Into the darkness

202 5 8
                                    

CAPITOLO 17 "Into the darkness"

Accademia delle arti occulte

Rose guardò in cagnesco l'uomo seduto davanti ai loro occhi, non ne poteva più di fare quegli interrogatori senza fine ed a quanto pare anche senza alcun risultato.
Se Martens non avesse parlato neanche quel giorno, avrebbero dovuto cambiare strategia, questo era poco ma sicuro.
Sbuffò alzando gli occhi al cielo e guardò l'orologio al polso... De la Roux era in ritardo.
"Non c'è l'altro stregone oggi?"
La voce del prigioniero attirò la sua attenzione e si voltò per guardarlo meglio "a chi ti riferisci?"
"Quello ricciolino..." disse vago.
Rose intuì immediatamente stesse parlando di Laurance, ma decise di non dargli corda.
"Non sono affari che ti riguardano chi c'è o non c'è" tagliò corto secca, incrociando le braccia al petto seriamente. Controllò fuori dalla porta, ma del maestro ancora nessuna traccia.
Lì sotto c'erano solo lei e Paul Martens.
"Sei tesa ragazzina?" la provocò l'uomo accennando un sorriso. Rosalie saettò nei suoi occhi, scaldandosi immediatamente.
"Perché dovrei, sei nostro prigioniero" rispose a tono, sfoderando un sorriso soddisfatto.  
"Oh giusto... volete che vi dica cosa so su quel biondino shadowhunter..." ridacchiò giocherellando con le catene intorno ai suoi polsi "ma mi chiedo per chi sia così importante... per De la Roux... o per te?" la provocò l'uomo sorridendo.
Rosalie non abboccò all'amo e rimase in silenzio cercando di censurare la presenza dell'uomo almeno nella sua mente, con scarsi risultati.
"Facciamo così... se mi liberi da queste catene io vi dico cosa so su di lui"
"Non se ne parla"
"Allora niente informazioni"
Rose non rispose, si limitò a restare in silenzio ed a guardare fuori dalla cella in attesa che arrivasse De la Roux. Non era da lui fare tardi, perché quel giorno ci stava mettendo così tanto?
"Come mai non c'è Laurance?" insistette Martens.
La mente della ragazza registrò la domanda dell'uomo in un attimo e si voltò immediatamente a guardarlo sorpresa.
"Io non ti ho mai detto come si chiama..." farfugliò pensierosa. Ripercorse i momenti precedenti, ma era certa di non aver mai rivelato il nome di Laurance.
Allora come faceva a saperlo?
"Già..." disse tranquillamente lo stregone "hai ragione, so il suo nome..." aggiunse vago alzando lo sguardo.
"Come fai a saperlo?" indagò sospettosa.
Poteva averlo sentito nei giorni precedenti, o da qualche soldato passato di lì... ma il suo sesto senso le diceva che c'era qualcosa che non tornava in tutta quella storia, e doveva assolutamente scoprire cosa.
"Perché lo conosco" affermò sicuro, apparentemente sincero.
La ragazza lo guardò spiazzata.
"In... in che senso lo conosci? Tu e Laurance vi conoscevate già?" chiese confusa.
"Non proprio... lui non mi conosce, ma io conosco lui" disse vago, facendo tirare un sospiro di sollievo alla ragazza. Per un attimo aveva temuto che l'amico le avesse nascosto qualcosa, ma era ovvio che non fosse così. Laurie non l'avrebbe mai fatto, non con lei.
"Cosa vuoi da lui?"
"Sapere perché continua a restare qui, dando la sua lealtà a De la Roux" rispose d'istinto rabbioso, incupendosi improvvisamente.
Rose si accigliò "e dovrebbe unirsi a voi? Siete dei pazzi, perché dovrebbe..."
"Perché non si tradisce la famiglia"
Per un attimo pensò di non aver sentito bene le parole dell'uomo...
"Che cosa?" chiese confusa "famiglia?" ripeté cercando di capire.
L'uomo scoppiò in una fragorosa risata, mentre il suo cuore iniziò a battere lievemente tachicardico. La risata dell'uomo martellava nella sua testa, confondendola ancora di più.
"Non sai niente? Davvero non ti ha mai detto niente?" le chiese ancora ridendo sguaiatamente "pensavo foste molto amici... o almeno così pensavo, da quel che ho visto" aggiunse con un ghigno.
"Io e Laurance siamo amici e ci diciamo sempre tutto! Ci fidiamo l'uno dell'altra" precisò duramente "ma questi non sono affari tuoi, adesso dimmi di cosa stai parlando"
"Ne sei sicura? Se si fidasse davvero di te ti avrebbe detto la verità"
"La verità?" ripeté confusa "ma cosa stai farneticando? Di che verità parli?"
Martens la guardò sorridendo e scosse la testa, poi finalmente parlò.
"Laurance Meyer è qui all'Accademia soltanto grazie a Marshall..." disse "forse faresti meglio a chiedere tutta la storia al tuo amichetto" aggiunse serio.
"Parla" disse con un tono che non ammetteva repliche.
Per un attimo dubitò che Martens stesse facendo tutto quello per aizzarli uno contro l'altro, ma ricordava molto bene quanto Laurance fosse stato vago ogni volta che cercava di sapere qualcosa sul suo passato o su come fosse arrivato all'Accademia.
Non aveva mai voluto parlare dei suoi genitori, della sua famiglia... lui parlava sempre e solo dell'accademia, di De la Roux, della magia.
C'era qualcosa sotto, di sicuro, e adesso ne aveva avuto la conferma.
Doveva sapere.
"Parla ti ho detto" ripeté a denti stretti fulminando con lo sguardo l'uomo, determinata ad andare fino in fondo. Non sembrò essere intenzionato a parlare, quindi decise di passare alle maniere forti.
"Stringendi" disse a bassa voce guardandolo negli occhi. Improvvisamente, il prigioniero si portò le mani alla gola, spalancando gli occhi spiazzato.
"N...non...respiro" farfugliò con voce strozzata; ma Rose lo guardò vuota restando immobile. 
 "A...a...spetta... non... non vorrai uccidermi" balbettò boccheggiando alla ricerca di aria.
Rose lo fissò seriamente "se parli non ti farò niente" disse seria.
"E va bene... ti dirò tutto" disse con fatica. Lo guardò incerta, ma alla fine decise di dargli una chance. Interruppe l'incantesimo e l'uomo iniziò a tossire convulsivamente accasciandosi sulla sedia. Rimase in silenzio guardandolo mentre cercava di riprendere fiato.
Forse aveva un po' esagerato...
"Ti ho sottovalutata Rosalie Thorne..." farfugliò alzando lo sguardo su di lei, con le mani ancora strette intorno alla gola "dicono in giro che tu non abbia la stoffa per intraprendere il cammino delle tenebre... ma mi sa che si sbagliano" aggiunse con un ghigno.
"Adesso basta" tagliò corto "parla!"
L'uomo sospirò, riprendendo fiato, poi si decise a parlare.
"Laurance Meyer... figlio di Joseph e Maxime Meyer..." disse guardandola "Jospeh era uno stregone, Maxime una..."
"Shadowhunter..." lo interruppe Rosalie "si lo so, almeno questo me l'ha detto..." aggiunse incrociando le braccia al petto. Aveva il vago ricordo di aver già sentito quei nomi, ma non riusciva proprio a ricordare dove ne da chi.
L'uomo si leccò le labbra, incerto se proseguire, ma l'idea di essere strangolato di nuovo non lo allettava, quindi decise di andare avanti con il racconto.
"Tanti anni fa... qualche anno dopo il loro matrimonio, Joseph e Maxime vivevano in Scozia e decisero di andare in America a trovare il cugino di Joseph... nessuno sa bene come siano andate le cose, ma Maxime ed il cugino di Joseph si sono conosciuti e si sono innamorati" raccontò assorto nei suoi pensieri. Rose seguì la storia attentamente, restando molto sorpresa del fatto che la madre di Laurance avesse tradito suo padre,questo non glielo aveva mai detto...
Sapeva bene quanto il ragazzo fosse riservato sulle sue questioni personali, ma pensava che di lei si fidasse e che avesse capito di poterle dire tutto... o forse neanche lui ne era a conoscenza.
"Vai avanti" lo incitò curiosa.
"Iniziarono a frequentarsi di nascosto e... Maxime rimase incinta" ammise guardandola negli occhi. Rose lo guardò sconcertata, collegando all'istante tutti i pezzettini del puzzle.
"Quel bambino è Laurance!" esclamò sconvolta passandosi una mano tra i capelli "quindi Joseph Meyer non è il vero padre di Laurance come tutti credono..." aggiunse pensierosa.
Il ragazzo non aveva mai accennato a niente del genere con lei, che fosse a conoscenza della verità? Che sapesse che Joseph Meyer non era il suo vero padre?
Deglutì nervosa, e comprese all'istante di essersi impantanata in un discorso molto insidioso e che non aveva idea di dove l'avrebbe condotta. 
L'uomo annuì "proprio così..." confermò "Joseph scoprì che Laurance non era suo figliò solo dopo qualche anno e nel frattempo si era ovviamente affezionato al bambino, crescendolo come avrebbe fatto un qualsiasi padre con il figlio. All'epoca eravamo tutti grandi amici, cinque amici inseparabili, cresciuti insieme... abbiamo imparato ad usare la magia insieme, abbiamo imparato a controllarla, abbiamo affrontato molte battaglie insieme... quando Joseph venne a sapere del tradimento di sua moglie con uno dei suoi migliori amici diede di matto e, durante un duello in cui quasi si uccisero a vicenda.  Albert riuscì a fermarli appena in tempo, ma Jospeh scappò via" raccontò visibilmente in difficoltà, assorto nei meandri dei suoi ricordi "di lui non si seppe più niente... non so neanche se sia ancora vivo..."
Rose osservò il volto dell'uomo, sembrava davvero dispiaciuto e sembrava facesse davvero difficoltà a raccontare come fossero andate davvero le cose.
C'erano più segreti di quanti immaginasse in tutta quella storia.
Aveva parlato di cinque stregoni... ma chi erano?
"E poi?" incalzò sempre più curiosa.
"E poi... il vero padre del bambino decise di portarlo qui, affidandolo ad uno dei suoi cinque amici, a capo dell'Accademia... pensava fosse giusto così, per insegnarli come usare la sua magia"
"De la Roux" disse a bassa voce guardandolo incerta.
L'uomo annuì ancora una volta "esattamente... Albert l'ha cresciuto come se fosse suo figlio" aggiunse sorridendo amareggiato "i primi anni sono andati bene... poi Laurance è cresciuto e ha iniziato a colpevolizzare il suo vero padre per ciò che è successo a sua madre, decidendo di stargli alla larga e preferendo De la Roux a lui..." disse pensieroso "Tom non gliel'ha mai perdonato..." aggiunse scuotendo la testa.
Improvvisamente, come una doccia di acqua ghiacciata, Rose rimase senza fiato, sperando di aver capito male.
"Tom?" ripeté a bassa voce "Tom è il nome del suo... vero padre?" chiese con un peso nel petto che minacciava di lasciarla senza fiato. Fissò l'uomo davanti a lei, in attesa di risposte, finché non ebbe tutte le sue conferme.
Martens annuì.
"Esatto... Tom... Tom Marshall... è il vero padre di Laurance" decretò mentre un ghigno si faceva largo sul suo volto.
Lo guardò stupefatta, incapace di proferire parola.
Non poteva crederci.
Non poteva credere di essere stata ingannata così dal suo migliore amico. Non poteva credere che non le avesse detto niente, che avesse deciso di non confidarsi con lei, di non essere sincero con lei. E anche Se la Roux aveva omesso questo dettaglio a lei, nascondendole la verità.
L'improvvisa consapevolezza di essere stata ingannata dalle persone di cui si fidava ciecamente la investì con prepotenza, stringendole il petto in una morsa dolorosa.
Come avevano potuto non dirle una cosa del genere?
Quante altre cose non le avevano detto?
"E... Laurance..." farfugliò sotto shock "perché... perché Laurance non ha seguito suo padre?" chiese mandando giù un grumo di saliva con difficoltà.
Doveva sapere, doveva sapere tutto.
"Te l'ho detto, Laurance ha sempre colpevolizzato suo padre per ciò che aveva fatto e... e così ha preferito Albert De la Roux a suo padre. Quando Albert e Tom hanno litigato, lui ha deciso di restare qui sotto la guida di De la Roux" disse guardandola seriamente "se solo intraprendesse la via delle tenebre al fianco di suo padre potrebbe diventare grande..."
"Voi non sapete quello che state facendo! Voi usate la magia per avere il controllo su tutto" sbottò Rosalie alterata "il cammino delle tenebre ti fa perdere la tua anima, la tua luce... quando scegli le tenebre ti sposi con loro, non puoi tornare alla luce" aggiunse scioccata "come potete preferire questo al controllo equilibrato della vostra magia?"
"Con i nostri poteri potremmo conquistare il mondo"
"Oddio... ma vi ascoltate? Parlate come se fossimo in un film, ma questa è la vita reale! Cosa pensate... di poter creare un mondo in cui streghe e stregoni regnano su tutti gli altri nascosti e shadowhunter?"
"No..." disse gelido "un mondo in cui stregoni regnano al fianco delle streghe su tutti i nascosti, un mondo in cui gli shadowhunter non esistono più"
Lo guardò allibita, comprendendo finalmente quale fosse il loro assurdo piano.
Ecco perché avevano mandato quello stormo di demoni magici ad attaccare l'Istituto di New York, ecco perché i demoni fino ad ora avevano attaccato solo mondani e shadowhunter... era tutto calcolato. Loro volevano eliminare tutti gli shadowhunter.
Doveva andare fino in fondo.
Era la sua occasione per sapere la verità.
"Cosa c'entra Sebastian Verlac con tutto questo?" chiese cercando di non mostrarsi debole.
Martens ridacchiò "cosa ti fa pensare che io te lo dica?"
Rose lo guardò per un istante, confusa da tutto ciò che aveva appena scoperto e sentendosi per la prima volta davvero... diversa.
Ricordò delle parole che le avevano rivolto tempo prima, quando qualcuno le aveva detto che tutti abbiamo dentro di noi luce e buio.
Bianco e nero.
Luci ed ombre, che coesistono in equilibrio al nostro interno.
Le tue azioni rispecchiano semplicemente ciò che in quel momento ha il sopravvento dentro di te. La tua anima non dev'essere per forza o bianca o nera, la tua anima può essere entrambi, ma l'equilibrio è difficile. Ci sono momenti nella vita però, in cui le cose non possono più essere sia bianche sia nere, momenti in cui devi decidere. Momenti in cui devi decidere se lottare e vincere o soccombere. Momenti in cui devi far prevalere la luce sul buio od il buio sulla luce... sta a te decidere. Sta a te decidere se vuoi toccare il fondo, per poi darti la spinta per risalire.
Lei, in quel preciso istante, nelle segrete dell'Accademia, scelse quello.
Rosalie Thorne, più solare del sole e più lunatica della luna, in quel preciso istante scelse di lasciarsi guidare dalle ombre. Per la prima volta nella sua vita decise di lasciarsi andare a quella continua tentazione che avvertiva dentro di lei, decise di farsi aiutare e di fidarsi del buio, dell'origine della sua magia, della sua natura.
Dimenticando tutti, scelse di compiere un'azione che, se glielo avessero detto solo due settimane prima, avrebbe detto che sarebbe stato impossibile.
Aveva sempre cercato di agire nella luce, ma adesso...
Adesso era arrivato il momento di agire con il buio.
Le avevano tolto già molto, non avrebbe permesso che facessero del male ancora una volta alle persone che amava. Doveva sapere, doveva conoscere la verità per poter agire.
Scattò in avanti e prese il pugnale appoggiato sul tavolo che la separava dal prigioniero.
Martens la guardò incuriosito quando si tagliò con decisione il palmo della mano, ma subito dopo comprese quello che stava per accadere. Prima che potesse dire qualcosa, la mano sporca di sangue di Rosalie afferrò il suo collo, mentre con l'altra gli puntò il pugnale alle gola con uno scatto fulmineo.
Restò paralizzato, totalmente spiazzato dal gesto della ragazza, non aspettandosi minimamente che avrebbe fatto ricorso alla magia nera.
"cosa pensi di fare?" le chiese con un ghigno di sfida "costringermi a parlare?" aggiunse consapevole di quello che stava rischiando.
Rose guardò dritto davanti a lei, priva di espressione.
"De la Roux ha troppi conflitti d'interesse con te... non credo che le sue torture siano state abbastanza convincenti" disse gelida "quindi, o parli, o giuro che ti taglio la gola" concluse guardandolo finalmente negli occhi. Martens guardò stupefatto i suoi occhi rossi, restando senza parole.
"Non ho mai visto niente del genere... chi sei tu?" le chiese continuando a fissarla rapito.
"Rosalie Elisabeth Thorne" disse decisa "una strega" precisò affermando per la prima volta con fierezza la sua natura magica. Martens strabuzzò gli occhi sconcertato.
"Sei la figlia di Andrew Thorne..." disse a bassa voce "la tua magia... è la magia... di... di..." balbettò impallidendo all'istante "la magia degli inferi più remoti... pura magia nera angelica" farfugliò collegando tra sé e sé svariati pensieri.
Un momento di silenzio invase la cella, rendendo l'aria immediatamente più pesante.
Convinta per la prima volta di quello che stava per fare, decise di andare fino in fondo.
"Infligo torturae" decretò secca.
Improvvisamente, l'uomo iniziò ad urlare e dimenarsi dilaniato dal dolore, mentre la sua mano ferma immobile continuava a tenere fermo il coltello sul suo collo.
"Dimmi cosa c'entra Sebastian con tutto questo" insistette senza mollare la presa. L'uomo non accennava a voler parlare, quindi decise di aumentare l'intensità del suo incantesimo. "Perpetuo" decretò, senza alcuna intenzione di fermarsi questa volta.
Le sue urla strazianti le entrarono fino al cuore, scombussolandole gli organi interni, mentre per la prima volta nella sua vita si piegava alle tenebre ed usava la magia nera per fare del male.
Ciò che il primo giorno che aveva messo piede lì dentro aveva giurato non avrebbe mai fatto.
"Allora? Dobbiamo andare avanti ancora tanto?" lo stuzzicò severa.
L'uomo la guardò con tono supplichevole "ti prego, smettila..." disse ormai quasi senza fiato, ma riprese subito ad urlare disperato.
"Se parli, io smetto"
"Il ragazzo è l'unico che può creare problemi"
"In che senso?"
"Marshall l'ha riportato in vita perché gli serviva del sangue di una persona sacrificata da Jonathan Morgenstair per generare i demoni magici" urlò, ed improvvisamente Rose interruppe il suo incantesimo, lasciandolo finalmente respirare. L'uomo si sostenne la testa dolorante, ancora con il fiatone.
"E perché poi non l'ha ucciso di nuovo?"
"Perché... se lui muore, l'incantesimo si spezza" disse guardandola ancora provato.
Rose spalancò gli occhi sconvolta "per spezzare l'incantesimo Sebastian deve morire?" chiese incredula, non riuscendo a capacitarsene.
L'uomo scosse la testa immediatamente "se lui muore l'incantesimo si spezza, ma può essere spezzato anche senza ucciderlo..." disse, e subito si sentì sollevata da quello che le aveva appena detto.
Per un attimo, aveva temuto il peggio.
Aveva perso Sebastian una volta, non avrebbe permesso che risuccedesse.
"Spiegami tutto"
"Marshall lo teneva prigioniero perché chi ha una magia abbastanza potente da compiere l'incantesimo ha bisogno di un tributo di sangue del ragazzo... lo teneva rinchiuso lì dentro per impedire che riusciste a prenderlo e ad usarlo per fare il contro incantesimo" le spiegò.
Finalmente tutto aveva un senso!
"Marshall aveva la collana di Sebastian" ricordò qualche secondo dopo "perché?" chiese curiosa, decisa a sapere tutto ciò che voleva sapere da tempo.
Martens sospirò, ormai deciso a parlare definitivamente. 
 "Tom ha fatto un incantesimo di rintracciamento sul ragazzo... se fosse scappato da New Orleans, con la sua collana avrebbe potuto trovarlo... ma poi l'hai presa tu a Venezia..."
Guardò l'uomo sperando le avesse detto la verità.
"Lo sai che se mi hai detto cazzate ti ucciderò vero?" disse gelida guardandolo negli occhi.
L'uomo la fissò spaventato, annuendo immediatamente "è tutto vero... devi credermi"
Improvvisamente, la voce nervosa di De la Roux interruppe la loro conversazione, attirando la loro attenzione sulla sua figura.
"Cosa sta succedendo qui?" chiese guardando sorpreso Rosalie ed il coltello che teneva stretto nella mano. Martens, in ginocchio per terra, era ancora tenuto fermo dalla mano insanguinata della ragazza, con un coltello appoggiato sulla gola, in quella che sembrava in tutto e per tutto una tortura in piena regola.
Laurance comparve improvvisamente al fianco di De la Roux, ed i suoi occhi dorati furono immediatamente catturati da quel dettaglio che lasciava ben poco spazio all'immaginazione. Spostò lo sguardo allibito sulla ragazza e rianalizzò la scena davanti a sè.
"Rosalie..." farfugliò incredulo guardandola, non credendo ai suoi occhi.
Doveva esserci un malinteso, Rosalie non avrebbe mai fatto del male a nessuno...
Rose li guardò in cagnesco, cercando di trattenere le lacrime che minacciavano di scendere. "Sebastian era la chiave per compiere l'incantesimo, lo tenevano prigioniero perché per fare il contro incantesimo serve un suo tributo, non volevano che ci avvicinassimo..." disse atona continuando a fissarli. De la Roux e Laurance continuarono a guardarla sconvolti, intuendo all'istante che ci fosse qualcosa che non andava dal suo tono di voce.
Rose li guardò e sorrise amaramente.
"Per tutto questo tempo... io mi sono fidata di voi" sputò fuori con rabbia "vi ho detto tutto, ho fatto tutto quello che mi avete detto, sono sempre stata dalla vostra parte" proseguì togliendo il pugnale dal collo di Martens "e voi non avete fatto altro che mentirmi..." aggiunse amareggiata. Le braccia le ricaddero lungo i fianchi ed il pugnale le cadde dalla mano impattando rumorosamente sul pavimento.
Laurance spalancò gli occhi "Rose ma... cosa stai dicendo?"
"Non chiamarmi Rose" disse gelida guardandolo negli occhi "anzi, non chiamarmi più in nessuno modo. Non voglio più avere niente a che fare con voi. Farò il contro incantesimo, sono pronta, e poi... me ne andrò da qui" disse risoluta guardandoli.
Mai in vita sua era stata così delusa da qualcuno.
Quella che credeva la sua nuova famiglia, in realtà non era altro che un branco di bugiardi. Le avevano mentito, le avevano tenuto nascosta la verità, non ritenendola evidentemente abbastanza fidata.
"Rosalie non so cosa ti abbia detto ma... non devi credergli... questa è casa tua e..."
"No Laurance" lo interruppe immediatamente alzando la voce "questa non è casa mia... e lui mi ha detto al verità" aggiunse guardandolo delusa, consapevole in cuor suo che Martens le avesse detto la verità. Laurance era sempre stato troppo evasivo quando si trattava della sua famiglia, adesso aveva senso...
Il ragazzo stava per controbattere, ma lo interruppe prendendolo in contropiede.
 "Quandoavevi intenzione di dirmi che Tom Marshall è tuo padre?" chiese diretta, freddando all'istante il ragazzo che si ammutolì.
Impallidì visibilmente, restando spiazzato dalle sue parole. Era evidente che non pensava le avesse detto tutta la verità, ma così era stato e adesso doveva affrontarne le conseguenze.
Rose sorrise amareggiata "mi fai schifo, sei un bugiardo" sputò fuori con rabbia, poi spostò lo sguardo su De la Roux "io mi fidavo di te... ho accettato che fossi la mia guida, ho sempre fatto quello che mi hai detto, mi sono fidata di te..." disse cercando di trattenere le lacrime "mi sono fidata di voi due e voi mi avete tenuta fuori, mi avete omesso la verità, non siete stati sinceri... io... io... io mi fidavo di voi, invece siete solo dei fottuti bugiardi! Andate all'inferno" urlò uscendo dalla cella con uno scatto e correndo via, lontano da tutto quello schifo.

Ciao a tutti! Mi ritrovo a distanza di due mesi esatti ad aggiornare questa storia a cui ormai mi sono affezionata. La nostra Rose mi mancava e, nonostante sia un periodo davvero pieno a causa degli esami, sono tornata e direi che l'ho fatto in grande stile ahah
Capitolo carico di rivelazioni e delusioni... 
Che ne pensate? Vi aspettavate tutti questi colpi di scena? E adesso Rose che farà?
Ha ceduto all'impulso della magia nera ed è caduta nelle tenebre... adesso cosa succederà?
Aspetto il vostro parere, alla prossima!

Claimed by the shadows - II VolumeWhere stories live. Discover now