32. Remember me, special needs

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"E così andiamo avanti, barche contro la corrente, incessantemente trascinati verso il passato."


C'era una volta

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C'era una volta.. o forse non c'era.

C'era, o forse no, un mondo talmente immaginato e pieno di chimere da essere diventato il rifugio di una ragazzina coi capelli dietro le orecchie e gli occhi puliti, che non si sentiva mai abbastanza all'altezza per quello reale.
E allo stesso tempo, non sentiva il mondo reale all'altezza dei propri sogni.
Ma la fantasia riusciva spesso dove la razionalità falliva.

In quel suo mondo c'era anche Harry, con i suoi sguardi centellinati e l'attenzione che appariva sempre troppo altrove.
O forse non c'era, e quella non era affatto una favola.

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Arrivò in fretta il Natale quell'anno, perché quando si sta bene e si spera che il tempo passi più lentamente, ecco che questo comincia a galoppare furibondo come un cavallo imbizzarrito.

Avevano espresso insieme il desiderio di tornare nel Cheshire per una manciata di giorni, e così era stato rapidamente deciso. Mentre per lui era quasi una tappa obbligatoria a cui non rinunciava mai, forse era la prima volta che Estelle ricordasse di avere piacere di tornare a casa sua.

Non aveva ricordi particolarmente positivi in quel luogo, ma il pensiero di tornare assieme ad Harry la emozionava e la eccitava, perché solo con lui avrebbe potuto crearne di belli: magari sarebbe persino riuscito nell'intento di farle apprezzare il suo paese d'origine, esattamente come faceva anni prima quando lo intravedeva dalle finestre della sua classe, mentre giocava a calcetto.
Non si era mai sentita particolarmente a casa, a Holmes Chapel.
L'unica cosa bella di quel posto era lui: era qualcosa di cui la Estelle ragazzina era fermamente convinta, fin quando un giorno Harry non aveva deciso di andarsene.


Partirono la mattina del 22 dicembre, e contro qualsiasi loro abitudine, decisero di andare in macchina, come per darsi l'impressione di avere del tempo da perdere, prendendosene un po' tutto per loro.
Successivamente, sarebbero dovuti volare a New York, per gestire le pratiche dell'appartamento e sistemare tantissime altre cose che c'erano da fare al riguardo, prima che iniziasse contemporaneamente, il caso aveva voluto, sia il tour che il periodo della settimana della moda.

Il paesaggio spoglio, misero e un po' desolante della campagna inglese in pieno inverno li accompagnò per tutto il tragitto, con i suoi piccoli centri abitati dalle case rossastre che si alternavano alle stazioni del treno, le fabbriche avvolte in lontananza da una coltre di nebbia fitta di inquinamento mista ad umidità, e campi immensi che sembravano abbandonati, ma che in realtà riposavano in vista di essere nuovamente coltivati durante la bella stagione.

Estelle chiacchierava liberamente in un flusso di coscienza spontaneo ed Harry ascoltava senza interromperla troppo, piacevolmente rapito da quel suo essere diventata improvvisamente estroversa.
Era felice di vederla così serena.
Non che lei non fosse socievole, perché lo era: ma spesso dava l'impressione di tenere lucchettato dentro di sé buona parte di quel mondo che si affacciava nella sua mente affollata.
Ma i viaggi le avevano sempre ispirato un sacco di pensieri, e lei voleva intrattenere Harry che avrebbe dovuto guidare per circa tre ore e mezza.

𝑬𝒗𝒆𝒓𝒚 𝒚𝒐𝒖 𝑬𝒗𝒆𝒓𝒚 𝒎𝒆जहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें