana fa hanno licenziato Sandoval e godo tantissimo, finalmente quello stronzo si è meritato una bella ramanzina dal grande capo con un contorno di denuncia da parte delle detenute me compresa, credo che avrà difficoltà a trovare lavoro.

Con mia madre ci sono stati dei miglioramenti, non troppi perché lei è Zulema ma a me va bene così, più che altro è la mia ombra, anche se non la vedo spesso so che c'è. 

"Zahir hai una visita" entrò Yerro nei bagni "Fatti una doccia, ti aspetto fuori" annuii e mentre l'acqua mi scendeva bagnandomi il corpo pensai a chi potesse essere: la nonna non mi parla più, anzi mi ha ripudiata dalla famiglia urlandomi davanti a tutti che sono la figlia di mia madre, Ismael il vero colpevole della morte di Guzmán si sarà nascosto da qualche parte nel mondo e sinceramente non conosco altre persone che posso reputare conoscenti. 

"Jada guarda come siamo belle" urlò Saray dalla'altra parte del bagno mentre baciava la Riccia "Stupende!" ricambiai ridendo, ero così felice di non sentirmi sola finalmente potevo far parte di una grande famiglia  "Smettila Saray e vieni" le disse Zulema facendole segno con la testa di uscire dal bagno "Che sta succedendo?" le chiesi alla Riccia incuriosita "Stanno progettando un piano d'evasione" non rimasi del tutto sorpresa dalla risposta , mia madre è sempre stata uno spirito libero e odia essere chiusa in gabbia, lei è un'animale selvaggio che ha bisogno di correre fuori senza muri e ostacoli.

Mi rivestii e seguii Yerro verso la sala d'incontro. Non si poteva vedere chi ci fosse seduto fino a quando non te lo trovi di fronte divisi da un vetro "Buona chiacchierata" Yerro mi fece l'occhiolino e nonostante fosse finita con mia madre abbiamo tenuto un buon rapporto anche lui mi aiuta quando ne ho bisogno.

Arrivai di fronte alla sedia senza alzare la testa, non volevo rovinarmi la sorpresa, la alzai lentamente e quando lo vidi davanti a me la pressione scese di botto facendomi accasciare sulla sedia "Tutto a posto?" Yerro arrivò da dietro "Si si grazie" dissi con quel poco di voce che mi usciva dalla bocca.

Non ci credevo, era proprio li in carne e ossa, presi la cornetta incredula "Ehi" rispose "Ma ma" le lacrime iniziarono lentamente a uscire "Sono io Guzmán, stai tranquilla" appoggiò la mano sul vetro "Ma come è possibile? Ti ho visto sdraiato per terra e non respiravi" lui aspettava che ricambiassi mettendo anche la mia mano così da unirle, ma in quel momento ero occupata a tenerla sulla mia bocca "Ascoltami bene Jada, io sono proprio qui davanti a te, giuro che ti avrei voluto chiamare prima ma la polizia non me l'ha permesso perché volevano scoprire il colpevole, io lo so che non sei stata tu" mi girai verso Yerro e poi verso Guzmán perché non ci credevo ancora, l'amore della mia vita era li seduto di fronte a me "Guzmán io sono in prigione da tre fottuti mesi e me ne mancano ancora nove per scontare una cazzo di pena che mi ha affidato un giudice ignorante che per chiudere prima il caso mi ha condannata senza prove" 'Sono proprio la figlia di mia madre' pensai dopo avermi sentita,  la voce mi tremava dalla rabbia "Ismael e quel coglione del suo amico sono fuori in libertà mentre io sto pagando per un loro errore, e tu lo sai che ti amo con tutta me stessa e non sarei in grado di torcerti un capello" presi il fazzoletto che mi aveva portato qualche secondo prima il poliziotto e mi asciugai le lacrime, non sopportavo l'idea che mi vedessero piangere "Piangere è segno di debolezza" questa è una delle regole della prigione che mi ha insegnato Zulema "So che sei innocente, per quello sono qui contro il volere dei miei e della polizia sono venuto il prima possibile credimi! Non è stato facile, ci hanno messo videocamere e cimici dappertutto, anzi molto probabilmente ne ho una addosso, ma sono qui Jada ed è questo che mi importa! Sono qui perché volevo farti sapere che io combatterò per tirarti fuori da questa topaia e per averti di nuovo con me tra le mie braccia"  Yerro si avvicinò facendomi capire che il tempo era finito "Ti amo Jada, giuro che ti porterò via da qui, lo giuro sulla mia stessa vita".

CRIMEWhere stories live. Discover now