Capitolo 27

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 POV ZULEMA

"Maca andiamo!" le urlai appena entrò la torta "Anche io avrei scelto il principino invece che te" disse raggiungendomi "Vaffanculo" salimmo le scale e andammo nella camera da letto "Allora?" trovammo Flaca che faceva il palo fuori dalla stanza "E' dentro" rimasi estasiata dalla bellezza: immensa e contemporanea, che trasmette quella voglia di tranquillità, i colori sono rilassanti agli occhi, il bianco abbraccia il tortora, sulla mia destra c'è un' armadio capiente dotato di specchi, riflettono l'enorme letto matrimoniale, decorato con dei faretti sulla testata del letto, che illuminano le foto di famiglia "Zule ci sei? Sembra che non hai mai visto una camera da letto" "Dovresti fare la comica sai? Te l'hanno mai detto?" le risposi avvicinandomi a Kati, da dieci minuti aveva collegato il suo cellulare alla cassaforte che si trovava dietro al quadro "Un minuto ed è fatta" mentre aspettavo andai verso il letto, presi tra le mani una cornice, ritraeva uno scatto su una barca a vela, Jada era sdraiata e appoggiava la testa sulle gambe di quella vecchia megera e rideva, aveva un sorriso splendido, non l'ho mai vista ridere così, era felice e senza di me lei stava bene "Fatto!" urlò Kati "Ma c'è un problema" posai la foto "Cosa aspetti parla!" mi girai verso di lei "Ho decifrato il codice, ma per aprirla completamente mi serve l'occhio del proprietario" rimanemmo tutte sorprese "Cosa intendi per occhio?" le domandò Maca "Dovremmo sequestrare la padrona della spilla, è una cassaforte a sblocco oculare" portai le mani alla testa, poi udii in lontananza una voce "No, ti vogliamo bene! Allora giuro che di oggi questo è l'ultimo brindisi che faccio" "Cazzo Maca il brindisi, vado io!" corsi come un lampo, fermandomi in un angolo e riuscendo a farmi vedere dal caposala "Volevo annunciare a tutti i presenti che quest'anno alla serata di beneficenza sarò affiancata da una persona speciale: Jada sarà la madrina della serata, e avrà l'onore di indossare la spilla di diamanti tramandata dalla mia famiglia" un'applauso generale rimbombò nella sala, coprendo il suono dei battiti del mio cuore che stava uscendo dal petto.

Le altre erano riuscite a tornare ai loro posti in tempo senza farsi beccare "Un viaggio in Thailandia" Maca mi raggiunse al tavolo mentre servivo da bere "Tu che cosa le avresti regalato? Un viaggio sulle catene alle giostre" le pizzicai il braccio per non dare nell'occhio "Ti va bene che siamo qua dentro, se no ti avrei spaccato la faccia" sobbalzò dal fastidio "Posso?" una voce soave interruppe il nostro battibecco "Amore ti presento Zulema e Macarena due compagne di cella" rimasi stupita e delusa da quello che aveva appena detto "Zulema, Macarena lui è Guzmàn il mio ragazzo" si scambiarono una stretta di mano "Piacere di conoscervi, Jada mi ha parlato bene di voi" scoppiò a ridere la bionda "Ah davvero?" le tirai una gomitata "Si si certo, abbiamo legato tanto in cella" disse cercando di recuperare la figuraccia che aveva appena fatto "Sono contento che non era da sola e aveva qualcuno che le voleva bene, a proposito volevo chiedervi se domani sera sareste libere?" lei lo prese dal braccio sussurrandogli qualcosa all'orecchio "Stai tranquilla tesoro" "Si siamo libere perché?" s'intromise Maca "Vorrei invitarvi a cena nella nostra nuova casa, so poco del passato di Jada e ne vorrei sapere di più, chi meglio di voi lo conosce" porsi un bicchiere a un signore dietro di loro "No non ci siamo domani" l'istinto prese il sopravento "Vogliamo fare lunedì?" quell'aria da figlio di papà gentile mi stava dando sui nervi "Va bene domani sera, io e Zulema ci saremo" Jada era preoccupata mentre il sorriso di Guzmàn mi stava spaventando dalla sua grandezza "Bene ci vediamo domani alle otto, in calle del Marques de Bellet, 6" si voltarono e andarono via "Ma che cazzo stai facendo?" sussurrai alla bionda continuando a versare il moscato nei calici "Volevi recuperare il rapporto con tua figlia, il principino te l'ha servito su un piatto d'argento" alzai gli occhi al cielo pensando all'enorme cazzata che avevamo appena preso.

La notte la passai a girarmi e rigirarmi nel letto, la mente non si dava pace e i pensieri continui davano il tormento, facendomi passare la notte in bianco. Le ragazze si erano stabilite nel loft con noi, avevano preso questa decisione perché mancava meno di una settimana al colpo e ogni giorno bisognava ripassare il piano, ma è stata proprio una decisione di merda, sembra di essere tornata in carcere "Vedete di pulire sto schifo altrimenti vi stacco la testa a tutte" urlai di prima mattina "Buongiorno anche a te Zulema" rispose Goya spiaggiata sul divano "Allora sei pronta per sta sera?" addentai una mela "La prossima volta impara a tapparti quella fottuta bocca che hai e fatti i cazzi tuoi" comparì dal nulla la bionda sedendosi sopra al tavolo con un bicchiere di latte in mano, indossava una semplice t-shirt senza niente sotto, si era legata in una coda alta i capelli e mi fissava sorseggiando il latte "Le sedie le hanno inventate per decorazione?" posò il bicchiere "Tu hai bisogno di farti una bella scopata" continuai a mangiarmi la mela mentre le altre applaudirono alla sua risposta "Io vado a farmi una doccia" mi voltai e andai a fumarmi una sigaretta, quella maledetta bionda mi aveva fottuto il cervello? Non poteva avermi sotto controllo, cazzo io sono Zulema Zahir e lei è solo un chihuahua a cui le sono cresciute le palle, pensai tra me e me mentre passeggiavo avanti e indietro sul terrazzo, poi senza pensarci corsi in bagno e mi buttai sotto la doccia con lei e da li scoppiò qualcosa a cui nessuno ci avrebbe mai creduto, nemmeno io.

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