New Orleans

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CAPITOLO 5 "New Orleans"

Si destò dal sonno con il trillo rumoroso della sveglia e guardò l'orologio sul comodino strizzando gli occhi. Non poteva essere già mattina... 
2.37 am.
Sbuffando si mise seduta nel letto e, con uno schiocco di dita, fece esplodere la sfera di energia che aveva usato come sveglia, mettendo fine finalmente a quel frastuono assordante.
Che risveglio di merda.
Scostò le coperte e si alzò dal letto, iniziando a vestirsi frettolosamente, mentre cercava di abituarsi alla luce nella stanza.
Essere svegliata così, a quell'ora, nel pieno della notte, voleva dire solo una cosa: c'era una missione.
Infilò un vestito in lanetta nera attillato e piuttosto corto, sistemandosi le maniche lunghe formate da un tessuto semi trasparente pizzato. Indossò gli anfibi neri e, osservando allo specchio per un istante i suoi occhi cerulei diventare rossi, i suoi capelli assunsero una piega perfetta, i suoi occhi vennero contornati da un tratto sottile di eye liner nero e le sue labbra si dipinsero di un bordeaux scuro. Strofinò le labbra insieme per stendere meglio il rossetto, mentre i suoi occhi tornavano ad essere del colore del mare.
La porta della sua stanza di aprì improvvisamente, destandola dalla sua immagine riflessa nello specchio, e rivelando la figura di Laurance, già perfettamente sistemato, come se non fosse mai andato a dormire.
"Sei ancora troppo lenta a prepararti..." commentò annoiato appoggiandosi allo stipite della porta osservandola meglio.
La ragazza si voltò "non riesco ad abituarmi a non vestirmi senza la magia" ammise strizzandogli l'occhio "allora? Dove si va?" chiese piuttosto curiosa.
"Ti spiegherò tutto strada facendo" disse. Il ragazzo si spostò di lato, facendole segno di uscire prima lei dalla stanza. Non se lo fece ripetere due volte, uscirono e si diressero verso l'uscita principale dell'Accademia.
"Dev'essere qualcosa di importante per farci uscire a quest'ora..." commentò guardando il ragazzo incuriosita. Cosa stava aspettando a dirle dove sarebbero andati?
Laurance sorrise cupo "ogni missione è importante..." rispose misterioso guardando avanti.
"Si, ma l'ora delle streghe è passata da un po'" gli fece notare "e non si va in missione dopo mezzanotte tutti i giorni" aggiunse guardandolo con un sorrisetto.
Era certa che le stesse nascondendo qualcosa.
"Gli imprevisti ci sono sempre..." disse vago.
Si fermarono nell'atrio e, dopo qualche istante, vennero raggiunti da De la Roux.
"Maestro" lo salutò la ragazza, abbassando lievemente la testa in segno di rispetto.
"Sono felice di vedere che tu ti sia ripresa Rosalie" disse accennando un sorriso.
"Grazie... perché siamo qui?"
"C'è stato un aumento esponenziale di forza magica in Luisiana... devono essere stati creati due o tre demoni magici per raggiungere un picco tale da smuovere il mio pendolo delle forze..." spiegò fissando il pavimento pensieroso "non credo riusciranno gli shadowhunter e gli stregoni di quel posto a sistemare la cosa, che io sappia ci sono solo un paio di persone che potrebbero affrontare i demoni, ma si dà il caso che non si trovino nei paraggi in questo momento. Servono poteri più forti..." aggiunse spostando lo sguardo su di loro "dovete andare voi e capire perché sono stati evocati più demoni nello stesso momento... sta succedendo qualcosa"
"Pensi che Marshall stia tramando qualcosa?" gli chiese Laurance sospettoso.
"Non lo so... Marshall adesso è nelle prigioni del Conclave, e dallo schema che abbiamo analizzato in questi mesi la media di demoni magici evocati era di circa uno a settimana... cosa lo ha spinto a cambiare lo schema? E soprattutto chi lo sta aiutando? Non può averli evocati lui..."
Si guardarono meditabondi.
"Questo scherzetto ci costerà un po' di fatica..." commentò scocciato Laurance, infilando le mani in tasca.
De la Roux annuì "si... ma siete gli unici che hanno abbastanza potere per fermarne tre" gli rispose guardandolo seriamente "adesso andate... e ricordate, non fatevi vedere da nessuno" precisò soffermandosi su Rosalie "se uno shdowhunter dovesse vedervi, o chiunque altro, potrebbe dirlo al Conclave o potrebbe essere costretto a farlo... non possiamo permettere che segnino una traccia sulle nostre teste, li porterebbe diretti all'Accademia"
I ragazzi annuirono "non si preoccupi Maestro, nessuno ci vedrà" lo rassicurò Rosalie.
De la Roux annuì soddisfatto ed in un istante aprì un portale, proprio davanti a loro.
Senza attendere oltre, i ragazzi si scambiarono un'occhiata veloce e varcarono il portale e qualche secondo dopo uscirono dall'altra parte.
Si guardarono intorno allerta, ma non sembrava esserci alcun pericolo all'orizzonte. Le vie silenziose di New Orleans erano deserte, avvolte nel buio, se non per qualche passante seduto placidamente sulle panchine a fine serata.
Rosalie si guardò intorno, mettendoci qualche istante per realizzare dove si trovassero, ma l'architettura francese e i numerosi richiami alla cultura jazz le fece capire dove erano stati appena trasportati "New Orleans... ma certo" disse ad alta voce guardandosi intorno sorpresa "questo posto è meraviglioso..." commentò guardandosi intorno "beh... qui sembra tutto tranquillo, da dove partiamo? De la Roux non ci ha detto niente di preciso..."
Laurance rimase fermo in mezzo alla strada con le mani in tasca "io andrei di là" disse facendo un cenno verso Ovest.
 Rose lo guardò scettica, ma alla fine si incamminò al suo fianco, senza preoccuparsi di spostarsi sul marciapiede "cercheremo qualche strega esperta nel Vodoo?" chiese ironica osservando le vetrine addobbate ai lati della strada.
Laurance sorrise "vedo che hai studiato..." disse ridacchiando "comunque no, sto seguendo le scie di magia... se ti concentrassi le potresti avvertire anche tu. 'Aspirare ad aliquid'... prova"
Rose lo guardò per un istante "ho letto qualcosa su un grimorio l'altro giorno..." disse, riportando poi lo sguardo sulla strada davanti a lei "aspirare ad aliquid" sussurrò senza farsi sentire. Improvvisamente, una sensazione decisamente strana la invase. Avvertì subito al suo fianco un'energia fortissima, e guardò il ragazzo sorpresa "Laurie... sei tu che..."
Laurance scoppiò a ridere "si sono io... adesso concentrarti, senti altro?"
Si concentrò nuovamente, avvertendo immediatamente degli impulsi magici provenire dalla direzione in cui si stavano dirigendo "si... siamo sulla strada giusta" confermò soddisfatta.
Il ragazzo sorrise "posso farti una domanda Rose?"
"Certo"
"Ho sentito che Magnus Bane sta aiutando gli shadowhunter di New York..." disse osservando l'espressione della ragazza incupirsi "e quindi?" chiese facendo finta di niente.
Il ragazzo scrollò le spalle "niente... mi chiedevo se ti desse fastidio" disse tranquillo continuando a camminare.
Rose sospirò "come fai a saperlo tu?"
"Oh andiamo... tutti lo sanno! Magnus Bane è pur sempre il sommo stregone di Brooklyn, figlio di Asmodeo, un principe dell'Inferno, uno degli stregoni più potenti e..."
"Ok basta ho capito" tagliò corto la ragazza "non impazzisco dalla gioia sapendo che Alec e Magnus Bane collaborano notte e giorno da sei mesi" ammise sincera "ma piuttosto che vengano fatti fuori da un demone magico suppongo sia meglio l'idea di Bane e Alec insieme" disse non troppo convinta.
"Non ne abbiamo mai parlato..." disse leggermente in difficoltà il ragazzo "so che si stavano addirittura per sposare..."
Rose alzò gli occhi al cielo, spostando lo sguardo altrove "già..." si limitò a dire.
"E non hai paura che possa riscoccare la scintilla tra di loro? Ho sentito che Alec Lightwood è andato all'Inferno per lui... per salvarlo"
Rosalie si bloccò di colpo, parandosi verso il ragazzo "lo so e sì, ho paura che possa riscoccare la scintilla tra di loro... ma cosa posso farci?" sbottò alterata "non posso obbligare Alec ad amarmi, non posso obbligarlo ad accettarmi. Ho imparato a rinunciare alle persone che amo quindi, se lui dovesse essere ancora innamorato di Magnus Bane, io non lo fermerei. Sicuramente lo renderebbe più felice di me dato che sono un disastro ed io voglio solo che lui sia felice" ammise sincera, sorprendendosi da sola delle sue parole.
Laurie la guardò sorpreso, restano a bocca aperta per qualche instante "wow... tu... tu sei innamorata sul serio..." commentò sconcertato "di Alec Lightwood" aggiunse ancora più stupito.
Rosalie lo guardò storto "l'hai capito adesso?" chiese acida incrociando le braccia al petto.
Il ragazzo la fissò negli occhi, ancora sorpreso.
Aveva intuito quando la ragazza tenesse a quello shadowhunter, ma non si aspettava che il suo amore potesse andare così oltre. Lei lo amava davvero, nonostante le sue incertezze su di lei.
Improvvisamente, una serie di colpi sordi attirò la loro attenzione, facendoli sussultare per la sorpresa. Senza dire niente, si scambiarono uno sguardo d'intesa ed iniziarono a correre verso i colpi e man mano che si avvicinavano si facevano sempre più assordanti. Continuarono a correre senza sosta, sperando di arrivare in tempo, prima che i demoni potessero fare del male a qualcuno.
"Di là!" urlò Laurance spingendola dentro ad un vicolo per tagliare la strada.
Continuarono a correre, mentre l'umidità dell'aria di New Orleans inumidiva la loro pelle.
Non potevano permettere che qualcuno venisse ferito.
Non adesso che loro erano lì.
Svoltarono l'angolo, ormai arrivati al punto dal quale provenivano i colpi e, quando guardò i demoni davanti ai loro occhi, per un attimo le gambe le tremarono per l'emozione.
Jace, Clary e Isabelle, i suoi amici che non vedeva da mesi, stavano combattendo contro tre demoni magici, proprio sotto i suoi occhi. Poco distanti da loro, Alec inginocchiato per terra, sosteneva tra le sue braccia Magnus Bane, evidentemente colpito poco prima.
Il suo cuore iniziò a martellare furioso.
Prima che potesse rendersene conto, o fare qualcosa, Laurie l'afferrò per un baraccio, trascinandola dietro una colonna contro la quale la immobilizzò di forza.
"Sei scemo? Lasciami!" urlò la ragazza cercando di liberarsi.
Laurance le mise rapidamente una mano sulla bocca, avvicinandosi a lei pericolosamente "non urlare Rose" sussurrò controllando che nessuno li avesse visti "non perdere la testa... ti ricordi cos'ha detto De la Roux? Non possiamo farci vedere..." disse togliendo la mano dalla bocca per darle la possibilità di controbattere.
"Ma sono i miei amici!"
"Ma il Conclave potrebbe averli messi sotto controllo a loro insaputa... lo sai anche tu Rose..." disse risoluto "non possiamo rischiare, mi dispiace" concluse abbassando lo sguardo, sentendosi terribilmente in colpa.
Rose rimase in silenzio per qualche istante, riflettendo sulle parole dell'amico.
Aveva ragione. Lo sapeva anche lei.
L'emozione stava per farle perdere la testa.
Sospirò rassegnata "ok... come ci muoviamo?" chiese guardandolo in attesa di un piano.
Si sporsero dalla colonna assicurandosi di non essere visti, controllando la situazione "li indurremo ad aprire un portale... Clarissa può farlo, e li faremo tornare a New York... devono fuggire, non potrebbero fare altro" disse pensieroso "non appena se ne andranno ci penseremo noi ai demoni" concluse incerto.
Rose lo guardò scettica "pensi davvero che se ne andranno così? Lasciando ben tre demoni a piede libero?" chiese guardandolo negli occhi "non li conosci abbastanza Laurie..."
Laurance sospirò "non hanno altra scelta... Bane era la loro unica speranza ed è ferito" commentò gettando un'occhiata veloce "ci serve un diversivo..." aggiunse guardandosi intorno alla ricerca di un'idea.
Rose sorrise maliziosa "per questo non c'è problema..." disse sporgendosi appena per osservare meglio la lotta. Analizzò il campo di battaglia e capì all'istante cosa fare.
"Affalutus ventorum, venti impetus, cardinales venti" sussurrò sotto lo sguardo attento del ragazzo "circumagit se ventus" concluse decisa.
Continuarono a guardare in silenzio la battaglia in attesa.
Il suo incantesimo avrebbe funzionato, ne era certa.
In pochi istanti, una leggera brezza smosse i loro vestiti, facendola sorridere soddisfatta. Si voltò verso Laurance, ancora stretto a lei alle sue spalle "ecco qui il tuo diversivo..." disse con un ghigno malizioso.
Improvvisamente, raffiche di vento iniziarono a sferzare la strada in cui si trovavano, facendo piegare gli alberi ai bordi delle strade e facendo volare via le insegne dei negozi.
Una tempesta si stava per abbattere su New Orleans.
"Alec cosa succede?" urlò Isabelle voltandosi preoccupata verso il fratello, osservando il cielo tingersi di nero in pochi secondi. Evitò l'ennesimo colpo del demone, saltando alla destra di Clary.
"Le cose si tanno mettendo male... Magnus è stato ferito, noi non possiamo fare niente senza di lui" disse la rossa guardando il cielo, anche lei preoccupata "ma cosa sta succedendo? Non c'era un filo d'aria fino a poco fa... sta per succedere qualcosa" aggiunse ansiosa.
"Apri un portale Clary, non mi piace per niente tutta questa storia! Andiamocene da qui prima che sia troppo tardi" disse Jace deciso.
La ragazza annuì, sfilando lo stilo dai pantaloni. Iniziò a comporre il disegno ma, mentre stava disegnando la runa che li avrebbe ricondotti a New York, uno dei demoni balzò su di lei, facendo volare il suo stilo lontano da loro. Lo scontro riprese, mentre gli shadowhunters cercavano invano di recuperare lo stilo e proteggersi dagli attacchi dei demoni contemporaneamente. Lo scontro si stava sbilanciando sempre più a sfavore dei cacciatori e loro non potevano fare molto per aiutarli, nascosti dietro a quella colonna. 
Il suo stomaco si contorse in una morsa dolorosa osservando Alec che si prendeva cura di Magnus, ma non potevano restare lì con le mani in mano. 
"Cavolo" sfuggì dalla bocca di Rose "che sfortuna" commentò passandosi una mano sul viso "adesso che facciamo?" chiese guardando lo stregone preoccupata.
Laurance continuava a scorrere con lo sguardo la lotta, senza riuscire a capire cosa stesse realmente guardando. Non riusciva proprio a capire.
"Laurie?" lo richiamò la ragazza, senza ricevere attenzioni.
"Rose guarda... c'è qualcun altro lì dietro che combatte con uno dei demoni..." disse il ragazzo strattonandola per un braccio ed obbligandola a guardare.
Rosalie guardò meglio il punto indicato dall'amico, concentrandosi attentamente sullo scontro ed improvvisamente, sotto il suo sguardo sorpreso, suo fratello apparve con un balzo mentre cercava di colpire invano il demone contro il quale stava lottano "ma quello è mio fratello!" sbottò incredula continuando a guardarlo "credevo fosse tornato a San Diego!"
"Mi sa che non ha abbandonato i suoi amici di New York..." commentò Laurance pensieroso "ok Rose, adesso tocca a noi" disse cercando di spostarsi i ciuffi di capelli che venivano spostati sugli occhi dalle raffiche di vento "non possiamo attendere oltre, si sta mettendo male! Apriamo un portale, e speriamo ci entrino" disse ad alta voce, cercando di sovrastare il vento.
La ragazza annuì.
Con un movimento deciso della mano, a poca distanza da Alec e Magnus, aprì un portale in pochi istanti. Alec guardò allibito il portale aprirsi affianco a lui, senza riuscire a spiegarsi come fosse possibile, dato che né Magnus né Clary potevano aprirlo. Si guardò intorno incredulo, balzando in piedi alla ricerca di non sapeva neanche lui cosa. Il vento soffiava in modo innaturale, scompigliandogli i capelli disordinatamente.
Non sembrava esserci nessuno.
"Jace! Qui!" urlò attirando l'attenzione dei suoi compagni.
I ragazzi si voltarono verso di lui, sussultando sorpresi quando notarono il portale aperto affianco all'amico.
"Voi andate, noi vi raggiungiamo!" urlò Isabelle "devi portare Magnus lontano da qui, ha bisogno di cure"
Il ragazzo annuì, avvolgendo il braccio di Magnus intorno alle sue spalle ed alzandolo di peso per trasportarlo. Si guardò un'ultima volta intorno, alla ricerca del loro misterioso salvatore...
Ma una sensazione strana dentro di lui gli diceva di saper bene a chi doveva tutto quello.
"Rose..." sussurrò sottovoce guardando gli alberi piegati dalle raffiche di vento, comprendendo improvvisamente da dove derivasse tutta quella forza che si era scatenata all'improvviso. Un calore lo invase, mentre con lo sguardo cercò intorno a lui qualsiasi dettaglio che potesse tradire la sua presenza. Sembrava non esserci nessuno, sembravano essere solo loro, ma in cuor suo sapeva che non poteva essere così. Quando l'avrebbe rivista?
Non poteva essere merito di nessun altro, se non dei suoi poteri straordinari.
"Alexander" farfugliò Magnus, ancora privo di coscienza.
Guardò preoccupato lo stregone che sorreggeva tra le sue braccia e, facendo un bel respiro, fece un passo in avanti, entrando nel portale con Magnus.
Rose trattenne il fiato osservando la scena, ma cercò di convincersi che era così che doveva andare. Dovevano tornare a New York, al sicuro. 
Clary e Jace guardarono Alec sparire oltre il portale, continuando a lottare senza sosta.
"JOEL!" urlò Isabelle attirando l'attenzione del ragazzo "Sbrigatevi! Andiamocene da qui" urlò indicandogli il portale che si era aperto poco distante da tutti loro.
Uno dei demoni li attaccò, ma l'intervento puntuale di Laurance li salvò "capta prohibeo" sussurrò, ed il colpo del demone finì a vuoto, quasi fosse stato ingannato dal suo stesso sguardo.
Rose lo guardò divertita "bello questo! Me lo devi insegnare" disse entusiasta.
Laurie ridacchiò "quando vuoi tesoro..." commentò facendole l'occhiolino.
Gli shadowhunters ne approfittarono; iniziarono a correre verso il portale, senza arrestare la loro corsa. Clary e Jace entrarono, ma Isabelle si fermò per controllare che Joel la raggiungesse, ancora impegnato in uno scontro con due demoni.
Rose guardò suo fratello combattere contro le creature con il cuore in gola.
L'idea di non poter uscire allo scoperto ed aiutarlo la stava torturando.
Improvvisamente, Joel affondò la lama in un demone e ne approfittò per sgusciare via correndo verso il portale e facendole tirare un sospiro di sollievo. Erano salvi.
Isabelle gli sorrise quando la raggiunse, ma con suo grande stupore si fermarono ad osservare i tre demoni dietro di loro ancora in subbuglio.
Rosalie guardò meglio le creature, cercando di capire cosa stessero facendo... era come se...
Improvvisamente, osservando la scena incredula, la terra delle certezze sotto i suoi piedi si sgretolò, facendola cadere nella voragine delle sue incertezze più profonde.
Sbatté le palpebre un paio di volte, convinta di sognare.
Non poteva essere vero.
L'immagine di Sebastian che combatteva agilmente contro i demoni si rifletteva nei suoi occhi cerulei sconvolti, increduli per ciò che stava guardando.
Stava sicuramente sognando.
Con un balzo ed una rovesciata in aria il ragazzo si liberò dalla presa dei tre demoni e, con uno scatto, raggiunse Isabelle e Joel soddisfatto.

Claimed by the shadows - II VolumeWhere stories live. Discover now