Blurring

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CAPITOLO 6 "Blurring"

Laurance guardò preoccupato la ragazza distesa supina sul letto, immobile come se fosse una statua. Le braccia erano abbandonate lungo il corpo ed il petto si alzava e si abbassava ritmicamente. Fissava il soffitto da ore in silenzio ormai, senza battere ciglio.
Aveva cercato in tutti i modi di farla parlare da quando erano tornati, ma nessun suono era uscito dalle labbra di Rose. Aveva chiamato anche De la Roux, ma nessuno di loro era riuscito ad estorcerle una parola. Aveva tacitamente acconsentito alla sua presenza con lei, o forse non gliene fregava niente o non si era neanche accorta che lui fosse rimasto con lei.
Era sotto shock ed in fin dei conti ne aveva tutto il diritto.
Improvvisamente, il pavimento ed i soprammobili tremarono impercettibilmente, soggetti all'energia sprigionata dalla sua mente tormentata, ma, proprio com'era già successo numerose volte nelle ultime dodici ore, dopo qualche secondo si fermarono, tornando ad essere banali oggetti immobili.
Analizzò la giovane strega impassibile, riuscendo a percepire distintamente il suo turbamento interiore. La sua magia continuava ad avere oscillazioni critiche, fermandosi poi prima di cadere nel baratro della perdita di controllo. Quando stava per scoppiare, improvvisamente riusciva a fermarsi, riacquistando il controllo. Rosalie era una bomba ad orologeria, e lui doveva assolutamente disinnescarla prima che combinasse qualche casino.
Il ticchettio dell'orologio appeso al muro scandiva il passare delle ore, ma la ragazza non sembrava avere alcuna minima intenzione di alzarsi o smuoversi nella posizione in cui si trovava da dodici lunghe ore.
Laurance sospirò sfinito, strofinandosi gli occhi con le mani per restare sveglio ed appoggiando i gomiti sulle gambe, sporgendosi in avanti pensieroso.
Non sapeva più cosa fare.
Non dormiva da due giorni, e la stanchezza iniziava a farsi sentire; ma non aveva alcuna intenzione di lasciare da sola Rosalie, soprattutto adesso, soprattutto visti gli ultimi avvenimenti. Era sconvolta, triste, frustrata e probabilmente anche arrabbiata con sé stessa.
Non poteva lasciarla da sola, glielo aveva promesso.
La guardò ancora una volta e sollevò di nuovo la schiena, tornando dritto e si lasciò cadere contro lo schienale della poltrona. Senza dire nulla, fece apparire una tazza di caffè caldo tra le sue mani, nella speranza che almeno quello riuscisse a tenerlo sveglio per un altro po'.
Forse avrebbe potuto provare come ultima spiaggia l'incantesimo per la deprivazione del sonno, anche se in molti libri aveva letto essere fortemente sconsigliato...
Chiuse gli occhi sfinito, portandosi la tazza alle labbra e bevendo finalmente un sorso della bevanda ristoratrice per eccellenza, ma con suo grande stupore, il sapore del thé solleticò le sue papille gustative, facendogli subito allontanare la tazza dalla bocca per controllarne il contenuto. Guardò il thè caldo nella tazza piuttosto sorpreso, era certo di aver pensato ad un caffè... da quando sbagliava un incantesimo così banale?
"Non bere caffè in continuazione, ti farà male... dovresti andare a dormire un po'"
Sollevò lo sguardo verso la ragazza seduta nel letto, guardandola decisamente sorpreso nel sentire la sua voce dopo ore di insopportabile silenzio "Rose, finalmente!" esclamò spiazzato alzandosi in piedi ed avvicinandosi al letto. Si sedette sul bordo, appoggiando la tazza sul comodino "ok che sono distrutto, mi sembrava strano aver commesso un errore così banale..." disse con un sorriso accennando alla tazza sul comodino.
Rosalie accennò un lieve sorriso, scostando subito lo sguardo a disagio.
Gli occhi gonfi e rossi erano il simbolo eclatante della sua sofferenza interiore.
Laurance era ben consapevole di quanto la ragazza non amasse farsi vedere in quello stato, ma non si fece remore e parlò chiaro "come ti senti?" le chiese diretto.
Rose tornò con lo sguardo in quello dorato del ragazzo "uno schifo..." ammise sincera "perché ogni volta che me lo chiedi la risposta resta sempre uguale?" chiese ironica spostandosi un po', per far spazio al ragazzo. Lo prese per il braccio e lo tirò verso di lei, facendolo sistemare sul letto.
"Perché la tua vita sta diventando un film" la prese in giro lo stregone, distendendosi affianco a lei.
Rose abbassò lo sguardo cupa "già..." disse con un sorriso amareggiato "o una commedia..."
"Vuoi parlarne?" chiese incerto guardandola attentamente.
"Com'è possibile che sia vivo Laurie?"
Il ragazzo sospirò "non ne ho idea... ma De la Roux ci sta già lavorando, vedrai che riusciremo a capire cosa è successo" disse cercando di rassicurarla "il corpo che era stato ritrovato era sicuramente quello di Sebastian Verlac, coincidevano i dati ed il DNA, quindi..."
"Quindi era morto davvero" concluse la frase Rosalie appoggiando la schiena contro la testiera del letto.
"Si... probabilmente è stato riportato in vita con la necromanzia" ipotizzò lo stregone "non c'è altra soluzione... ma perché Marshall l'ha riportato in vita? Che benefici avrebbe potuto trarne lui?" disse pensieroso.
La ragazza lo guardò "non ne ho idea..." rispose confusa "e soprattutto... cos'ha scambiato per la vita di Sebastian?" aggiunse piuttosto sospettosa "la necromanzia richiede uno scambio. Non puoi avere una vita indietro senza pagare un prezzo! Oltretutto è una pratica pericolosa, una tra le magie nere più oscure che esistano... non è detto che tutto vada a buon fine quando la si pratica, anzi da quello che ho letto c'è sempre qualcosa che non va a buon fine..." aggiunse preoccupata.
Laurance ridacchiò "non penso proprio sia un problema per Marshall pagare un prezzo... penso sarebbe capace di uccidere chiunque pur di raggiungere il suo scopo" ammise amareggiato "inoltre a quanto pare l'incantesimo gli è riuscito alla perfezione, Sebastian sembrava sé stesso in tutto e per tutto... sono certo che Sebastian gli serva per qualcosa, e gli shadowhunter devono aver scoperto che era vivo e sono andati a salvarlo..."
"Lo teneva prigioniero?" chiese sorpresa.
Il ragazzo annuì abbassando lo sguardo "De la Roux ha mandato degli uomini a New Orleans... il nascondiglio di Marshall era lì. Ha tenuto prigioniero Sebastian per un po'..."
"Ecco perché aveva la sua collana" ragionò Rosalie iniziando a collegare i pezzi "era una traccia quella sulla collana, era un incantesimo di tracciamento... era l'unico filo diretto che poteva avere con lui, in questo modo avrebbe saputo subito se Sebastian fosse scappato"
"Giusto! Hai ragione! Con la collana poteva avvertire gli spostamenti di Sebastian...per evitare inconvenienti! Ed i tre demoni sono stati evocati ieri perché hanno scoperto dell'arrivo degli shadowhunter... erano una protezione per non farlo scappare"
Rosalie sospirò, guardando davanti a lei "almeno è riuscito a scappare... l'unica cosa buona" commentò facendo una smorfia di disappunto "però questo vuol dire che c'è una spia nel Clave... come può aver saputo dell'arrivo degli altri se no?"
Lo stregone la guardò pensieroso "sicuramente ha qualche spia ad Alicante... mi stupisce che non sia già riuscito a scappare piuttosto" borbottò innervosito, incrociando le braccia al petto.
Dopo qualche istante di silenzio, Rose si voltò verso il ragazzo, mettendosi a cavalcioni su di lui e bloccandogli ogni via di fuga "Laurie io... ti devo le mie scuse" disse sincera guardandolo. Le occhiaie violacee che contornavano gli occhi del suo amico dimostravano quanta stanchezza avesse in corpo e, nonostante tutto, era rimasto lì con lei, senza andarsene. 

Claimed by the shadows - II VolumeWhere stories live. Discover now