25. Kiss in the kitchen like it's a dance floor

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Lei è così nuda, è unica.
Lei è la forma di te e dei tuoi sogni.



Lei è la forma di te e dei tuoi sogni

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25 novembre 2014

«Dai, smettila di fissarmi in quel modo.»
«Non posso. Mi fate sognare.»
«Sei tu che mi suggerivi di divertirmi con lui, o sbaglio?»
«Si.» Rispose Charlene, addentando un acino d'uva. «Ma era prima che sapessi che si sarebbe attraversato un intero continente solo per scoparti, e poi tornare indietro.»

Erano scoppiate a ridere.
Le era mancata quella leggerezza, quelle battute sboccate e un po' cameratesche e quell'allegria contagiosa che ultimamente era svanita sempre più rapidamente dagli occhi della sua amica.
Era per questo motivo, che Estelle le aveva proposto di andare a stare qualche giorno a casa sua, dopo che fu uscita dall'ospedale.

Per tenerla d'occhio, per farla stare un po' lontana da Jayden, ma anche perché sapeva che Charlie veniva da una famiglia che fin da quando era piccola, aveva colmato le sue evidenti carenze affettive e le perenni mancanze di tempo con una quantità di denaro praticamente illimitato, e tutti i beni materiali che fosse possibile immaginare.

I suoi genitori avevano sperato di risolvere il problema proponendole infatti una delle migliori strutture riabilitative di tutto il paese, ma avrebbero dovuto costringerla con un ricovero coatto, perché lei si sentiva morire al solo pensiero, e si era rifiutata con tutte le sue forze di passare anche un solo istante chiusa in un posto simile.

Il pensiero di dover rendere costantemente conto delle proprie azioni ad uno staff di persone sconosciute la attanagliava e le toglieva il sonno.
Charlene e suo fratello avevano sempre vissuto in una gabbia dorata, dove babysitter e maggiordomi avevano sostituito affettivamente i loro genitori, e avevano imparato sin dal principio a gestirsi da soli senza dover rendere conto a nessuno di ciò che facevano.

Dopo la scuola, Channing si era affiancato a suo padre, prendendo in mano le redini della sua gigantesca attività internazionale, passava gran parte del tempo a girare il mondo, e Charlie a quel punto era rimasta veramente da sola. Sola, con una montagna di soldi, e una quantità infinita di parassiti senza scrupoli che conoscevano il suo status e tentavano di abbindolarla costantemente.
Le sue fragilità e le sue insicurezze dietro la facciata di ragazza frivola e disincantata, a quel punto erano aumentate a dismisura.

Una volta accettato l'invito di Estelle e l'aiuto costante di un terapeuta che l'affiancasse, non aveva più parlato di quella serata, e quando doveva fare riferimento a quello che le era accaduto e delle giornate passate in ospedale, parlava sempre di incidente.

Un incidente, come un incidente d'auto in cui un guidatore spericolato passa con il rosso e prende il pieno la fiancata della macchina, che si accartoccia su se stessa come una lattina di alluminio.
Come se fosse stato un evento casuale e particolarmente sfortunato. Lei così definiva l'intossicazione acuta da cocaina per la quale aveva seriamente rischiato la vita.

𝑬𝒗𝒆𝒓𝒚 𝒚𝒐𝒖 𝑬𝒗𝒆𝒓𝒚 𝒎𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora