Magnus

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CAPITOLO 26 "Magnus"

Osservò Alec e Rosalie sparire all'interno del corriodio e poco dopo anche Isabelle e Joel sparirono nel corridoio opposto. Tutto sembrava essere troppo confuso e poco chiaro nell'Istituto di New York, così confuso come forse non era mai stato. Nessuna missione aveva mai comportato un tale disordine tra gli shadowhunter, ma probabilmente nessuna missione era mai stata di questa portata. Neanche la battaglia contro Lilith e Jonathan Morgenstern poteva reggere il confronto; qui avevano a che fare con pura magia nera, pura magia nera angelica, ed i cacciatori non potevano fare poi molto. 
La vera battaglia tra luce e buio. 
Oltre alla confusione del momento, nell'aria era palpabile una certa tensione sentimentale tra i presenti, che non faceva altro che opprimere i cuori di tutti e influenzando negativamente la missione in cui si erano ritrovati incastrati mesi prima.
Aveva deciso di aiutare gli shadowhunter, solo per poter passare ancora del tempo al fianco di Alexander, prorpio come facevano un tempo, quando ancora erano una squadra.
Sapeva bene di dover condividere il suo cuore con la giovane strega comparsa nelle loro vite solo un anno prima, ma era certo di occupare ancora un posto importante nel petto di Alexander Lightwood ed avrebbe fatto di tutto per riacquistare il centro del suo cuore.
Non era da lui giocare scorrettamente, ma avrebbe fatto di tutto per lui.
Per quanto provasse ad odiare almeno in piccola parte Rosalie Thorne, in realtà non ci riusciva. Faceva parte di una bella famiglia; Joel, suo fratello, era un bravo ragazzo, un Nephilim dedito ai suoi doveri e sempre disponibile con tutti. Aveva notato l'intesa tra lui ed Izzy e dopo tutto quello che aveva dovuto passare la ragazza negli anni passati, era felice che qualcuno fosse riuscito di nuovo a farla sorridere. Katherine, la madre, era una donna bellissima e molto disponibile come il figlio. Non ci aveva avuto molto a che fare, ma aveva potuto comprendere perfettamente l'amore che la legava incondizionatamente al marito, nonostante la sua vita piena di segreti e di lati oscuri.
E poi c'era lei, Rosalie Elisabeth Thorne, la giovane strega discendente diretta di Lucifero. Finalmente qualcuno con poteri probabilmente più grandi dei suoi.
Sapeva bene quanto potesse essere pesante la corona degli inferi, lui stesso per un po' di tempo aveva indossato quella che lo aveva proclamato Principe dell'Inferno senza desiderarlo, quindi conosceva bene le sensazioni contrastanti che potevano attraversare la ragazza, nonostante fosse molto brava a nascondere tutto ed a seppellire quella sensazione dentro di lei...
Frustrazione, desiderio di non essere quello che si è, rabbia, tristezza, ma allo stesso tempo vittime del fascino del proprio potere, della grandezza della propria magia.
Chi avesse incontrato la ragazza solo un anno prima, non avrebbe mai detto che sarebbe diventata ciò che era diventata, e probabilmente nessuno degli shadowunter lì dentro si era davvero reso conto di ciò che era diventata realmente...
Rose era una strega, una strega molto potente.
Avrebbe combattutto perfino Lilith senza alcuna difficoltà. 
I suoi poteri andavano al di là di ogni immaginazione, e probabilmente neanche lei si era resa conto dei passi che aveva compiuto, o forse sì. La sicurezza con cui era entrata nell'Istituto gli avevano fatto comprendere quanta sicurezza avesse ormai nelle sue stesse capacità, arrivando fino a sfidare apertamente il Conclave presentandosi lì all'Istituto. Per quello avevano mandato lei per quella missione, De la Roux sapeva bene quanto potessero essere grandi i suoi poteri; pochi sarebbero riusciti a scalfiggere la ragazza, fisicamente e moralmente.
Eppure, nei suoi occhi c'era qualcosa di strano.
Non gli era passato inosservato lo scambio di sguardi con il giovane Sebastian Verlac, né quanto il ragazzo avesse accuratamente cercato di evitarla da quando erano tornati dalla loro chiacchierata.
In cuor suo, sperava che i due si riappacificassero, in modo da avere strada libera con Alec, ma qualcosa gli diceva che le cose si stavano complicando ulteriormente.
"Magnus... tu torni a casa o ti fermi qui?" la voce di Clary lo riportò alla realtà, destandolo dai suoi pensieri.
"Penso resterò qui biscottino..." rispose con un sorriso "ci sono ancora tante cose da sistemare, è meglio esserci tutti... dobbiamo capire cosa farne di quel Compedio"
"Tu cosa ne pensi? Pensi che dovremmo affidarlo all'Accademia?" gli chiese Jace.
"Credo... credo di sì" ammise sincero "nessuno potrebbe proteggerlo meglio di loro, e all'Accademia ci sono anche De la Roux e Andrew Thorne... sono stati loro stessi a togliere il Compedio a Marshall, non permetterebbero mai che se ne rimpossessasse"
"Si ma dimentichi che Laurance Meyers è suo figlio... come possiamo escludere che cada in qualche trappola del padre?" chiese Jace incrociando le braccia al petto pensieroso.
Intuì immediatamente il riferimento velato alla storia di Joanthan Morgenstern, e riuscì ad intuire anche il turbamento che attraversava i ragazza davanti a lui.
Erano stati segnati da quella storia, come niente in futuro avrebbe potuto fare.
Le loro vite erano state stravole e manipolate da Valentine e poi Jonathan, senza che se ne rendessero conto, ma alla fine ne erano usciti.
Tuttavia non vedeva similitudini tra il fratello di Clary ed il giovane Meyer; era convinto che il ragazzo avesse scelto molto tempo prima da che parte stare e l'odio nei confronti del padre per aver ucciso sua madre non lo avrebbe mai portato a stringere un'alleanza con il suo vero genitore. Lui ne sapeva qualcosa...
"Laurance non aiuterà Marshall"
"Come fai ad esserne così sicuro?" gli chiese Clary.
Magnus sospirò "so bene quanto possa essere insistente un padre che ti vuole dalla sua parte e so anche che le pressioni mentali spesso portano a cedere, ma Laurance Meyers ha perso troppo a causa di Marshall, non tornerebbe mai sui suoi passi"
"A cosa ti riferisci?" gli chiese senza capire Jace.
"Marshall ha ucciso sua madre..." ammise sorprendendo i presenti "con un incantesimo finito male, non volutamente, ma Laurance incolpa ovviamente il suo vero padre... chi meglio di te sa Clary che i genitori possono essere combattuti e fermati?" chiese poi rivolo alla ragazza.
Clary abbassò lo sguardo, e per un attimo lo stregone giurò di aver visto lo sguardo di Sebastian soffermarsi un po' troppo apprensivo sulla figura della rossa.
Stava succedendo qualcosa tra gli shadowhunter, ma non riusciva a capire cosa turbasse i loro animi angelici.
Improvvisamente, uno shadowhunter si staccò dalle fila delle guardie davanti all'ingresso e si affrettò ad avvicinarsi a loro concitatamente. Attirò immediatamente la loro attenzione, facendogli intuire all'istante che fosse successo qualcosa.
"Cos'è successo?" si affrettò a chiedere Sebastian, non appena il ragazzo fu abbastanza vicino a loro.
"C'è stato un problema ad Alicante..." disse con voce tremolante "Tom Marshall è riuscito ad evadere dalle prigioni del Clave" aggiunse guardandoli preoccupati.
Gli occhi di Sebastian saettarono immediatamente negli occhi di Jace "cosa facciamo?" chiese quest'ultimo, osservando a sua volta il ragazzo davanti a lui.
"Dobbiamo avvisare Rosalie ed Alec" si affrettò a dire Sebastian "questo potrebbe essere un grosso problema..." aggiunse pensieroso.
"Cercherà sicuramente il Compendio" disse improvvisamente Clary "e Rose..." aggiunse fissando intensamente il giovane shadowhunter francese al suo fianco.
"Rose?!"
La ragazza si affrettò ad annuire, ma Magnus la precedette nella spiegazione.
"Ma certo... Rosalie Thorne è l'unica che può fermarlo e che può fermare la sua magia, non si darà pace finché non l'avrà trovata" rifletté ad alta voce.
"E probabilmente in qualche modo cercherà anche suo figlio... proverà a portarlo dalla sua parte un'altra volta" aggiunse Sebastian riflettendo sulla situazione "dobbiamo trovarlo prima noi!" si affrettò a dire guardando gli altri shadowhunter, e Jace annuì appoggiando la sua decisione. 
"Magnus tu vieni con me, andiamo da Rose e Alec..." disse Jace guardando lo stregone "Sebastian, Clary, voi cercate Jo e Izzy ed avvisateli... ci vediamo tutti qui" concluse scambiandosi un cenno di assenso con i due ragazzi, poi tornò a guardare Magnus in attesa.
"Andiamo... conosco bene la strada" si affrettòa dire lo stregone, incammianndosi velocemente nel corriodio a passo deciso.
Aveva percorso innumerevoli volte quei corriodi, sempre con la stessa meta, sempre con la stessa persona al centro dei suoi pensieri ed anche quella sera era proprio così.
"Come pensi che sia riuscito a scappare Tom Marshall?" chiese preoccupato Jace.
"Paul Martens?"
"Paurl Martens è prigioniero all'accademia..."
"Non lo so Jace... ma so che quella gente trova sempre il modo per scappare" concluse Magnus.

Claimed by the shadows - II VolumeUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum