Felici

9 1 1
                                    

Aria riuscì finalmente a respirare, la pressante potenza che aveva sentito prima era comunque presente, ma con potenza minore e lei riuscì ad alzarsi. Durante l'atto, notò che anche Kanata era collassato e che si stava rialzando e, nonostante le loro divergenze, decise di avvicinarsi all'Elfo Solare per aiutarlo a riprendersi.
Quando anche l'Elfo dai capelli verdi fu in piedi, iniziò a protestare per la presenza di Aria ma lei continuò a stargli accanto e gli chiese di perlustrare insieme a lei l'intero edificio: lui accettò e, durante la perlustrazione, notarono i visibili danni alla struttura e scoprirono che non furono soltanto loro ad aver sentito quell'enorme potere, ma anche tutti i loro compagni avevano subito danni.
L'Elfo del buio decise di controllare l'esterno dell'edificio e, quando uscì, vide qualcosa di orrendo e inaspettato.
- Kanata!! - urlò lei e l'Elfo corse immediatamente da lei, chiedendole bruscamente cosa volesse. Lei allungò la mano e lui vide cosa c'era di fronte a loro: tutti gli abitanti di Melighet giacevano a terra incoscienti. Animali, creature magiche, umani con o senza poteri: tutti erano svenuti o con dolori lancinanti.
- Che diamine...? - sussurrò sconvolto Kanata, davvero spaventato in quel momento. Poi, davanti a loro si formarono alcune luci, dai quali uscì Zen, estremamente e gravemente ferito.
La cugina corse immediatamente verso di lui, e notò che non solo era ferito, ma la sua energia magica era diminuita tantissimo e doveva intervenire subito.
Allo stesso tempo, si sentì il suono di una sirena.
- Cosa? - domandò quello dai capelli verdi, spaventato.
- L'allarme anti-aereo? Non lo sentivo da almeno cento anni. - rispose lei e spiegò all'interlocutore che era un tipo di allarme attivato se accadeva qualcosa di estremamente grave in tutto il pianeta di Meral e, in particolare, a Palazzo o un attacco estremamente grave che arrivava dal cielo.
- Dev'essere stato qualcosa di grave. Affrettiamoci. -
I due Elfi, quindi, presero in braccio l'albino e lo portarono nella stanza di Aria e, arrivati, lo fecero sdraiare.
L'Elfo dai capelli blu, quindi, decise di rimanere con il cugino per guarirlo; mentre Kanata decise di occuparsi degli altri.

Iosif prese conoscenza e lentamente riuscì ad alzarsi. Durante l'atto, vide che i presenti erano nelle sue stesse condizioni, se non anche peggiori. Preoccupato che anche al Re fosse accaduto qualcosa, lui si alzò e andò verso il sovrano che, stranamente, sembrava tutto tranne che preoccupato o ferito.
- State bene, Vostra maestà? - chiese il biondo, preoccupato e avvicinandosi davanti al Re. Il Sire si alzò e disse di stare bene e, mentendo, affermò di essere svenuto anche lui e di essersi ripreso per primo. Infatti, era stato lui stesso ad attivare l'allarme antiaereo per avvisare tutti che era avvenuto qualcosa di grave.
Il ragazzo del Nord poté effettivamente constatare il rumore della sirena e tentò di aiutare tutti i presenti, nonostante si sentisse davvero male. Un altro rumore si sentì verso la porta e lui si voltò: vide una sanguinante Adna, che stava entrando nella sala.
- Adna, cosa è successo? - chiese lui, spaventato nel vederla coperta di sangue.
- Una fonte di energia troppo forte ci ha colpiti tutti... Tutta la città è collassata, se non l'intera Meral. -
Al pronunciare quella frase, Iosif pensò immediatamente alla sorellina Dana. Quella sorellina che lui aveva lasciato a Sneg con una badante.
- Mia sorella... - sussurrò terrorizzato e per la prima volta, la nobile Mitchell poté vedere il terrore puro negli occhi del biondo.

Ayumi era stata prontamente portata nel castello e i Soldati bianchi che sostituivano quelli Neri - impegnati a ristabilire l'equilibrio in quel muro adesso distorto - trasferivano la loro energia nella ragazza, in modo che si riprendesse.
Aveva scatenato tutti i suoi poteri puri, la sua energia era quasi al minimo: era rimasta viva perché non aveva usato il potere oscuro.
Il Soldato Bianco che si occupava di lei era lo stesso con cui lei aveva parlato tempo prima e stava dando direzioni a tutti gli altri per occuparsi al meglio sia di Ayumi e sia degli altri Soldati Bianchi non coscienti.
- Mi dia dei libri... - pronunciò flebilmente la ragazza dai capelli castano scuro, adesso leggermente più lunghi.
- Quali libri le servono? - chiese il soldato, avvicinandosi all'assistita.
- Quello degli antichi incantesimi... devo studiare... Ero quasi riuscita... - tentò di continuare, ma Ayumi aveva pochissima energia e riusciva a malapena a parlare.
- Devi riposare. Non puoi studiare e allenarti con un livello di energia bassissimo. Riposati e dormi, recupera. -
- Ma i Soldati Neri... -
- Stanno riparando tutto, non preoccuparti. -
L'Ex Guardiana, quindi, decise di ascoltare ciò che il Bianco le diceva e chiuse gli occhi, per dormire e recuperare le forze.

Aria e Kanata stavano forzatamente collaborando insieme: non avevano altra scelta, in quanto iniziarono ad arrivare richieste d'aiuto da ogni parte di Melighet. Inoltre, tutte le Fazioni presenti a Meral stavano cercando di contattarsi a vicenda per aiutarsi e non potevano aspettare che Vulpi tornasse.
- Dov'è andato? Possibile che non torna, in una situazione così drammatica? - iniziò a protestare l'Elfo dalla pelle blu, raccogliendo i vari fogli in cui vi erano scritte le emergenze legate principalmente a Melighet.
- Io sono più preoccupato per lui. Che gli sia successo qualcosa? -
Per la prima volta, Kanata stava manifestando un sentimento di profonda amicizia con Vulpi e sincera preoccupazione e ciò convinse Aria a cercare un compromesso.
- Ascolta Kanata: qui sono tutti collassati e si stanno riprendendo. Si deve gestire quest'emergenza e noi siamo gli unici che fanno parte dei dieci più forti qui. Alleiamoci e sostituiamo temporaneamente Vulpi. -
L'elfo solare fu stranamente d'accordo con Aria e i due iniziarono a collaborare, a partire dal contatto con le altre Fazioni di Meral.

Ayumi aprì gli occhi e si ritrovò in una stanza abbastanza familiare: quella in cui si ambientavano parte dei suoi ricordi e, da lì, capì che lei stava sognando.
Almeno, lei aveva la certezza che si sarebbe riposata e avrebbe ricordato qualche altro dettaglio importante e...
- L'incantesimo! -
La ragazza ricordò che aveva necessità di completare quell'incantesimo in latino che era riuscita ad estrapolare dai libri per poter liberare Zen. Si voltò e uscì dalla stanza, iniziò a correre verso una libreria, in modo tale da vedere i vecchi libri che non esistevano più e, magari potevano aiutarla.

Soltanto così, noi possiamo essere felici.

BeyondDove le storie prendono vita. Scoprilo ora