Morte

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Erano arrivati alla fine? Sarebbero morti? La guerra sarebbe finita così, con Vulpi trionfante ed un futuro nero davanti a loro. Anche Ayumi iniziò a pensare come tutto fosse finito ormai, ma una figura dai capelli verdi e dall'armatura nera apparve al suo fianco: era forse un'allucinazione? Era forse la disperazione e la stanchezza di una battaglia infinita? Perché in quel momento stava vedendo Miyu accanto a sé? E perché anche Kanata era sconvolto?
- Cosa? – sussurrò Ayumi spaventata alla vista della sua amica, poi si voltò verso l'elfo solare il quale era ancora più scosso di lei.
Vulpi prima guardò il soldato nero e poi si voltò verso l'amico, con sguardo feroce. – Avevi detto che l'avevi uccisa. -
Ci fu un lungo silenzio in risposta a questo, un silenzio così innaturale in quel teatro di sangue e disperazione che quasi faceva più rumore di un'arma e di mille spade.
Kanata aveva un pugnale in mano e fu così veloce che neanche la stessa Ayumi riuscì a seguirlo con lo sguardo, si materializzò dietro Vulpi e in meno di un secondo, quel pugnale che aveva in mano colpì la schiena del ragazzo.
- Kanata? – sussurrò brevemente il ragazzo dai capelli castani, voltando leggermente la testa per poter vedere il volto del traditore che l'aveva colpito.
I presenti sembravano sconvolti da ciò che stava succedendo, tranne Miyu la quale sorrideva soddisfatta da ciò che stava accadendo.
- Avrei voluto toglierti la Sorgente, ma ci ha già pensato Ayumi. Sarà compito mio però ucciderti. – ringhiò Kanata, spingendo ancora di più la lama nella schiena della sua vittima e il ragazzo immortale iniziò ad urlare dal dolore lancinante.


- Non devi andare, devi rimanere qui. -
Miyu non faceva altro che ripetergli questa frase appena Kanata gli rivelò l'intenzione di andare a combattere e ciò che voleva davvero fare. – Non puoi tradire Vulpi, lui ti scoprirà e può ucciderti. -
- Non importa. – rispose indispettito il ragazzo dai capelli verdi, rivolgendosi verso l'uscita della stanza nel quale era tenuto prigioniero.
- A me importa! – e il soldato nero afferrò il braccio dell'Elfo, cercando di fermarlo e poi lo guardò intensamente, come se volesse trasmettergli i suoi sentimenti. – Tu meriti di vivere una vita migliore, meriti di essere ciò che vuoi essere. Non andare lì. -
- Devo farlo, Miyu. Questa storia non finirà mai se io... - Kanata venne interrotto da un piccolo e flebile tocco verso le sue labbra che lo zittirono temporaneamente, fu breve e altrettanto inaspettato, poi Miyu si allontanò velocemente.
- Non devi farlo. –

- Miyu. – si avvicinò al Soldato nero e le accarezzo delicatamente il volto, con un piccolo sorriso amaro e con lo sguardo triste. – Perché? -
- Perché ho capito che persona sei e voglio che tu rimanga vivo. -
- Non potevi scegliere momento peggiore per innamorarti, Soldato. -
- E allora perché hai quello sguardo triste? Dovrei essere triste solo io, allora perché anche tu? - la domanda venne interrotta da un breve bacio dell'Elfo solare, che durò esattamente come quello di prima dato da lei, poi si allontanò e le sorrise nuovamente.
- Perché anch'io ho scelto il momento peggiore. -
Sin da quando Kanata aveva raccontato il suo passato a Miyu e lei raccontò la sua vita a lui, i due iniziarono a legarsi di più tra di loro, a confidarsi di più e finirono per innamorarsi in pochi giorni: che fosse amore o infatuazione a loro non importava, sapevano bene che ciò che provavano fosse impossibile, considerando il tempo che stavano vivendo. Lo stesso Elfo era sorpreso dalla delicatezza e dalla disponibilità di Miyu che mai aveva visto in tutta la sua vita, quella comprensione che nessuno osava dargli, quella dolcezza che lui poteva solo sognare, quell'amore che sembrava più una leggenda e non qualcosa che davvero esisteva.
Era vero, non avrebbe dovuto tradirlo ma aveva finalmente trovato qualcosa per il quale valeva la pena vivere, qualcuno che non lo giudicava per ciò che era e qualcuno con il quale poteva essere davvero sé stesso. Quell'elfo solare aveva conosciuto qualcosa che, per tutta la sua vita, non sapeva esistesse: la serenità.
Gli occhi di Kanata brillarono di una luce strana che colpì Miyu e la fece immediatamente svenire tra le braccia di lui.
- Mi spiace. – le sussurrò, mentre la stendeva delicatamente sul pavimento freddo e grigio. – Vivi anche per me, in ricordo di questo breve sentimento che abbiamo provato. -



- Oggi finalmente morirai, Mitchell. -
Quella lama affondava sempre di più nella schiena di Vulpi, il quale urlava dal dolore lancinante e poi, inferocito, guardò verso il traditore e gli sorrise in un modo così sadico e maligno da non poter essere descritto a parole.
- Traditore. -
Una strana energia rossa uscì dalla ferita di Mitchell, che costrinse Kanata ad allontanarsi per non essere colpito, poi cercò di colpirlo nuovamente con la lama che aveva in mano ma, con orrenda sorpresa, si rese conto che non aveva nulla tra le mani e che, in realtà, quel pugnale era tra le mani di Mitchell.
- Cercavi questo? – ridacchiò maliziosamente il ragazzo dai capelli castani e, con passo estremamente veloce, andò davanti all'ex amico e, con la lama che l'aveva prima ferito, lo colpì violentemente al petto andando da sinistra fino a destra, squarciandogli interamente il petto.
- Come...? -
- Come è possibile? – lo interruppe un freddissimo Vulpi, guardandolo con soddisfazione mentre cadeva nel terreno desertico della Dimensione. – Perché sono molto più forte di te. -
E lui cadde, senza vita, davanti al suo nemico eterno, davanti a colui che lui voleva uccidere per vendicare la morte di tanti elfi solari, per vendicare la sua famiglia, per vendicare una vita che lui non aveva mai avuto la possibilità di vivere.
- Kanata! – l'urlo straziante e ferito di Miyu, lo sguardo sconvolto di Ayumi, Aaron e Iosif che provavano a salvare l'Elfo ma vennero scagliati via da Mitchell e ferendoli nel frattempo.

Miyu...! Scusami.

La sua morte sarebbe stata decisamente migliore se non avesse visto come ultimo avvenimento un Vulpi estremamente indebolito andare e scagliarsi contro Miyu e afferrarle la testa. Disse delle strane parole, che non riusciva a comprendere ma non gli serviva perché capì cosa stesse facendo il suo vecchio alleato: incantesimo di immortalità, assorbimento.
Tutta l'energia che il Soldato nero aveva, inclusa quella vitale, iniziava a venir via come se fosse della semplice acqua dal suo corpo per andare verso quello di Mitchell, il quale iniziava a guarire velocemente dalle ferite, soprattutto quella alla schiena.
- No, Miyu! – Ayumi era rimasta bloccata nella sua posizione, davanti alla sua amica che, man mano, veniva sempre più prosciugata delle sue energie. E quell'orrendo mostro, soddisfatto, iniziò a ridere come se tutto ciò che aveva davanti fosse uno spettacolo e lui il primo spettatore.
Quando lui riuscì ad assorbire tutta la sua energia, scagliò il corpo ormai vuoto del Soldato davanti gli occhi increduli della Guardiana che, per una consolazione inesistente, afferrò prontamente il cadavere della sua amica.
- Miyu! Miyu! – chiamò, disperata.

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