56. This is your last warning, a courtesy call

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"Siamo fatti di precarietà io e lei.
Siamo due anime che volteggiano nel vuoto, senza lasciare tracce al nostro passaggio.
Siamo fatti di scelte sbagliate e legami al passato.
Ed entrambi viviamo nell'ombra, di quello che ci piacerebbe avere e di chi ci piacerebbe essere."
thevanishingwriter

Camminava lungo il Tamigi, una lunga linea scura di grafite e mercurio liquido, nera e argentata, con l'udito ovattato in cui risuonava solo l'eco del tacco dei suoi stivaletti, nella zona di Whitechapel

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Camminava lungo il Tamigi, una lunga linea scura di grafite e mercurio liquido, nera e argentata, con l'udito ovattato in cui risuonava solo l'eco del tacco dei suoi stivaletti, nella zona di Whitechapel.
'L'altra parte di Londra' la chiamavano, il famoso East End dove lui non si recava praticamente mai, se non per intrufolarsi ogni tanto in uno dei suoi negozi preferiti di dischi d'epoca da collezione che si trovava in un seminterrato a Brick Lane.

Quella zona periferica dove un centinaio di anni prima svicolava nel buio la parte peggiore di tutta Londra, la parte reietta, quella che doveva essere tenuta nascosta, era stata un fertile teatro per attività illecite di ogni genere.
Quel quartiere era ormai tranquillo e turistico e i prezzi delle case si erano rincarati anno dopo anno, vista la sua vicinanza con il centro della città, ma di notte sembrava conservare ancora un po' del lerciume e della degradazione che aveva respirato per centinaia di anni, nel periodo in cui era la vera pattumiera della capitale.

Ed è proprio nella spazzatura, in tutto ciò che viene buttato via, che si celano i migliori segreti della gente.
E anche Harry aveva un segreto, qualcosa che non era riuscito a confessarle, per cui si sentiva stranamente a suo agio, tra quei vicoli umidi. Si nascondeva nell'oscurità e si sentiva al sicuro, perché se nessuno avrebbe potuto vederlo, era quasi come non esistere affatto.

Aveva pagato per evitare che venisse mandato in rete un video dal contenuto esplicito, poteva biasimarla del fatto di non avere avuto il coraggio di dirgli subito di una gravidanza?
Sospirò amaramente, mentre portava le mani in tasca e realizzava che non poteva avercela con lei, per non avergli fatto vivere quello sfarfallìo di momento, e quella sera aveva voglia solamente di andarsene in giro per ascoltare il rumore dei propri passi e realizzare di non essere fermo.

Perché era quasi mezzanotte, eppure il tempo sembrava essersi immobilizzato a quel giorno.
Quel giorno in cui era ricominciato tutto una volta ancora, quando aveva cercato di farla capitolare con tutto il potere di persuasione che possedeva.
L'aveva trovata nel suo giardino e l'aveva portata a Dover in moto e poi avevano fatto l'amore fino a disorientarsi e a eternarsi, finché non avevano compreso che tutto ciò che possedevano era solamente l'altro. Neanche il tempo di riuscire ad afferrarsi del tutto che la sua vita era stata completamente stravolta.

Aveva cercato di evitare che venisse sconvolta anche quella di Estelle, ma non c'era stato niente da fare: quella concatenazione di circostanze li aveva risucchiati come i flutti gorgoglianti che si celavano al di sotto della superficie apparentemente placida di quell'immenso fiume notturno.
Anche i suoi occhi erano notturni, e planavano su di esso come due spicchi bui di eclissi lunari.

𝑬𝒗𝒆𝒓𝒚 𝒚𝒐𝒖 𝑬𝒗𝒆𝒓𝒚 𝒎𝒆Where stories live. Discover now