L'incantesimo proibito del Tempo

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All'improvviso, una forza estranea a sé stessa la spinse lontano da Vulpi, nella stessa posizione in cui era qualche minuto prima e lei tornò a respirare tranquillamente; ciò avvenne anche per Mitchell il quale venne allontanato senza motivo e, fatto ancora più sconvolgente, Adna era tornata in piedi, completamente sana e senza nessuna ferita.
- Cosa è successo? - chiese sconvolta la nobile, toccandosi il ventre non più bruciato.
Ayumi iniziò a capire cosa fosse successo quando sentì un particolare urlò provenire dai compagni e lentamente si voltò per vedere e per confermare l'orribile sensazione che aveva.
Ti prego, qualcuno mi dica che non è così...!

La ragazza si voltò lentamente in direzione dei compagni bloccati e vide che erano liberi, Aria era tra le braccia di Iosif ed era incosciente mentre Aaron e Iosif guardavano verso qualcuno e gli occhi color ametista di Ayumi andarono verso colui che veniva osservato da tutti: Zen aveva le mani messe in una posizione strana e stava tremando, come se avesse appena scagliato un incantesimo abbastanza difficoltoso.
- No ti prego... - sussurrò ancora la ragazza dai lunghi capelli, guardando sconvolta l'Elfo del buio il quale stava sorridendo.
- Ti ho salvata, Ayumi. - sorrise di nuovo e poi, come se fosse stato privato di ogni supporto, cadde sulla sabbia del deserto della Dimensione Oscura e il rumore conseguente alla caduta fu così assordante per Ayumi che le sembrava stesse per diventare sorda.
- ZEN! - 
L'urlo più disperato che la sua anima poteva tollerare, scappò immediatamente verso il ragazzo che era appena crollato e, arrivata lì, afferrò il suo  corpo e iniziò ad urlare il nome dell'Elfo, nel tentativo di svegliarlo in qualche modo. Vulpi volle approfittare di questo momento di debolezza e allungò la mano. - Credo che tutti ti abbiano detto: non voltare mai le spalle al nemico! - e poi creò un raggio di fuoco che, fortunatamente, venne bloccato dalla barriera che creò istantaneamente Aaron per proteggere Ayumi.
- Ayumi! Riprenditi! - cercò di richiamarla lui, mentre la ragazza continuava ad urlare e a piangere come se le avessero strappato un pezzo di anima anzi, tutta l'anima e tutto il cuore: il dolore era troppo forte e non credeva a ciò che aveva tra le braccia.
- Controlla se respira! - urlò ancora Aaron, mentre cercava di bloccare gli attacchi di fuoco di Vulpi, che rideva mentre sentiva le urla di Ayumi. Lei quindi posizionò due dita vicino al naso dell'elfo per sentire il respiro ma non riusciva a percepire neanche una piccola sensazione di aria; poi poggiò l'orecchio sul cuore di lui e controllò il cuore e i movimenti dello sterno e non percepì nulla, né battiti cardiaci e né movimenti respiratori. 
- Non... respira... - la ragazza non riusciva neanche a parlare, ma stavolta non era a causa di un soffocamento fisico, ma dell'anima. Riusciva solo ad urlare il nome di Zen e a piangere così disperatamente che quasi sembrava che la luna presente nel cielo perennemente nero piangesse insieme a lei.
- Ayumi! - 
- Il dolore è troppo forte! - 
Non smetteva di piangere, il cuore le pulsava così forte ma sembrava quasi che fosse sparito, le bruciava tutto e non riusciva a bloccarsi, non riusciva soprattutto a staccare lo sguardo dal corpo morto dell'uomo. L'uomo che l'aveva sempre protetta, l'aveva sempre aiutata e qualche volta anche fatta arrabbiare soprattutto dopo quel discorso sul "non sono sicuro di ciò che provo" e lei, fino ad allora, aveva cercato di soffocare dei sentimenti per lui per paura di essere ferita. Ma eccolo lì, morto e lei era di nuovo sola, lui l'aveva abbandonata e lei non aveva fatto altro che respingerlo via, magari a ragione ma l'aveva spinto via. Una sensazione così orrenda, così profonda che neanche le parole sarebbero sufficienti a spiegare quel senso di vuoto e di enorme dolore che fa scoppiare le vene e la mente, tutto davanti alla vista si distrugge come uno specchio appena caduto e non potrà mai essere riparato. Come si può riparare uno specchio? Non è qualcosa di possibile, vero? Così come il suo cuore, la sua anima, la sua mente ormai erano così spezzate quasi da non esistere più, ma sono mai esistite?
Questa era la realtà? O stava vivendo un bruttissimo incubo? Adesso  sarebbe arrivata Miyu a svegliarla, vero? 
La testa di Zen le crollò davanti, verso l'interno, come se non fosse più sostenuto da alcuna forza e lì, lì capì come tutto purtroppo fosse vero, un vero inferno.
- Ayumi, riprenditi! - 
- Sì. - 
Ayumi si alzò e mise il corpo  dell'amato un po' più lontano come se volesse ancora proteggerlo, gli baciò la fronte e poi raggiunse Aaron.
- Scusami, ma dobbiamo reagire. - si scusò il ventisettenne, guardando leggermente l'amica ma poi continuò a concentrarsi sul muro di terra che lo divideva dagli attacchi di Vulpi.
- Ovvio, gliela farò pagare. - rispose apatica lei.
- Hai in mente qualcosa? -
- Sì. - 
- Non farti ammazzare Ayumi, ti aiuteremo tutti. Ti voglio tanto bene e non ti voglio morta. - confessò quindi il ragazzo dai capelli viola, sorridendo.
- Lo stesso vale per me. - intervenne Iosif, il quale stava portando in salvo Adna. - Ti aiuteremo io, Adna e Aaron. - 
- Tu devi proteggere Aria. - 
- Ho fatto un piccolo Wall of fire su Aria e anche su Zen, così non arriverà nulla su di loro. - chiarì la nobile, poi poggiò la mano sulla spalla della ormai amica. - Io ti aiuterò e debellerò i Mitchell insieme a voi. - 
Aaron quindi buttò giù la protezione di terra che avevano e si mise in posizione di combattimento: lo copiarono tutti gli altri e Ayumi si mise al fianco del ragazzo che fino ad adesso l'aveva aiutata chiamandola in continuazione.
- Mitchell, adesso ci affronterai tutti insieme. Buona fortuna! - e iniziò l'attacco combinato di tutti. Iniziò quindi l'Ex Guardiana a scagliare i suoi Kuki no Tama verso il nemico, il quale li evitava ma dovette anche far attenzione ad Aaron e le spaccature del terreno e agli spari dei suoi cannoni ancora attivi; Iosif e Adna cercavano di colpirlo da vicino, uno con i suoi pugnali e l'altra con Kugeln ma sembrava non fare effetto. Subito dopo, la nobile e il ventisettenne si invertirono di posto, quindi una andò ad assistere Ayumi la quale attaccò con un Kuki no Hankei, quindi con un potente raggio d'aria potenziato dalla lava che la bionda principessa aveva creato: si creò nuovamente una prigione dal calore infernale per Vulpi, il quale sembrò non soffrirne parecchio. Aaron e Iosif invece continuavano ad attaccare fisicamente Mitchell, uno con i Roots mentre l'altro con le proprie armi e poi con quelle che il compagno gli creava e, per quanto il capo fosse forte, non riusciva più ad evitare tutti questi colpi, quindi venne ferito alla spalla dal proiettile della pistola creata per il soldato e poi iniziò a bruciarsi a causa dell'attacco combinato di Ayumi e Adna.

Qualche kilometro più in là, la Fenice cercava di uccidere più soldati bianchi possibili e, mentre questi si difendevano, i soldati Neri lì presenti per difendere tutti iniziarono ad attaccare violentemente le varie reclute della forza paramilitare. Stefan combatteva ferocemente anche con l'ausilio di una spada e Mirai usava prettamente incantesimi sia difensivi sia offensivi e cercavano di non fare entrare nessuno nel perimetro del Castello.
- Dobbiamo proteggere Ayu e bloccarli qui! - urlò quindi il Soldato Nero dai capelli castani, cercando di respingere quanti più attacchi possibili. - Dov'è Miyu? - 
- Non ne ho idea! - rispose la rossa, attivando l'incantesimo di difesa numero tre, che prevedeva la creazione di tre lastre di luci che andavano a bloccare l'avversario. - Aveva detto che si sarebbe allontanata un attimo per assicurarsi che quel prigioniero fosse al sicuro! - 
- Spero davvero non le sia successo qualcosa... - e poi Stefan interruppe a metà la frase perché dovette continuare a combattere e a bloccare gli attacchi nemici. Dentro il Castello, lontano dagli occhi indiscreti della bimba Ayu, un corpo era disteso per terra e purtroppo corrispondeva a quello di Miyu, completamente senza coscienza, con qualcuno alle sue spalle che la guardava e non faceva altro che sussurrare la parola "Scusami".


Zen aprì lentamente gli occhi, come quando ci si risveglia da un lungo e pesante sonno e si alzò, cercando di ricordare cosa avesse fatto prima e, quando riuscì a mettersi in posizione seduta, notò che si trovava in un antico viale, visibilmente antico e pieno di crepe: alla sua sinistra, c'era una fontana ormai in disuso e mezzo distrutto, il bianco tipico del marmo era ormai diventato un orrendo marrone, le piante attorno a quel sentiero erano completamente secche. Era la residenza Miyazaki che ormai lui conosceva benissimo da mille anni ma in condizione d'abbandono, come se nessuno l'avesse più curato oppure anche solo vissuto là dentro. Il che era parecchio strano dato che la vecchia residenza Miyazaki corrispondeva al Palazzo Reale, seppur fu modificato in diverse parti.
L'Elfo del Buio notò che, a fianco della fontana, c'era una persona ben conosciuta e che egli stesso non si aspettava di trovare lì in quel momento.
- Zen. -
La voce affranta e delusa della Lady furono essenziali per Zen, in quanto ricordò di aver letteralmente sacrificato la propria vita per salvare quella di Ayumi, della sua carissima e amata ragazza. Ricordava anche il viso spezzato dal dolore della Miyazaki quando si voltò e vide la posizione delle mani dell'elfo e sicuramente, oh Meral ne era assolutamente sicuro, l'aveva notevolmente delusa.
- Ho usato un incantesimo proibito. - disse semplicemente lui, guardando la sua antica amata che lo giudicava con lo sguardo. Non aveva alcun tono particolare, non era assolutamente pentito o felice di ciò che stava accadendo: era l'unica soluzione possibile.
- Perché? Sapevi che saresti morto appena avresti pronunciato quelle parole. - lo rimproverò dolcemente la ragazza dai lunghi capelli azzurri e un vestito bianco tanto lucente da brillare di luce propria. - Neanche nella guerra lo hai usato. Lo hai fatto ora, per Ayumi. -
- So che adesso le cose possono  cambiare anche senza di me. Non sono essenziale, ma almeno ho finalmente preso una decisione giusta nella mia lunga vita. - sorrise Zen, alzandosi da terra e affiancando la Lady. -Non mi pento. Tu cosa ci fai qui? - infine chiese.
- Da quando ho creato la Sorgente, sono diventata colei che parla per un'ultima volta con coloro che hanno fatto incantesimi proibiti. Una sorta di ponte. - spiegò la donna, sorridendo anche lei, poi afferrò la mano di Zen. - Adesso io sono qui per te. Nonostante sia una cosa che non avrei voluto fare. - 
- Il tuo compito è questo, nel frattempo ti sei reincarnata? - chiese confuso Zen, ma poi venne interrotto da un piccolo verso di Lady. 
- Avremo tutta l'eternità per parlarne, ma posso dirti adesso che è vero che mi sono reincarnata, ma la mia anima originale sta qui. - poi lo afferrò per mano e lo intimò a seguirla, verso un viale molto più vivo e più curato. Zen strinse la mano della Lady e poi si voltò indietro, come se volesse vedere di nuovo Ayumi, almeno per un'ultima volta.
Ma ormai aveva preso quella decisione e doveva agire di conseguenza.
Addio, Ayumi.


Ayumi continuava a combattere, seppur piena di sangue e di dolori, lei continuava a combattere come tutti i suoi amici che, in quel momento, cercavano di supportarla in tutti i modi: Adna la assisteva per via dell'affinità tra Fuoco e Aria, Aaron cercava di attaccare e difendere allo stesso tempo e Iosif rimaneva vicino ai corpi di Zen e Aria per evitare che venissero attaccati da qualche attacco involontario degli altri o da Mitchell stesso.
La nobile aveva diverse difficoltà con la Miyazaki in quanto, dopo la morte dell'elfo, lei era diventata poco attenta alla propria sicurezza e combatteva in modo particolarmente selvaggio, cruento e pericoloso anche per sé: la ragazza dai lunghi capelli scuri era piena di tagli dovuti principalmente agli attacchi feroci della stessa più che dal nemico. La bionda ragazza si ritrovò ad urlare con tutto il fiato che aveva quando Ayumi scagliò un Kuki no Tama su Vulpi e lei entrò dentro il proprio attacco letteralmente.
- Cosa stai facendo? Vuoi raggiungere immediatamente il tuo fidanzato? - Adna provava in tutti i modi a calmarla ma, insieme a tutti gli altri lì presenti, si sorprese quando la ragazza arrivò davanti la figura di Vulpi e poi prese qualcosa che teneva nascosto sotto la maglietta.
Aaron era quello più vicino e notò un gioiello verde, in tutto e per tutto identico alla Sorgente, nelle mani della Miyazaki e che venne poggiato sulla vera Sorgente.
- Cosa è? - chiese incuriosito Mitchell, concentrando il suo sguardo verso il gioiello che aveva assorbito.
- Qualcosa che serviva ad eliminare definitivamente la Sorgente. - e, appena Ayumi pronunciò queste parole, un raggio enorme verde partì dai due oggetti e inghiottì dentro di sé sia Ayumi e sia Vulpi. La forza di quel raggio fu così devastante che scagliò Aaron lontano da lì e così come lui anche Adna e Iosif che, in un qualche modo, cercarono di fermarsi per proteggere quei corpi così cari a loro e quindi il mago della Terra cercò e riuscì a creare un muro per bloccare almeno in parte quell'enorme impatto.
La forza e la potenza di quel raggio fu così forte che venne percepito e visto fino al quartiere nel quale la Fenice stava combattendo contro i soldati neri e anche Mirai era particolarmente sorpresa da quello che stava osservando.

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