Your true nature

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CAPITOLO 12 "Your true nature"

Rose ricadde sfinita sul letto, abbandonandosi sulle coperte di seta morbide.
Per quel giorno ne aveva abbastanza di demoni, magia e battaglie...
Sospirò guardando il soffitto e si sfilò le scarpe restando distesa sul letto, persa nei suoi pensieri. Da quando erano tornati all'Accademia poche ore prima, non riusciva a togliersi dalla testa il bacio con Alec, nonostante tutto quello che era successo dopo.
Avrebbe dovuto essere felice per essere riuscita a compiere un rituale evocativo da sola, e anche piuttosto difficile, dopo tutta la fatica che aveva fatto in quei mesi per imparare a gestire la sua magia... ma la sua testa era ferma al momento in cui le labbra di Alec si erano appoggiate finalmente di nuovo sulle sue, continuando a ripercorrere con la mente quei momenti che sembravano solo un sogno.
Per mesi aveva sognato quel momento, per mesi aveva atteso di rivederlo, anche solo di potergli parlare e adesso era scappata, di nuovo.
Avevano ancora molte cose da mettere in chiaro, non era neanche certa che accettasse la sua natura di strega dopotutto... ma era più forte di lei, non riusciva a non pensarlo. Aveva provato in tutti i modi a dimenticarlo, a non pensare a lui, a comportarsi come se non l'avesse mai incontrato... ma la verità era che, da quando era entrata a far parte del mondo invisibile, Alec si era insinuato nella sua vita, guadagnandosi un posto molto più importante di quello che lei stessa avesse mai immaginato. Era stato la chiave per manifestare la sua vera natura.
Sospirò per l'ennesima volta e si alzò dal letto.
Guardò per un istante lo specchio.
Aveva la faccia stravolta ed i suoi vestiti erano ormai da buttare, imbrattati di sangue e rotti in più punti dalla lotta di poche ore prima.; aveva decisamente bisogno di darsi una sistemata.
Si spogliò e si lanciò velocemente in doccia, restando svariati minuti sotto l'acqua calda a ripercorrere per l'ennesima volta con la mente i minuti passati con Alexander.
Perché non era rimasta lì? Se avesse potuto sarebbe rimasta con lui.
Al diavolo anche il Conclave.

Uscì dalla doccia e, schioccando le dita, si asciugò in un istante. Indossò dei vestiti comodi ed uscì dalla stanza senza prendere niente, dirigendosi verso la camera di Laurance per controllare le sue condizioni. Un demone gli aveva causato una brutta ferita, ma non appena erano tornati ci aveva pensato subito il medicum dell'Accademia. L'aveva fatta spaventare non poco, ma per fortuna la magia aveva fatto il suo dovere e quando aveva deciso di allontanarsi da lui stava già molto meglio rispetto al loro arrivo lì.
Quando arrivò davanti alla porta, entrò d'impeto senza neanche chiedere permesso "Laurie stai meglio?" chiese ad alta voce, ma subito si tappò la bocca non appena notò il ragazzo già addormentato nel letto, sperando di non averlo svegliato.
Si avvicinò a lui osservandolo, era ancora pallido, ma sembrava stare meglio.
Il suo sguardo cadde sul comodino ed osservò la foto incorniciata con un sorriso.
Lui e De la Roux erano abbracciati, sorridendo sereni all'obiettivo; se qualcuno avesse guardato quella foto, avrebbe sicuramente pensato che i due fossero padre e figlio.
Si era sempre interrogata molto sul rapporto che avevano il suo migliore amico ed il loro maestro spirituale ed in un certo senso era affascinata dal loro legame... Laurie le aveva raccontato di essere all'Accademia da quando era molto piccolo, quindi Albert era stato una sorta di padre per lui, ed era innegabile che De la Roux stesso lo trattasse come un figlio.
Aveva sempre avuto un occhio di riguardo per lui, in ogni situazione. Si fidavano reciprocamente l'uno dell'altra e Laurance era l'ombra del Maestro.
Si sedette sul bordo del letto, osservando pensierosa il ragazzo addormentato. I ricci ormai cresciuti gli coprivano la fronte disordinatamente, e la sua espressione sembrava essere tranquilla. Sfiorò con le dita la medicazione pulita sul costato ed improvvisamente il ragazzo si destò, muovendosi lentamente sotto il suo sguardo incuriosito, finché non aprì gli occhi dorati puntandoli nei suoi.
"Che ci fai qui Rose?" farfugliò con voce assonnata.
Rosalie gli sorrise dolcemente "sono venuta a vedere se stavi meglio... il Maestro ti ha fatto medicare dal Medicum e mi ha sbattuta fuori da qui" disse alzando lo sguardo al cielo.
Lo stregone circondò le sue spalle con il braccio e la trascinò distesa nel letto al suo fianco "sto bene adesso..." disse pacato "sei stata brava oggi sai? Hai fatto un'evocazione da manuale... non tutti ci riescono la prima volta, se poi vogliamo considerare che evocazione era..." aggiunse sorridendo divertito, ancora intontito dal sonno.
Rosalie non riuscì a trattenere la soddisfazione "sono stata una bomba lo so"
Laurance ridacchiò "si lo sei stata... lo sei sempre" disse richiudendo gli occhi "allora? Tu stai bene?" le chiese poi, continuando a tenere gli occhi chiusi.
Rose lo guardò confusa "certo che sto bene... perché non dovrei?" gli chiese curiosa.
"Beh hai rivisto tutti dopo mesi e non hai neanche potuto parlarci"
"Avevamo un compito da portare a termine"
"Non fare la dura con me Rose... lo sai che non serve" disse pacato "non serve che fingi, ti conosco" aggiunse atono.
La ragazza fissò il soffitto, sistemandosi nel letto e infilandosi sotto le coperte "posso dormire qui questa notte?" gli chiese, preoccupata che il ragazzo potesse mandarla via.
Non amava dormire con qualcun altro, ma aveva già dormito con Laurie svariate volte per necessità. Il ragazzo sapeva bene quanto lei non sopportasse dormire con qualcuno, e quando andava da lui voleva dire sicuramente guai in vista.
Laurance riaprì gli occhi per guardarla meglio, girandosi su un fianco e sostenendosi il viso con la mano. La ragazza sembrava pensierosa, il suo sguardo blu era fisso sul soffitto.
"Tranquillo non importa, torno in camera mia" disse improvvisamente cercando di alzarsi, ma la mano del ragazzo più svelta di lei e la fermò, facendola restare affianco a lui "certo che puoi restare qui Rose" le disse serio "ma mi dici cosa c'è?" le chiese poi guardandola attentamente.
La ragazza distolse lo sguardo, abbandonando la testa sul cuscino e sbuffando "Alec" disse a bassa voce senza guardare lo stregone.
Laurie continuò a fissarla "si lo immaginavo... ma cosa?" le chiese senza capire.
"Mi ha baciata"
"Cosa?!"
"Ci siamo baciati"
"Ma quando?"
"Prima?"
"Si, ma prima quando?"
"Oh per l'Angelo Laurie! Prima, all'Istituto! L'ho aiutato, era in difficoltà con un demone... e poi ci siamo baciati e io non riesco a non pensarci" sbuffò scocciata "non so cosa fare, non so cosa pensare... io non credo che a lui piaccia che io sia una strega"
Laurance la guardò storto "Rose ma cosa stai dicendo? Anche se fosse... sono problemi suoi" disse serio "non puoi cambiare quello che sei e sei perfetta così" aggiunse severo.
"Lo so, ma non riesco a non pensare che se non fossi una strega non sarei in questo grande casino... se fossi solo una shadowhunter sarebbe tutto più semplice"
"Se tu non fossi una strega saremmo tutti in balia di Tom Marshall e quei pazzi al suo seguito" precisò.
"Si ma almeno avrei la mia vita" rispose esasperata coprendosi il viso.
"Ma tu ce l'hai già la tua vita Rose!" esclamò mettendosi a sedere nel letto "non capisco quello che ti passa per la testa questa sera... sul serio scambieresti i tuoi poteri per... quello lì?" chiese scettico.
La ragazza si voltò ad osservarlo "so che non ti piace Alec... ma lui..."
Laurance la interruppe "non mi piace è vero, ma mi piace ancora meno da quando ti fa dubitare di ciò che sei... dovresti essere fiera dei poteri che hai"
"Dovrei essere fiera di discendere da un angelo caduto dal cielo diventato re dell'Inferno?" chiese scettica.
Lo stregone sbuffò scocciato "sei assurda Rosalie... sei una vera testa dura quando ti ci metti"
"Dico solo la verità"
"Ma come fai a mettere in discussione ciò che sei per uno shadowhunter?" chiese alterato "per quanto io mi sforzi non riesco proprio a capire come tu faccia a colpevolizzare ciò che sei per quello che dice un Nephilim... se lui non ti accetta così come sei forse il problema è suo"
"Forse metto in discussione ciò che sono perché sono una strega da neanche un anno Laurance!" sbottò innervosita, ma consapevole che il ragazzo in fondo avesse ragione.
Era giusto mettere in discussione la sua natura, e quindi sé stessa, per ciò che pensava Alec?
Era giusto mettere in discussione sé stessi per qualcun altro?
No, e ne era consapevole anche lei... ma non poteva farne a meno.
Laurance la fissò in silenzio per qualche istante, rendendosi conto di non aver mai affrontato il discorso con la ragazza... e forse era arrivato il momento di farlo.
"Rose..." esordì sospirando "tu sei felice di essere una strega?" le chiese diretto.
La ragazza rimase in silenzio per qualche istante pensierosa.
Un anno prima la sua vita era totalmente diversa; non esistevano Nephilim, non esistevano Nascosti, ne streghe e stregoni... tutto era più facile, era una semplice mondana estranea a tutto quello. Mentre adesso si sentiva intrappolata in quel mondo surreale ma pieno di cose pazzesche e con poteri che mai si sarebbe sognata di avere.
Si era chiesta molte volte se avesse preso la decisione giusta andato all'Accademia, in fin dei conti era stata una scelta estrema, compiuta durante un attacco e per salvare la pelle al ragazzo che adesso le stava accanto. Eppure... aveva provato più volte ad immaginarsi senza i suoi poteri, senza le sensazioni che le dava la sua magia, senza quella sensazione di essere al posto giusto al momento giusto, una sensazione che prima di mettere piede nell'Accademia non aveva mai provato da nessuna parte, e non era più riuscita a visualizzarsi come la stessa ragazza di prima.
Quando poche ore prima aveva fatto quell'evocazione, lo aveva fatto senza alcuna difficoltà. Aveva recitato le parole che aveva provato e riprovato numerose volte, ma al momento le erano uscite come se fossero la cosa più naturale da pronunciare, sentendo il fuoco in tutto il suo potere. Chiedere ad una strega di rinunciare ai suoi poteri sarebbe stata una tortura probabilmente.
"Si" disse improvvisamente alzando lo sguardo sul ragazzo "sono felice di essere una strega" ammise meditabonda "ma allo stesso tempo sono anche una Nephilim... e mi dispiace aver tralasciato questa mia doppia natura" aggiunse sincera.
"Non ci hai rinunciato..." disse il ragazzo "ti sei solo dedicata alla magia in questo periodo perché è più difficile da controllare e considerando i tuoi poteri potresti fare danni... o miracoli" disse con un sorriso.
Rose si sporse dando un bacio sulla guancia al ragazzo "hai ragione... grazie Laurie" gli disse distendendosi e sistemandosi su un fianco "pensavo sarei stata più stanca dopo l'evocazione del fuoco infernale... ma in realtà non lo sono quasi per niente" commentò pensierosa.
Il ragazzo si distese, a appoggiando la testa sul cuscino "certo che non lo sei, hai il pieno controllo sul tuo elemento... non ti richiede grande sforzi per evocarlo"
"Questa cosa degli elementi... non mi è ancora molto chiara" ammise sincera.
"Non ci sono molti stregoni con puro sangue angelico..."
"Eppure siamo già in due qui, no?" chiese curiosa guardando il ragazzo. I suoi lineamenti pensierosi tradivano una perplessità che non riuscì proprio a comprendere in quel momento.
"Si... mio padre era uno stregone, mia madre era una shadowhunter" disse a bassa voce guardando il vuoto "ma anche io, come te, non ho sangue demoniaco... a quanto pare mio padre discendeva direttamente da un angelo, proprio come il tuo..." aggiunse meditabondo.
"Pensavo che il tuo sangue angelico derivasse dalla famiglia di tua madre..." disse sorpresa, ricordando subito dopo le numerose volte che erano riusciti ad eludere insieme barriere che avrebbero dovuto avvertire il sangue demoniaco "aspetta un attimo... è vero non puoi avere sangue demoniaco, quando siamo stati in Indonesia, a Giacarta... ti sei bagnato con l'acqua della cascata di Albu – Simn con me..." disse ripercorrendo con la mente quel momento.
"Infatti... non c'è sangue demoniaco dentro le mie vene..." decretò "per questo De la Roux ci tiene tanto a provare nuovi incantesimi fatti da me e te insieme" aggiunse con un sorriso.
"Per usare una specie di... legame angelico?" chiese incredula la ragazza "Clary e Jace mi hanno parlato di una cosa simile una volta in realtà..." disse attirando l'attenzione del ragazzo "ma non so se possa funzionare con la magia..." aggiunse pensierosa, poi le venne un dubbio "che potere hai?" gli chiese diretta.
Lo stregone la guardò confuso "cosa vuol dire che potere ho?"
"Non puoi non avere un potere particolare... tutti quelli che conosco con sangue puro angelico hanno qualche potere speciale..." disse guardandolo seria.
Laurance sbuffò "lo sai già che potere ho..." disse scocciato.
Lo fissò attentamente, chiedendosi se i suoi sospetti fossero fondati "è l'acqua vero?" gli chiese con un mezzo sorriso soddisfatto, sicura di aver fatto centro.
"Esatto"
"Ma è pazzesco! Quindi come io controllo il fuoco, tu controlli l'acqua?" chiese incredula.
"Più o meno..."
"Lo sapevo! Ci avrei giurato..."
"Si tu sai sempre tutto..." farfugliò il ragazzo stancamente "adesso possiamo dormire? Io sono distrutto" aggiunse sistemandosi su un fianco e chiudendo gli occhi.
Rose lo guardò un'ultima volta, le occhiaie scure sotto i suoi occhi tradivano la sua stanchezza. Aveva decisamente bisogno di dormire.
Si concentrò per un istante sulla luce alle sue spalle, e per magia la luce si affievolì sempre di più, fino a spegnersi totalmente "buonanotte Laurie" disse mettendosi comoda.

Ciao a tutti! Capitolo breve e di passaggio, ma ci sono vari indizi che saranno fondamentali per i prossimi capitoli... chi è riuscito a coglierli? ;)

Claimed by the shadows - II VolumeΌπου ζουν οι ιστορίες. Ανακάλυψε τώρα