Capitolo.18

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Ritornai in cella ancora sconvolta da quello che era appena successo. 

Erano le sette e mezza e la sirena suonò avvertendoci che era ora di cena, ma di cibo non ne avevo proprio voglia, mi buttati nel letto rivolta verso il muro "Fanciulla andiamo a mangiare?" spuntò alle spalle Sole "No non ho fame" risposi a bassa voce, si sedette sul bordo del letto accarezzandomi i capelli "Com'è andata la visita?" girai la testa per guardarla negli occhi "Scusa Sole non mi va di parlare" quando risposi la sua faccia si rattristò "Va bene piccola quando vuoi io sono qua" mi è dispiaciuto risponderle così, so che ci è rimasta male perché dal primo giorno che sono arrivata lei ci è sempre stata, mi ha sempre ascoltata e mi ha dato consigli che nemmeno mia nonna e Zulema messe insieme sono riuscite a darmi, ma ogni tanto anche io ho bisogno dei miei spazi sopratutto dopo aver visto Guzmàn vivo davanti ai miei occhi. 

Passò mezz'ora da quando venni svegliata dal suono di un manganello che sbatteva tra le sbarre della cella "Zahir alza quel culo e vieni a mangiare" ancora frastornata dal rumore gli risposi "Sta sera non ho fame" era nuovo il ragazzo uscito dalla vecchia scuola di Sandoval, entrò in cella e si appoggiò con la mano destra sul letto sopra il mio e avvicinò la testa "Giuro che se non ti alzi in meno di cinque secondi ti porto in mensa strisciando" ero stufa delle sfide che tiravano, si credevano superiori a tutti anche dopo che Sandoval se n'era andato "Scusami  Andres non ho fame, non posso saltare la cena sta sera? " neanche il tempo di finire la frase che mi prese per i capelli e mi tirò con forza in mensa "Mi fai male cazzo!" "Smettila di gridare puttana" le urla si sentivano dal corridoio che conduceva alla mensa. 

Entrati mi buttò davanti alla altre facendomi cadere a terra "Quando ti dico di alzarti tu ti alzi! Hai capito?!" mi disse con tono di sfida faccia contro faccia, io annuii "Ora prendi un vassoio e mangia! Voglio vedere il vassoio pulito! " mi misi in coda e dopo aver preso da mangiare notai che le detenute ci fissavano; Sole mi fece segno di andare vicino a lei e alle altre, ma decisi di mettermi in un tavolo all'angolo lontano da tutti "Zahir! Vieni qua" disse la guardia cercando attenzione da tutti "Siediti qua così tutti ti vedono mangiare! " poi si girò verso Zulema "È così che si educano gli adolescenti" mentre andai a sedermi nel tavolo notai l'espressione di mia madre che lo avrebbe ucciso in due secondi ma sapevo che non poteva fare niente perché non poteva fare saltare il suo piano di fuga per me.

 Dopo aver mangiato a forza la cena, Andres finì la sua scenetta applaudendo come per darmi il contentino.  Ero talmente arrabbiata che scappai di corsa in bagno a vomitare il cibo, il nervoso che avevo dentro mi fece rigurgitare il tutto, quando finii la porta si aprì di colpo e sbucò Zulema chiudendoci entrambe all'interno "Come stai?" ero sorpresa della sua apparizione, più o meno erano due settimane che non ci parlavamo, non ricordo bene "Bene" risposi a bassa voce, con la mano mi sollevò il viso cercando il mio sguardo "Non dirmi cazzate! Si vede che hai vomitato, hai gli occhi lucidi" annuii "Quel coglione la pagherà! Non sopporto l'idea che la gente ti possa trattare così" il suono di quelle parole mi rendeva felice "Ascolta non posso stare qui tanto, domani mattina dopo colazione troviamoci fuori in giardino, ti devo parlare" mi sfiorò i capelli e in meno di due secondi scomparve. Uscii dal bagno e mi sedetti in quella fottutissima panca a riflettere su quale fosse l'argomento di cui mi avrebbe parlato domani Zulema, all'improvviso sentii delle voci dall'altra parte del bagno "Il buco è pronto" riconobbi la voce di Casper la schiavetta di mia madre "Ottimo dobbiamo decidere solo quando" appena sbucarono nella mia stessa stanza corsi via facendo finta di non aver sentito nulla, ma collegando il tutto forse avevo capito di cosa volesse parlarmi mia madre.

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