Complementary opposites

148 3 3
                                    

CAPITOLO 32 "Complementary opposites"

Alec rientrò nella stanza ed infilò il telefono nella tasca dei jeans.
"Ho avvisato Sebastian e Clary, stanno rientrando all'Istituto..." comunicò ai due stregoni.
"Hai fatto la cosa giusta... Tom sa essere imprevedibile" commentò Andrew incrociando le braccia al petto. Alec si soffermò per qualche istante di troppo sull'uomo; il suo modo di fare e di parlare gli ricordava Rose, quei due erano più simili di quanto pensasse, anche semplicemente nei movimenti.
"Lo spero... allora, che piano avete?" chiese lo shadowhunter curioso.
"Aspetteremo che Marshall ci venga a cercare" rispose prontamente De la Roux.
"E poi chiuderemo una volta per tutte questa storia" concluse Andrew guadagnandosi un cenno di assenso dallo stregone affianco a lui. Alec li guardò scettico, non sarebbe stato così facile.
"Si ma come?"
"Sicuramente Tom verrà qui all'Accademia" spiegò Andrew "tutte le copie del Compendio sono qui... e quando arriverà noi ci faremo trovare pronti. Lo abbiamo già sconfitto una volta, possiamo rifarlo"
"E poi ci saranno anche Rose e Laurance ad aiutarci... anche Edward ed Elisabeth potrebbero essere utili" aggiunse De la Roux meditabondo "cercheremo di tenerlo impegnato finché Rose e Laurance compieranno l'incantesimo per spezzare quello di Marshall..." aggiunse.
"Per questo non c'è problema, possiamo darvi una mano anche noi" li rassicurò Alec "c'è anche un altro stregone molto potente che può aiutarci... Magnus Bane"
Una risata scappò dalla bocca di Andrew ed Alec subito si voltò a guardarlo incuriosito dalla sua reazione.
"Magnus bane..." ripeté lo stregone "sono anni che non lo vedo..."
"Vi conoscete?" indagò il ragazzo e Andrew annuì.
"Amici di vecchia data" si limitò a dire vago.
"Servirà anche l'altro ragazzo..." si intromise improvvisamente De la Roux "lo shadowhunter, Sebastian"
"Cosa c'entra Sebastian?" chiese stupito Andrew senza capire.
"Serve il suo sangue per il contro incantesimo" spiegò Alec "serve il sangue di una vittima di Jonathan Morgenstern" precisò.
Andrew lo guardò perplesso.
"Cosa c'entrano i Morgenstern adesso?"
"Questo non lo sappiamo, ma sappiamo che ci serve Sebastian qui all'Accademia" disse convinto Albert.
"Rose lo sa?" chiese Andrew verso l'amico, e De la Roux annuì.
"Farò in modo che, quando Marshall arriverà all'Accademia, tutti i miei shadowhunters migliori vengano subito qui... anche Sebastian" disse Alec "sperando non vada prima all'Istituto, se no potrebbe essere un grosso problema" aggiunse pensieroso.
"Come faranno a raggiungerci?"
"Magnus... può aprire un portale tracciando la mia presenza qui" rispose Alec.
"Allora faremo così" acconsentì De la Roux. Improvvisamente, qualcuno bussò alla porta dell'ufficio e ancora prima che qualcuno desse il permesso di entrare, la porta si aprì rivelando due figure che Alec non aveva mai visto prima, o almeno, così credeva.
Il ragazzo e la ragazza davanti a lui avevano un volto familiare, ma non riusciva proprio a ricordarsi dove li avesse già visti in passato.
"Elisabeth... Edward" disse De la Roux guardandoli "è successo qualcosa?"
"No Maestro... volevamo solo un aggiornamento... sappiamo che ha trovato Laurance" disse il ragazzo facendo un passo avanti. La ragazza si mordicchiò l'unghia dell'indice nervosa, poi parlò anche lei.
"Come sta?" chiese visibilmente preoccupata.
Improvvisamente, Alec si ricordò i loro volti, già incontrati alla festa dell'Istituto mesi prima, quando Rosalie e Laurance avevano preso Paul Martens. Poi, li aveva visti nuovamente durante l'attacco all'Istituto.
"Sta bene... è solo stanco" disse svelto De la Roux "deve riposare ma non vi preoccupate, si riprenderà"
"Possiamo fare qualcosa?" chiese il ragazzo infilando le mani in tasca e guardando Alec piuttosto stupito "e lui cosa ci fa qui?" chiese accorgendosi improvvisamente della presenza dello shadowhunter.
"Gli shadowhunters ci aiuteranno" decretò Andrew Thorne "abbiamo modo di pensare che Marshall attaccherà l'Accademia per prendersi una copia del Compendio... credo che Rose vi abbia già spiegato" disse ed i due ragazzi sulla porta annuirono, quindi continuò "loro terranno impegnati Marshall e i vari demoni, insieme a tutti noi... dovremo dare il tempo a Rose e Laurance di fare il contro incantesimo"
"Non possono avere interruzioni quando inizieranno la magia" precisò De la Roux.
"Ok quindi... Marshall potrebbe attaccare da un momento all'altro l'Accademia, Laurance è fuori gioco almeno per qualche ora, Rose da sola non è sicura di poter fare il contro incantesimo e qui non la vedo, ed abbiamo solo uno shadowhunter qui che ci potrebbe aiutare..." commentò ironica Elisabeth incrociando le braccia al petto. Si appoggiò allo stipite della porta ed osservò gli uomini all'interno della stanza in attesa di una risposta.
"Gli shadowhunter ci raggiungeranno non appena ci sia bisogno... non posso farli venire qui subito perché se attaccasse prima l'Istituto resterebbe senza copertura" spiegò Alec catturando l'attenzione della ragazza "Magnus gli aprirà un portale non appena dovranno venire qui" aggiunse.
Elisabeth sospirò incerta, non era certo la migliore delle situazioni.
"Vi devo chiedere un favore" disse improvvisamente De la Roux "Rose è andata ad allenarsi... raggiungetela e supportatela, datele tutto ciò di cui ha bisogno, statele vicini... è tesa e Laurance in quelle condizioni non aiuta" aggiunse preoccupato.
"Già... solo Laurance sa sempre come prenderla e viceversa" mormorò sotto voce Elisabeth, ma tutti sentirono perfettamente il commento sprezzante, quindi cercò di rimediare al volo "raggiungiamo subito Rose... magari le portiamo un caffè caldo e qualcosa da mangiare, sono sicura le farà piacere"
Alec si alzò in piedi "vengo con voi, direi che qui abbiamo finito" disse guardando i due uomini che annuirono concedendogli di congedarsi con i due ragazzi.
"Quindi siamo in attesa?" chiese Edward attirando l'attenzione di tutti.
"Di cosa?" chiese De la Roux senza capire.
"Dell'attacco di Marshall e della battaglia finale" rispose il moro con un sorriso bieco. Guardò per un istante Elisabeth, che sorrise maliziosa a sua volta guardandolo.
"Mi sono sempre piaciuti gli attacchi a sorpresa" commentò ridacchiando "adesso andiamo, prima che Rose svenga per un attacco di ipoglicemia... sta studiando per diventare un medicum, certe cose dovrebbe saperle" aggiunse la ragazza voltandosi ed uscendo dall'ufficio "a dopo!" salutò gli uomini rapida e si incamminò nel corridoio.
Alec ed Edward la seguirono facendo un cenno silenzioso di saluto e si incamminarono lentamente dietro di lei nel silenzio più totale.
Alec ne approfittò per guardarsi intorno, era rapito dal posto in cui si trovava.
L'arte gotica dell'ingresso arredava tutta l'Accademia, ma allo stesso tempo dei decori in legno e candelabri in giro rendevano mistica l'aria in ogni corriodio in cui svoltavano. Tutto intorno a loro sembrava trasmettere magia, e con il suo naso da cacciatore riusciva a fiutare tutta la carica magica all'interno di quel posto. Il pavimento in legno scuro ma brillante scorreva sotto i loro piedi, mentre i suoi anfibi neri ticchettavano regolarmente sul suolo.
La luce tetra ed ombreggiata rendeva il clima lì dentro ancora più misterioso, esacerbato da pareti in bordeaux scuro.
Seguì in silenzio i ragazzi davanti a lui che sembravano destreggiarsi alla perfezione in quella miriade di corriodi uguali; fecero un paio di piani di scale, raggiungendo quello che doveva essere il quarto piano di quella struttura che non aveva ancora visto dall'esterno.
C'erano poche finestre sulle pareti, ma molto grandi che permettevano la piena visuale di quello che doveva essere un parco alla quale si poteva accedere dal piano terra, dove erano arrivati con Rose qualche ora prima.
Nell'insieme quel posto era strano, sì, ma molto bello.
Improvvisamente, i ragazzi si fermarono ed entrarono dentro una stanza senza alcun preavviso. Alec si fermò sulla soglia, gettando un'occhiata malfidente all'interno per capire dove fossero finiti.
Di Rose lì dentro, non vi era alcuna traccia.
"Puoi entrare sai... non ti mangiamo" disse Elisabeth attirando la sua attenzione. Alec la guardò per un istante incerto, poi entrò nella stanza guardandosi intorno curioso.
"Questa è..." iniziò analizzando l'ambiente.
"Una cucina" terminò la frase la ragazza mentre prendeva una tazza in mano "preparo del caffè così ne portiamo un po' a Rose... tu ne vuoi?"
Alec annuì, ed Elisabeth tirò fuori delle altre tazze.
"Questa è la... vostra cucina?" indagò curioso appoggiandosi ad un bancone ed incrociando le braccia al petto. La ragazza ridacchiò mentre preparava la moka ed Edward si sedette comodo su una sedia.
"Questa è una delle cucine" disse attirando l'attenzione su di lui "di solito questa viene usata solo di sera o di notte da noi studenti... non è quella adibita alla vera preparazione dei pasti"
"Quindi... preparate tutto voi?"
"E chi dovrebbe farlo?" rise la ragazza.
"Beh pensavo usaste la magia"
"Abbiamo le mani, possiamo anche prepararci noi da mangiare..." rispose serena mettendo la moka sul fuoco e sedendosi affianco ad Edward.
"Allora capo dell'Istituto di New York... come vanno le cose lì?"
"A cosa ti riferisci?"
"Hai fatto tornare i tuoi soldati da Alicante?"
"Come fai a saperlo?" chiese sorpreso "non eravate presenti quando ne abbiamo parlato... comunque sì"
"Saggia decisione... Tom Marshall è pericoloso" rispose Edward riflessivo.
"Ho sentito che Laurance l'ha incontrato" disse improvvisamente Alec e gli stregoni alzarono lo sguardo su di lui. Elisabeth si morse il labbro nervosa e sospirò lievemente.
"Non mi ci far pensare... quel coglione" disse a bassa voce, ma Alec sentì benissimo.
"Laurie a volte è troppo istintivo" si intromise Edward "è uno stregone molto potente, ma non sempre sa riconoscere i suoi limiti... cosa credeva di fare? Di poter battere Marshall da solo?"
"Si è salvato solo perché è suo figlio" aggiunse Beth preoccupata "e non so se se ne sia reso conto"
"Io non credo..." rispose Edward guardandola.
"Aveva bevuto molto... non credo fosse molto in sé quando ha deciso di farsi trovare da Marshall" disse Alec ed i due ragazzi subito volarono con lo sguardo su di lui ma non dissero niente. La moka iniziò a fischiare, segnalando l'uscita del caffè. Elisabeth versò lentamente nelle tazze il caffè e le porse verso Alec ed Edward; prese in mano la sua tazza e quella di Rose e si avviò fuori dalla cucina.
I ragazzi la seguirono silenziosi, scambiandosi uno sguardo di circostanza nell'uscire dal locale.
"Allora Alec... che ne pensi dell'Accademia?" chiese la ragazza spezzando il silenzio.
"E' molto... particolare" farugliò in difficoltà lo shadowhunter. Osservò i capelli perfettamente pettinati della ragazza che camminava davanti a lui e per la prima volta notò il suo corpo fasciato da quella che avvea tutta l'aria di essere una divisa, uguale a quella che aveva Rose addosso fino a qualche ora prima.
"Quella che avete addosso è... una divisa?" chiese curioso. Edward soffocò una risatina ed infilò le mani in tasca senza rispondere, ma Elisabeth rispose al posto suo.
"Una specie..." disse vaga "il Maestro ci vuole sempre in ordine... ma non la usiamo sempre, quasi mai in realtà... solo quando abbiamo delle lezioni... come avrai notato ognuno di noi ha un suo stile"
"Si questo l'ho notato" commentò Alec riflettendo su quanto fossero eccentrici tutti gli stregoni che aveva conosciuto fino ad allora.
"Voi shadowhunter avete tutti quei vestiti neri, di pelle e cose di questo tipo che vi permettono di nascondervi nel buio della notte... a noi piace attirare l'attenzione" aggiunse la ragazza ridacchiando maliziosa "dove c'è festa c'è magia... e dove c'è magia ci siamo noi" conlcuse sistemandosi una ciocca di capelli ordinatamente dietro l'orecchio.
Alec la osservò attentamente nei movimenti.
Elisabeth era decisamente una bella ragazza.
I suoi lineamenti delicati e la sua pelle chiara la rendevano decisamente graziosa, ma non era di certo paragonabile alla bellezza folgorante di Rose.
Rosalie Thorne aveva la bellezza tipica dei Nephilim, mezzi uomini e mezzi angeli.
"Toglimi una curiosità... come hai fatto a diventare capo dell'Istituto di New York così giovane?" chiese Edward piuttosto sfacciato, ma non se ne preoccupò "so che la storia di Jonathan Morgenstern ha dato un bel po' di lustro al vostro Istituto... avete Clarissa Fairchild tra le vostre fila, e Jace Herondale" aggiunse.
Alec lo guardò per un istante, senza capire dove volesse andare a parare.
"Si, Jace e Clary sono sicuramente degli ottimi shadowhunter e ci fanno molto comodo a New York" confermò il ragazzo "poi adesso abbiamo anche Joel e Sebastian, fa la differenza..."
"Sebastian Verlac?" chiese la ragazza voltandosi appena per studiare l'espressione del cacciatore, ed un sorriso malizioso cercò di farsi largo sul suo volto quando notò il disagio sul viso di Alec al nominare Sebastian, ma cercò di trattenersi.
"Rose mi ha detto che è dell'Istituto di Parigi, credevo sarebbe tornato lì..." aggiunse la strega facendo finta di niente. Edward guardò Alec con un ghigno, il fastidio che stava provando lo shadowhunter era palpabile.
"Suppongo sia rimasto qui per Rosalie" disse secco.
"Si, lo suppongo anche io" rispose pacata la ragazza.
Improvvisamente, il pavimento sotto i loro piedi iniziò a tremare impercettibilmente ma dopo qualche istante iniziò ad oscillare sempre più forte. Lo scricchiolio del legno ed il battere dei mobili intorno a loro divenne sempre più assordate, mentre i vetri delle finestre sbattevano pericolosamente. Elisabeth strinse forte tra le mani le tazze affinché non cadessero per terra e si voltò verso i ragazzi alle sue spalle.
Il volto di Alec era spiazzato, mentre si guardava intorno furtivo cercando di capire cosa stesse succedendo; Edwrad invece, la guardò a sua volta tranquillo, accennando un ghigno soddisfatto.
Dopo neanche un minuto, il terremoto cessò all'istante, come se non fosse mai successo niente ed il silenzio aleggiò di nuovo nel corriodio.
"Cos'è stato?" chiese immediatamente Alec allarmato "Marshall?"
"Rilassati Nephilim..." disse pacata la ragazza "è solo Rose" aggiunse riprendendo a camminare.
Alec ci mise un po' a registrare le parole che aveva detto Elisabeth e sbatté le palpebre un paio di volte.
"Rose?" chiese confuso.
"Si sta esercitando" si intromise Edward "vuol dire che è riuscita ad evocare il fuoco infernale se ha scatenato questo casino" aggiunse con un sorriso soddisfatto "secondo me potrebbe anche fare il contro incantesimo da sola, senza Laurance... quella ragazza è una bomba"
"Non dire stronzate Ed..." si intromise Elisabeth, qualche metro più avanti di loro "fare un incantesimo di quella portata da sola le toglierebbe tutte le energie... se non dovesse andare a buon fine cosa faremmo?"
"Potremmo sempre giocarci la carta di Laurance, De la Roux ed Andrew Thorne... sono convinto che riuscirebbero a tener testa a Tom Marshall"
"Certo che ci riuscirebbero... ma se Marshall dovesse scatenarci contro un esercito di demoni magici non avremmo solo lui da tenere a bada" gli fece notare la ragazza.
"Giusto, hai ragione..."
"E poi Laurance non lascerebbe mai che Rose facesse il contro incantesimo da sola" aggiunse abbassando il tono di voce pensierosa; Edward se ne accorse subito.
"Ti da fastidio?" la punzecchiò con un sorriso, ed Alec si voltò verso di lui senza capire a cosa si riferisse.
"Ma cosa stai dicendo!"
"La verità" ribatté Edward convinto "andiamo Beth... l'abbiamo notato tutti"
"Ho già parlato di questo con Rose" rispose secca la ragazza "e ti posso assicurare che non c'è niente per cui io debba provare fastidio" aggiunse rapida.
"Di cosa state parlando?" si intromise Alec curioso di capire a cosa si stessero riferendo.
"Edward crede che io sia gelosa del rapporto che c'è tra Laurance e Rosalie"
"Non lo credo, ne sono convinto" ridacchiò lo stregone con le mani in tasca, e la ragazza lo fulminò con lo sguardo ma non disse niente.
"Non credo ci sia qualcosa di cui essere gelosi" disse Alec riflessivo.
"Oh credimi, allora non li hai mai visti insieme sul serio" commentò lo stregone ridacchiando. Alec lo guardò spiazzato, senza capire il vero senso profondo della frase.
Prima che potesse dire qualcos'altro, Elisabeth lo anticipò.
"Eccoci siamo arrivati, entriamo piano, non disturbiamola" disse fermandosi davanti ad una porta. Alec fissò la porta in legno massiccio, ancora scombussolato da quello che aveva appena sentito.
C'erano molte cose che non sapeva di Rose probabilmente e la sua vita doveva essere cambiata molto da quando era all'Accademia.
Dopotutto... adesso che era lì dentro capiva perché quel posto fosse così alienante.
La magia intrinsa nelle pareti di quella struttura ti influenzava e ti inebriava come la peggiore delle droge, facendoti vivere su un parallelo diverso rispetto al resto del mondo.
Tutto sembrava essere statico e dinamico al tempo stesso lì dentro.
Due ragazze ed un ragazzo mai visti prima si avvicinarono a loro nel corriodio in silenzio, mentre il ticchettio dei tacchi delle scarpe delle ragazze scandivano i loro passi ritmicamente. Alec li guardò incuriosito, rendendosi conto che stavano venendo proprio verso di loro.
 Anche loro indossavano quella specie di divisa che avevano tutti gli altri ed il loro aspetto eccentrico ma ordinato ed elegante allo stesso tempo risaltò subito ai suoi occhi ormai abituati ai tratti particolari degli stregoni. Le due streghe dovevano essere gemelle, a giudicare dal loro aspetto identico; le iridi dei loro occhi erano colorate di una strana sfumatura rosa innaturale, ma per quanto fossero particolari, Alec era certo non fossero lenti a contatto.
Lo stregone invece, camminava sostenuto nella sua divisa blu senza una piega che faceva contrasto con i suoi corti capelli rossi. Alec fissò il rosso dei suoi capelli, non come quelli di Clary o Jonathan Morgenstern, ma di una tonalità troppo accesa per essere naturale. Il suo sguardo magnetico verde smeraldo attirò subito la sua ttenzione ed un piercing sul sopracciglio scintillò sopra il suo occhio sinistro.
"Che ci fate in giro a quest'ora?" spezzò il silenzio Beth guardando i nuovi arrivati.
"Stiamo andando a letto, abbiamo fatto una cosa nel bosco" rispose vago il ragazzo, spostando poi il suo sguardo fisso su Alec. Lo analizzò attentamente, studiando le sue rune visibili sulle braccia e sul collo.
"Cosa ci fa un Nephilim qui?" chiese riportando lo sguardo su Elisabeth ed Edward.
"Sono il capo dell'Istituto di New York" si intromise Alec "e credo proprio dovremo collaborare tutti insieme tra poco, Nephilim e stregoni" aggiunse serio ma con tono pacato, senza abbassare lo sguardo.
Lo stregone lo guardò per un istante, poi guardò di nuovo Elisabeth ed Edward interrogativo.
"Tom Marshall è scappato Jason" spiegò Elisabeth "e pensiamo verrà qui... gli shadowhunter ci aiuteranno a tenerlo a bada mentre Rose e Laurance faranno il contro incantesimo. Avremo bisogno dell'aiuto di tutti" precisò la ragazza ammonendoli con lo sguardo. Lo stregone alzò gli occhi al cielo e accennò un sorriso, lanciando per un attimo un'occhiata alle ragazze al suo fianco.
"Non ti preoccupare Beth, sai che siamo persone accoglienti... di solito sono i cacciatori ad avere problemi con noi" commentò con tono di sfida il ragazzo riportando per un istante lo sguardo su Alec, poi parlò di nuovo in direzione dei suoi amici "avete trovato Laurance?"
"Si, lo ha trovato il Maestro"
"Quando lo vedete ditegli di venire da me, devo parlargli... ho trovato una cosa che stava cercando e che potrebbe essergli molto utile" disse accennando un sorriso malizioso "adesso vado, ci vediamo in giro ragazzi" disse svelto, poi guardò Alec, che non riusciva a catalogare il ragazzo come una presenza simpatica o decisamente fastidiosa. Preferiva di gran lunga la compagnia di Edward ed Elisabeth... non sembravano poi così male, e in fin dei conti erano amici di Rose. Si sarebbe dovuto fidare di loro.
"Alec Lightwood è stato un piacere" aggiunse lo stregone con un ghigno.
"Come fai a sapere il mio nome?" indagò curioso il cacciatore.
Jason trattenne una risata e guardò Alec con superiorità "chi non sa del dramma di Rosalie Thorne, indecisa tra lo shadowhunter di New York e quello di Parigi?" chiese con tono ironico, ed il suo sorriso si ampliò ancora di più quando notò l'espressione spiazzata di Alec. Entrambe le ragazze ridacchiarono sommessamente, facendo udire per la prima volta la loro voce.
"Come biasimarla, non sono poi così male questi Nephilim..." commentò maliziosa una delle due, ma Jason la interruppe prima che qualcun altro potesse aggiungere qualcosa.
"Ti do un consiglio bello... uno di voi due farebbe bene a prendersi Rosalie, prima che lo faccia qualcun altro..." aggiunse ridacchiandò.
"Jason adesso basta, smettila" lo ammonì Elisabeth ed il ragazzo spostò il suo sguardo su di lei ghignando perfidamente.
"Non te la prendere troppo se alla fine di tutto troverai Laurance e Rose a letto insieme... in fin dei conti, era così che doveva andare, fin dall'inizio" rise malignamenti il rosso.
Alec ascoltò stupito le parole del ragazzo e notò la faccia di Elisabeth farsi sempre più livida.
"Faresti meglio ad andartene adesso" disse con tono secco la strega.
"E tu faresti meglio a non illuderti troppo lizzie"
Jason basta, vattene" decretò Edward "adesso basta"
Il rosso infilò le mani in tasca e, rivolgendo un ultimo sorriso a tutti, in un attimo sparì davanti ai loro occhi. Alec fissò il vuoto davanti a sé ancora confuso, senza capire cosa fosse successo.

Claimed by the shadows - II VolumeWhere stories live. Discover now