I dominatori

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CAPITOLO 41 "I dominatori"

Istituto di New York

Alec continuava a passarsi le mani sul viso, nella speranza di risvegliarsi da quello che sembrava essere un incubo in piena regola.
Rose se n'era andata; era andata da Lady Fotzroy contro il parere di tutti.
Da sola e senza poteri, priva di ogni forma di protezione, adesso nessuno sapeva dove si trovasse.
"Non può averlo fatto, ma cosa le passa per la testa?" urlò nervoso Joel.
Nessuno rispose ed il silenzio regnò sovrano nell'ufficio del capo dell'Istituto di New York.
Sebastian sospirò passandosi una mano tra i capelli, evitando accuratamente lo sguardo indagatore di Clary dall'altra parte della stanza.
Era palesemente preoccupato, molto preoccupato.
"Perché accidenti è andata lì se tutti le hanno detto di non farlo?" urlò ancora il giovane shadowhunter fuori di sé per la fuga della sorella.
Isabelle gli appoggiò una mano sulla spalla, nella speranza di tranquillizzarlo.
"Jo calmati... perdere il controllo adesso non migliorerà le cose" gli disse la ragazza a voce bassa.
"Lo sai che tua sorella non fa mai quello che le viene detto" si intromise Sebastian "non sarebbe Rosalie se non facesse tutto il contrario di quello che le viene chiesto di fare... lei fa sempre di testa sua" aggiunse stringendo con forza il manico del pugnale nel suo cosciale.
Il nervosismo nella voce del biondo era palpabile. 
"Non perdiamo la calma..." si intromise Andrew Thorne "la Fotzoy ha detto che Rose è andata da lei... le ha fatto delle domande ma lei non sapeva dare risposte, quindi se n'è andata" ragionò a voce alta "non dev'essere andata molto lontana. Del resto... senza poteri non può fare niente e lei questo lo sa bene. Non sarebbe così sciocca da andare a immischiarsi in qualcosa che non può gestire" aggiunse pensieroso.
"Ne sei proprio sicuro?" sbottò Joel.
Il padre lo guardò accigliato ed il ragazzo proseguì il suo sfogo.
"No perché sinceramente non mi sembra che abbiate tirato su una ragazza che sa rendersi conto di quando è il momento di fare qualcosa e quando invece non lo è. Rosalie fa sempre di testa sua, lei se ne frega di tutto e di tutti e fa sempre ciò che le passa per la testa in quel momento. Se ne stra frega delle conseguenze che potrebbero avere le sue azioni"
"Rosalie Thorne ha un grandissimo istinto magico... è ad esso che si affida" si intromise De La Roux, parlando finalmente dopo giorni di silenzio.
"L'istinto magico difficilmente ti tradisce" aggiunse Magnus.
"Quindi secondo voi avrebbe fatto bene ad andare dalla Fotzroy?" chiese polemico Alec.
"Non sto dicendo che abbia fatto bene... ma un po' di fiducia dobbiamo dargliela" rispose Magnus.
"Gliene abbiamo già data fin troppa... e guarda dove ci ha portati" commentò sprezzante Joel.
"Adesso basta così" si intromise Andrew verso il figlio "smettila Joel. Non ti permetterò di palare così di tua sorella, non è così che vi abbiamo cresciuti... si può sapere da dove nasce tutto questo rancore nei suoi confronti?" chiese guardando il figlio negli occhi.
Jo rimase in silenzio ed abbassò lo sguardo sul pavimento.
La verità, era che neanche lui sapeva da dove derivasse quella frustrazione che continuava riversare su Rosalie. Probabilmente, l'idea che sua sorella fosse una mina vacante impazzita lo preoccupava.
"Dobbiamo andare a cercarla" propose Sebastian.
"Si, organizzeremo delle squadre" disse Alec guardando gli shadowhunter presenti nella stanza, che annuirono obbedienti. Ma, prima che qualcuno potesse aggiungere qualcosa, una voce che fino ad ora non aveva mai parlato si intromise nel discorso.
"Non credo che dovremmo cercarla"
Gli occhi di tutti i presenti si fissarono su Elisabeth interrogativi.
"Dovremmo lasciarla in giro, da sola, in potenziale pericolo?" chiese Sebastian.
"Non credo che Rose voglia essere trovata" ammise la ragazza incrociando le braccia al petto.
La sua affermazione raggelò la stanza improvvisamente.
"Lo dici perché lo pensi tu... o perché avete parlato?" indagò Joel curioso.
"Lo dico perché lo so. Conosco Rosalie, forse più di tutti voi messi insieme a quanto pare... lei non è in pericolo,! Lei è forte, decisa e sa quando fidarsi del suo istinto magico e quando non può farlo. La verità è che la sottovalutate... tutti voi" aggiunse con tono quasi di rimprovero.
"Rosalie Thorne non ha bisogno di protezione" si intromise Edward questa volta "probabilmente ha solo bisogno di sfogare la sua rabbia da qualche parte" aggiunse pensieroso.
"La sua rabbia?" chiese Alec senza capire, ed Elisabeth lo guardò allucinata.
"Ma stai scherzando?" chiese sorpresa "secondo te come ha preso il fatto che il suo migliore amico l'abbia pugnalata alle spalle dopo due anni che vivono insieme?" chiese ironica.
Alec abbassò lo sguardo, comprendendo all'istante di non essersi mai preoccupato di quel dettaglio.
Si erano baciati.
"Rose e Laurance stanno..." farfugliò ccurioso, e quasi avendo paura della riposta; ma Elisabeth non lo fece finire e interruppe la sua domanda.
"No, non stanno insieme, ma sono Yin e Yang. E' come il vostro legame Parabatai! Come la prenderesti se il tuo Parabatai ti pugnalasse alle spalle?" disse guardando tutti gli shadowhunter nella stanza.
"Credo si faccia molto presto a giudicare" disse Edward "ma la verità è che dobbiamo lasciare a Rose il suo tempo... sarà lei a tornare"

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⏰ Last updated: Sep 17, 2021 ⏰

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Claimed by the shadows - II VolumeWhere stories live. Discover now