Bond

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CAPITOLO 11 "Bond"

Qualche giorno dopo...

Accademia delle arti occulte

Camminava per il corridoio lentamente, assorta nei suoi pensieri, stringendo tra le braccia i due grimori di magia nera che le aveva dato da leggere il professor Rubnik il giorno precedente.
Doveva ammettere che l'uso ed il controllo della magia oscura per lei sembrava essere quasi naturale, a differenza degli altri. I tributi che doveva pagare per la sua magia erano molto inferiori a quelli che dovevano pagare gli altri, e questo le permetteva di compiere incantesimi più potenti con meno sforzo e difficoltà. 
Se c'era una cosa che aveva imparato era che la magia oscura chiede sempre qualcosa in cambio, a differenza degli altri incantesimi. Se tu non dai qualcosa a lei, lei se lo prenderà.
Cosa aveva dovuto fare Marshall per riportare in vita Sebastian?
Di sicuro qualcosa di grande e pericoloso... quindi perché era di vitale importanza riportarlo in vita?

Questa era la domanda che le frullava nella testa ormai da giorni, rendendola sempre più suscettibile ed irritabile, complice anche il sogno che continuava a fare ricorrentemente.
Il volto tumefatto di Sebastian, che aveva visto nelle immagini mostratele da De la Roux molto tempo prima, si rifacevano vivide nella sua memoria, tormentandole il sonno da troppe notti. Era sempre lo stesso sogno... Jonathan che pugnalava Sebastian, il ragazzo disteso per terra che esalava l'ultimo respiro, il medaglione del ragazzo e poi il volto di Marshall...
Riusciva a vedere scene a cui non aveva mai assistito nella realtà, girandosi e rigirandosi nel letto, e svegliandosi poi con il fiatone ed un senso di angoscia che la sommergeva, come il peggiore degli incubi.
Aveva provato di tutto; gocce, rimedi naturali, rimedi magici... ma niente sembrava donarle un po' di serenità mentre dormiva.
"Vai da qualche parte?"
La voce di Edward la riportò alla realtà, distogliendola da suoi pensieri improvvisamente. Si voltò verso il ragazzo che l'affiancò in un istante, sorridendole e guardando i libri che stringeva tra le braccia "cosa te ne fai di quei mattoni?" le chiese indicando i libri.
"Sono grimori...me li ha dati Rubnik" spiegò proseguendo la sua camminata.
Il ragazzo ridacchiò infilando le mani nelle tasche "so cosa sono... ma perché li devi leggere?"
Rose alzò le spalle "non ne ho idea... mi ha detto di leggerli che potrebbero essermi utili" disse pensierosa "probabilmente per ampliare la mia conoscenza di incantesimi... dato che non sono poi molti quelli che so" aggiunse ridacchiando, mentre giocherellava con le unghie sulla copertina dei libri tra le sue mani.
Il ragazzo si accigliò "invece sei migliorata un sacco! Ho sentito che De la Roux vuole far provare a te e Laurance un'evocazione sincrona..."
"Si... ma devo ancora studiare le rune e la formula da recitare per il rituale in realtà e sono un po' preoccupata..." ammise passandosi una mano sulla gonna per sistemarla "spero di trovare il tempo perché qui sembra che ne succeda una dietro l'altra..." aggiunse sospirando.
"Non ti preoccupare, secondo me ce la farete..."
"Conosci qualcuno che l'abbia mai fatto?" gli chiese curiosa la ragazza.
"Beh no..." ammise ridacchiando imbarazzato "ma conosco te e Laurie e insieme spaccate"
Rosalie lo guardò trattenendo una risata "spacchiamo eh?"
"Con un evocazione sincrona si possono evocare anche entità molto superiori, entità che da soli non si potrebbero neanche nominare... tu e Laurance avete i poteri per farlo" aggiunse convinto.
"Ma tu dove stai andando?" gli chiese la ragazza, rendendosi conto di essere quasi arrivata al giardino. Quel giorno l'aria si era fatta più calda e una leggera brezza primaverile soffiava da est. L'idea di leggere i suoi libri all'aperto non le dispiaceva, si sarebbe messa in un angolino dove nessuno l'avrebbe disturbata, anche se in fin dei conti il giardino perfettamente curato dell'Accademia era quasi sempre vuoto. 
"Nei sotterranei... con il Maestro... oggi è il mio turno di interrogatorio con Marshall" disse sfilando le mani dalle tasche pensieroso "non capisco perché insista a farci assistere con lui agli interrogatori... sono sempre così monotoni e uguali" sbuffò giocherellando con l'anello d'oro con lo stemma della sua famiglia sul suo dito.
"Non ha ancora detto niente eh?"
"Zero..." ammise sconsolato "ieri eravamo vicini a scoprire qualcosa, ne sono certo... ma alla fine ha gettato la spugna... dobbiamo insistere" disse abbassando lo sguardo "ascolta Rose... come stai?" le chiese poi alzando lo sguardo su di lei.
La ragazza lo guardò per un istante, abbassando poi lo sguardo "beh... potrei stare meglio" ammise sincera con un sorriso "dopo essere stata all'Istituto e aver rivisto tutti... si insomma, non è stato semplice"
"Lo immagino... non è mai facile lasciarci la nostra vita alle spalle e immagino che tu ti possa anche sentire sola qui a volte..." disse mordendosi un labbro "io lo so bene, sono arrivato qui quando ero molto piccolo, ma una volta che entri qui, fai parte della famiglia" aggiunse guardandola seriamente "non hai dalla tua parte solo gli shadowhunters..."
Rose sorrise alzando gli occhi al cielo "questo lo so... lo so bene" disse sollevata dalle parole del ragazzo "solo che... a volte mi sembra di essere il problema di tutto"
"Non sei il problema Rose, sei la soluzione. Ne usciremo... questa è la battaglia di tutti... dobbiamo fermare Marshall"
"Già" disse pensierosa, riflettendo su tutto il casino in cui si trovavano ormai da troppi mesi. Non era più certa che sarebbe andato tutto secondo i piani e le cose si complicavano di giorno in giorno.
"Adesso vado... se scoprite qualcosa fatemelo sapere" disse uscendo dalla porta per andare in giardino, facendogli un occhiolino d'intesa.
Edward le sorrise "sarai la prima a saperlo, non ti preoccupare"
Si salutarono con un cenno, e Rosalie uscì finalmente all'aria aperta. Faceva caldo, ma un leggero venticello fresco le permetteva di stare bene anche con le calze e la gonna.
Nel tavolino più lontano, quasi mimetizzato nel verde della vegetazione, rindividuò subito Laurance. Osservò il ragazzo intento a leggere un libro mentre si fumava una sigaretta tranquillamente; a volte si chiedeva cosa gli passasse per la testa...
Si avvicinò lentamente, raggiungendolo con passo felpato "storia degli Stati Uniti d'America? Perché stai leggendo una cosa del genere?" chiese raggiante all'improvviso, facendolo sussultare spaventato.
Il ragazzo si voltò verso di lei, guardandola storto "Rosalie perché devi sempre arrivare alle spalle della gente?" chiese stizzito senza richiudere il libro.
"Allora? Perché stai leggendo quella cosa?" chiese la ragazza sorridendogli ed ignorando la sua lamentela, ma Laurance non sembrava in vena di chiacchere e tornò a concentrarsi sul libro senza risponderle.
Lo fissò sorpresa "ehi, sto parlando con te!" esclamò la ragazza sedendosi affianco a lui e guardandolo meglio.
"Voglio stare da solo Rose, te ne puoi andare?" chiese insofferente senza alzare lo sguardo dal libro.
Rosalie lo fissò sorpresa, poi si tolse la giacca di pelle e l'appoggiò sul tavolo affianco ai libri. Guardò meglio il ragazzo, senza capire cosa gli passasse per la testa. Con una mano gli prese la guancia e gli voltò il viso verso di lei, cercando di capire cosa gli prendesse "siamo di cattivo umore oggi?" gli chiese pacata, cercando di capire quale fosse il problema.
Laurance sbuffò alzando gli occhi al cielo e cercò di voltarsi, ma Rose fece opposizione e gli impedì di girarsi "Laurie ma che succede?" insistette iniziando quasi a preoccuparsi.
"Ma niente... sono solo nervoso..." disse scocciato "non so neanche io perché"
Lo guardò negli occhi, cercando di capire se quello che le stava dicendo fosse la verità, ma sembrava sincero "ne hai una anche per me?" chiese la ragazza mollando la presa ed indicando la sigaretta stretta tra le sue dita.
Laurie gli passò una sigaretta e la ragazza se l'accese in silenzio, continuando a fissarlo.
"Ieri sera ho fatto tardi in biblioteca... e ho visto Elisabeth uscire dalla tua stanza a notte fonda" disse di getto, osservando la reazione del ragazzo.
La sera prima, dopo aver passato ore in biblioteca a leggere ed a fare delle prove concrete della sua magia, si era trascinata fino a camera sua distrutta e, poco prima di entrare, dalla porta della camera di Laurance aveva visto uscire Elisabeth. Si era chiesta tutto il giorno cosa ci fosse tra quei due, ma ne lei ne lui le avevano mai confessato niente, nonostante fosse amica di entrambi.
La risposta del ragazzo tardò ad arrivare, quindi decise di insistere "c'è qualcosa tra di voi?" indagò curiosa di sapere se il malumore del ragazzo fosse dovuto alla strega.
Laurance buttò fuori un po' di fumo dalla bocca, torturandosi l'unghia del pollice con i denti "non ne ho idea" rispose secco senza guardarla.
"Beh ma... ieri sera?"
"Ieri sera è stato solo un momento Rose... avevo bisogno di sfogarmi" sbuffò facendo un altro tiro.
Rosalie lo guardò sorpresa "quindi ci sei andato a letto insieme solo perché eri... teso?" chiese incredula.
"Si"
"Ma sei scemo?"
"Sono stato ore lì dentro ad ascoltare l'interrogatorio di Martens... ero stanco, nervoso e..."
"E quindi pensi sia stata una buona idea farti Elisabeth?" chiese interrompendolo alterata "mio dio Laurie... lo sai che ti muore dietro" aggiunse fissandolo sconvolta "e tu vai con lei solo perché sei teso?"
"Se non fosse per i tuoi stupidi amici a quest'ora non saremmo qui" sbottò visibilmente alterato. Rose sussultò sentendo il suo tono farsi inaspettatamente più duro "i miei amici?" ripeté confusa senza capire.
"Si, i tuoi stupidi amici shadowhunter... non hanno fatto altro che rovinarci la vita, denunciarci al Conclave e metterci nei casini" sbottò irritato richiudendo di scatto il libro sul tavolo.
Rosalie lo fissò allibita, cosa gli prendeva?
"Fino a prova contraria Marshall era un di voi... era un discepolo di De La Roux... i miei amici shadowhunter, come li chiami tu, non c'entrano proprio un bel niente... stanno solo cercando di aiutarci" precisò guardando il ragazzo negli occhi. Come poteva dire quelle cose?
"Stiamo facendo tutto questo solo per aiutare loro... loro sono i cacciatori, loro è il problema dei demoni. I demoni magici per noi non sarebbero un grosso problema probabilmente..."
"Ma cosa stai dicendo? Quindi te ne fregheresti di tutto perché tanto tu sei uno stregone e per te i demoni magici non sarebbero un grosso problema?" la sua voce si incrinò pronunciando le ultime parole; non poteva davvero credere che Laurie pensasse quelle cose, non aveva mai reagito così. Da quando avevano iniziato gli interrogatori a Martens, il suo umore era peggiorato visibilmente, di giorno in giorno, ma lei non riusciva proprio a capirne il motivo. 
Il ragazzo la fissò per un istante in silenzio, perdendosi nei suoi occhi azzurri.
"Si"
Lo guardò spiazzata, tutto questo non era da lui.
"Wow Laurance... davvero..." farfugliò a bassa voce amareggiata "ti ricordo che oltre ai cacciatori esistono anche Nascosti e Mondani... e loro non meritano di morire solo perché non sono stregoni" concluse alzandosi in piedi.
Gli gettò un'ultima occhiata afflitta e tirò su tutti i suoi libri, seriamente intenzionata ad andarsene.
Non era da lui tutto quello.
"Te ne vai?"
La ragazza non rispose, continuando a raccogliere i suoi libri in silenzio ed evitando accuratamente di guardarlo. Lo avrebbe preso a pugni se avesse potuto.
"Non mi rispondi neanche adesso?" insistette il ragazzo con tono irritato.
Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso.
Mollò di scatto tutti i libri sul tavolo, alzando lo sguardo per guardarlo con rabbia "cosa dovrei fare? Stare qui per farti da bersaglio mentre cerchi di sfogare tutta la tua rabbia repressa che hai dentro per non so neanche cosa?" sbottò quasi urlando "non ho intenzione di stare qui ad ascoltare le tue cazzate Laurie... so che non pensi queste cose, ma non ho idea del perché tu lo stia facendo, quindi o me ne vado o giuro che ti prendo a pugni o ti scaglio contro una fattura da quanto mi stai facendo girare le palle" sbottò esplodendo arrabbiata.
Si voltò intenzionata ad andarsene davvero questa volta, ma la mano del ragazzo le bloccò il polso delicatamente "perché... guardati Rose..." disse alzandosi in piedi e guardandosi intorno a disagio "continui a parlare di 'voi', 'noi', 'loro'..." farfugliò avvicinandosi a lei lentamente. La ragazza lo guardò confusa, mentre Laurie fece un altro passo verso di lei fermandosi a pochi centimetri dal suo viso "devi scegliere da che parte stare" disse guardandola finalmente negli occhi. Rosalie rimase in silenzio, riflettendo sulle sue parole, ma senza distogliere lo sguardo dal suo. Il ragazzo sospirò e decise di continuare "ti ho promesso che per te ci sarei sempre stato... ed è così. Io ci sarò sempre per te, ma è arrivato il momento che tu sia chiara con me e con te stessa, è arrivato il momento che tu decida da che parte vuoi stare..."
"Perché dovrei decidere di stare da una parte o dall'altra? Non siamo nemici"
"No, ma se dovesse mai arrivare il momento di schierarsi tu devi sapere da che parte schierarti, noi dobbiamo saperlo..." ammise sincero. Con le mani scivolò lentamente sulle spalle nude della ragazza, provocandole un brivido lungo la schiena "non ti sto chiedendo di scegliere noi o loro, non potrei mai farlo... ma ti sto chiedendo di decidere cosa essere, perché devo sapere se quando avrò bisogno di te, tu ci sarai per me..." aggiunse distogliendo lo sguardo per un attimo.
Rosalie notò le guance del ragazzo farsi leggermente più colorite ed intuì il suo imbarazzo. Non riusciva proprio a capire perchè gli stesse dicendo quelle cose in quel momento, ne tanto meno riusciva a comprendere come gli fossero venuti questi dubbi su di lei, ma era certa che c'entrasse Martens ed i suoi interrogatori in qualche modo.
"Laurie io... sono entrambe le cose. Non posso essere una cosa o l'altra, perché ho deciso di essere entrambe"
Lo sguardo del ragazzo volò nuovamente nei suoi occhi e le sue braccia ricaddero lungo i fianchi "ho capito..." disse atono, ma sussultò sorpreso non appena le braccia della ragazza avvolsero il suo collo e lo attirarono verso di lei di slancio stringendolo in un abbraccio. Rimase immobile per qualche istante confuso, ma poi si abbandonò al torpore di quell'abbraccio che ormai conosceva benissimo.
A volte era come se fossero una cosa sola.
Rimasero abbracciati per svariati minuti, in silenzio, senza dire una parola.
Ognuno di loro rifletteva sui mille pensieri che tormentavano le loro menti.
"Laurance... io sono entrambe le cose, ma per te sarò sempre la stessa Rosalie" disse seria guardandolo intensamente "prometto di esserci sempre per te, quando avrai bisogno di me io sarò qui... non potevo incontrare compagno migliore per questa avventura. Con te mi sento sicura, mi sento me stessa, non mi sento giudicata..." disse accarezzandogli una guancia "so che potrei fare di tutto ma tu saresti al mio fianco sempre e comunque, sostenendomi" aggiunse con un sorriso e facendo sorridere anche il ragazzo.
Laurie le prese la mano sulla sua guancia e le diede un bacio "si, se uccidessi qualcuno probabilmente ti coprirei" ridacchiò divertito, finalmente lasciandosi andare.
Rosalie ricambiò il sorriso "lo so... senza di te non ce l'avrei mai fatta a passare tutto questo" ammise sincera.
"Io non ho fatto niente, tu sei straordinaria"
"No... io non sono straordinaria, sono soltanto fortunata ad avere le persone giuste al mio fianco e tu sei una di queste. Sei stato la mia guida per un sacco di mesi, e lo sei tutt'ora"
"Non pensavo le cose che ho detto prima... ho solo paura che tu possa andartene e preferire loro a noi..." ammise sincero, sentendosi piuttosto in imbarazzo per ciò che aveva appena detto. Era stato immaturo da parte sua avere una reazione del genere e adesso se ne rendeva perfettamente conto.
"Sono un coglione" disse distogliendo lo sguardo colpevole, ma la mano della ragazza afferrò il suo mento e lo fece voltare verso di lei. Fece un passo verso di lui, riducendo ulteriormente la distanza che li divideva ed un sorriso si dipinse sul suo volto "non posso andarmene Laurie... sono sia una strega che una shadowhunter... ma casa mia è questa adesso, anche voi siete la mia famiglia" disse guardandolo intensamente negli occhi e ripensando alle parole di Edward poco prima. Era arrivata lì per caso, ma adesso non poteva più tornare indietro.
"Credi che esista una sorta di legame come il legame Parabatai per le streghe e gli stregoni?" le chiese curiosa la ragazza. 
Il ragazzo accennò un sorriso "suppongo di sì, mi sembra di averlo letto qualcosa da qualche parte"
Laurance sostenne il suo sguardo, socchiudendo le labbra sorpreso quando il blu oceano dei suoi occhi virò lentamente verso una tonalità cremisi lasciandolo senza parole. Quella ragazza aveva il potere di sorprenderlo ogni volta, nonostante fosse così assurdamente ordinaria nel suo essere straordinaria.
Aprì la bocca per dirglielo, ma la voce di Edward alle loro spalle non glielo permise.
"Interrompo qualcosa?" chiese strafottente avvicinandosi con un sorrisetto stampato in faccia.
I ragazzi sciolsero l'abbraccio e gli occhi di Rosalie tornarono blu in pochi istanti.
"Cosa vuoi Ed?" gli chiese il ragazzo sbuffando ed allontanandosi un po' dalla ragazza.
Edward li guardò meglio, senza accennare a togliersi dal volto quel sorrisetto divertito che aveva "numerosi demoni magici hanno attaccato l'Istituto di New York..." disse guardandoli raggiante.
"Che cosa?" chiese immediatamente preoccupata Rosalie.
Il ragazzo annuì "sono sotto attacco e... De la Roux ha deciso che saremo noi a combatterli. Vuole dimostrare al Conclave che possiamo essere tutti dalla stessa parte, e quale occasione potrebbe essere migliore di questa?" aggiunse ironico ma radioso.
Rosalie rifletté rapida; non aveva tutti i torti... avrebbero dimostrato di poter fare squadra, di poter aiutare, e di non essere cattivi. Forse la taglia sulla loro testa sarebbe stata cancellata...
"Quindi il piano quale sarebbe?" indagò curioso Laurance "piombare lì, fare fuori i demoni e sparire di nuovo prima che ci catturi il Conclave per interrogarci e processarci?"
"Esattamente" asserì Edward con un sorriso "non vedo l'ora!"
Rose fece una smorfia "oh si anche io non vedo l'ora..." commentò ironica passandosi una mano tra i capelli nervosa.
L'idea di tornare a New York e vedere tutti non la entusiasmava; l'ultima volta stare lontana da loro era stato estremamente difficile. Eppure, anche questa volta, avrebbe dovuto mettere da parte i suoi sentimenti per il bene di tutti e adesso avevano bisogno di loro... non avrebbe permesso che succedesse qualcosa alle persone a cui teneva. 
"Almeno questa volta dovrai combattere e non avrai tempo per pensare ad altro" disse Laurie guardandola, come se le avesse letto nel pensiero "sai già cosa fare..." aggiunse facendole un'occhiolino.
Edward la osservò divertito a sua volta "oh si... sai già cosa fare Rose" commentò ridacchiando.
La ragazza annuì sospirando.
Sembrava proprio che quel giorno avrebbero dovuto dare spettacolo...
"Siamo pronti? Andiamo!" esclamò Edward aprendo un portale in pochi istanti.
Rosalie lo guardò sorpresa "adesso?!" chiese preoccupata.
"Sono sotto attacco Rose... dobbiamo muoverci se vogliamo aiutarli" la fece ragionare Laurance.
"De la Roux è già lì..." aggiunse Edward "mi hanno detto che è una bomba..."
"C'è anche il Maestro?!" chiese stupita Rosalie.
Non lo aveva mai visto in azione, se non per compiere banali magie che avrebbero potuto compiere tutti, ma da quello che si diceva era uno degli stregoni più potenti del mondo e lei non vedeva l'ora di vederlo all'opera.
"Andiamo!" disse convinta incamminandosi verso il portale con passo deciso.  
I ragazzi la seguirono sorridenti, più agguerriti che mai.

Spazio autore:
Capitolo di passaggio, ma necessario per lo svolgersi della storia. Più avanti capirete molte cose e collegherete ahah 
Allora... Rose dovrà tornare all'Istituto ad aiutare i suoi amici, cosa succederà una volta lì? Riuscirà a fermare l'attacco? Rivedrà Alec, Sebastian e tutti gli altri?
Sarei curiosa di sapere se vi piace che la storia sia narrata da più punti di vista, analizzando le varie storie, o se preferireste che fosse narrata esclusivamente dal punto di vista della protagonista. Personalmente credo che mostrando diversi punti di vista sia più bello dal punto di vista stilistico, ma anche utile per capire lo stato d'animo dei vari personaggi... che dite?



Claimed by the shadows - II VolumeWhere stories live. Discover now