Meral

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Quando il male minaccia il mondo, la speranza trova sempre un modo per agire. Quando sembra che non ci sia scelta, allora la speranza aiuta a trovare l'unica strada possibile. Ed è da qui che si partirà.

Cenere, polvere si diffuse nell'aria. Rumore, colpi, botti stordivano quelle tante persone presenti su un campo grigio senza vita. La disperazione era palpabile e percepibile in quell'enorme campo di battaglia; il coraggio e la paura si fondevano e diveniva quasi impossibile rimanere a sangue freddo. Ma c'era chi era portato per la guerra.
Fulmini, acqua, terra, aria, fuoco, armi, mostri: tutto in movimento, tutto in confusione. 
- Forza ragazzi! - 
Un ragazzo urlò e incitò i suoi compagni a continuare a combattere, a non arrendersi; davanti a questo ragazzo, vi erano degli esseri bianchi muniti di armatura bianca: non avevano volto, ma avevano grandissimi poteri.
Alla fine, riuscirono a sconfiggere quei mostri bianchi ed esultarono: il ragazzo che, poco prima, aveva incitato i compagni, si avvicinò ai corpi dei soldati bianchi - così venivano chiamati - e sigillò il campo di battaglia, munendosi di un ciondolo di colore verde acqua.
- Vulpi. - 
Il ragazzo si chiamava Vulpi: un nome bizzarro, ma lui era il capo di una grande organizzazione che combatteva contro il male. Questa organizzazione era chiamata La Fazione della Fenice, spesso abbreviato in "Fazione" o "Fenice".  Era una organizzazione paramilitare che si occupava prettamente di questioni magiche nella loro società, aiutavano quindi i sudditi con problematiche di origine diversa da quella pratica: la Fazione della Fenice non era l'unica presente in questo mondo chiamato Meral, ma molte erano distribuite nel territorio e prendevano nomi diversi, quale Fazione del Drago, dell'Unicorno, del Grifone e del Serpente, per citarne alcuni. Vulpi era un ragazzo di bell'aspetto: alto, muscoloso, capelli castani e occhi dello stesso colore; era molto ammirato e amato dai compagni, tutti facevano grande affidamento su di lui e, spesso, era lui che attuava le missioni più complesse.

Vulpi si girò verso coloro che l'avevano chiamato e li seguì, per tornare al quartier generale. Solo una ragazza fece leggermente tardi: fissava quei mostri bianchi e sospirò pesantemente.

Vulpi era nel suo enorme ufficio: muri bianchi, due armadi che collezionavano tantissimi premi e onorificenze, una scrivania marrone piena di documenti e una enorme finestra dietro la scrivania. Il ragazzo osservava il paesaggio stupendo da lì, dall'alto, quando fu interrotto da una persona che entrò senza bussare. Si voltò e vide una ragazza dai lunghi capelli blu, carnagione azzurro chiara, orecchie a punta, occhi blu scuro: indossava un top azzurro e blu, che le lasciava scoperta la pancia, una sciarpa che copriva il collo, due maniche azzurre - la destra aveva l'ornamento blu - e dei pantaloni blu - nella gamba destra, lasciava scoperto il ginocchio - e dei saldali neri.
- Aria, quante volte ti ho detto che devi bussare, prima di entrare? - sospirò il ragazzo dai capelli castani, infastidito.
- Scusami, volevo chiederti una cosa molto importante. - si scusò dolcemente Aria, spostando una ciocca dei capelli. Lei era un'Elfo, data però il colore della pelle, veniva definita "Elfo del buio". Questa etnia di elfi erano caratterizzati da una pallida carnagione azzurra o viola e da un forte senso della lealtà.
- Dimmi. - chiese il capo, avvicinandosi alla ragazza.
- È  stata trovata Ayumi? -  chiese lei, puntando il suo sguardo su quello di Vulpi, che sbatté violentemente la mano sulla scrivania.
Ayumi faceva parte di un clan antico e potente: i Miyazaki. Lei era stata, però, esiliata dalla famiglia poiché guardiana di un oggetto magico estremamente potente; era la migliore amica di Aria ed erano mesi che era scomparsa e non si avevano notizie di lei.
- Come devo dirtelo, Aria? -  urlò ferocemente Vulpi, dando le spalle alla ragazza. - Ayumi è morta, l'avete visto tutti! - 
 - Io, però, non sono convinta. -  ribatté l'elfo, convinta sempre di più.
Il ragazzo si voltò, agitato e nervoso,  e urlò contro l'amica.
- L'hai visto tu stessa: il soldato bianco le ha strappato il cuore. Come potrebbe essere viva? - urlò ancora lui, ma poi vide che Aria stava per piangere e decise di calmarsi.
- Ascolta, anche a me manca... ma ormai dobbiamo andare avanti. -  le sussurrò, accarezzando dolcemente i capelli di lei. "Adesso vai dalle nuove reclute, devi fare lezione."
Aria, infatti, si occupava principalmente di integrare tutte le nuove reclute che entravano a far parte della Fazione.
- Va bene, a dopo. -  salutò lei ed uscì dall'ufficio. Nonostante avesse davanti l'immagine della sua migliore amica morta, sapeva che non doveva arrendersi: il corpo non era mai stato ritrovato, magari era ancora viva, da qualche parte. E lei l'avrebbe ritrovata.
Nel frattempo, Vulpi sospirò pesantemente, come se fosse infastidito da qualcosa.

Aria entrò nella grande aula, in cui vi erano tantissimi ragazzi e ragazze, di tutti i colori e specie.
La ragazza si presentò e fece presentare tutti i suoi alunni: dopo di che, si sedette su una sedia di legno e iniziò a parlare:
- Allora ragazzi, oggi vi spiegherò, in generale, tutto ciò che c'è da sapere su questa realtà.- annunciò l'elfo, alzandosi nuovamente per vedere tutti. - Il pianeta su cui viviamo si chiama Meral, ed è diviso in due grandi regioni, che noi chiamiamo Dimensioni: la Dimensione Oscura e la Dimensione della Luce, o propriamente chiamata Meral, come il nostro pianeta. Noi viviamo nella regione di Meral; nella Dimensione oscura vivevano tutti coloro che hanno poteri oscuri, adesso lì vivono i mostri che noi, quotidianamente, combattiamo. - prese un profondo respiro e continuò. - La nostra dimensione è caratterizzata da boschi, montagne, deserti, laghi e tante altre cose; invece la Dimensione oscura è caratterizzata principalmente da deserto, il cielo perennemente scuro e la luna bianca. Si dice, però, che ci siano delle città che hanno caratteristiche diverse. - 
Poi si avvicinò ai suoi giovani alunni. - Questo è un pianeta magico e ognuno di noi ha dei poteri, ineguagliabili e unici nel loro genere; però, possiamo dividere questi poteri per categorie, anche se poi si hanno modalità e attacchi unici. -  Si avvicinò alla lavagna e disegnò una linea. - Da un lato abbiamo i poteri o sigilli puri; dall'altra parte, abbiamo i sigilli oscuri. All'interno della categoria dei sigilli puri abbiamo il potere fisico - cioè il combattimento - che abbiamo tutti. Poi c'è chi lo perfeziona e chi no. Poi abbiamo i poteri legati alla natura, ai cinque elementi: fuoco, acqua, terra, aria ed etere. - qui si fermò e avvisò i suoi alunni di prestare particolare attenzione in quello che, da quel momento in poi, avrebbe detto. - I poteri o sigilli più diffusi sono quelli dell'acqua e della terra, poi abbiamo quelli del fuoco, poi quelli dell'aria - che sono i più rari.- 
- E l'etere? -  chiese una ragazzina, alzando la mano.
- L'etere è un antico potere che aveva solo una persona, di cui vi racconterò domani. Dopo questa persona, non l'ha avuto nessuno. - spiegò dolcemente Aria.
- E in cosa consiste? -  chiese un ragazzino.
- Solitamente potenzia i poteri che già si hanno: se, però, come l'unica persona che l'ha avuto, hai anche il potere dell'aria, sei capace di cose inimmaginabili: puoi controllare la gravità, puoi manipolare il passato... Insomma, un gran potere che non ha nessuno. - spiegò l'elfo, sorridendo alla fine.
- Invece, i sigilli oscuri sono unici e non c'è una classificazione precisa: può manipolarvi la mente, può potenziare i poteri, facendo assumere al proprio potere una colorazione nera, può assumere diverse forme e, quindi, non ha classificazione.- 
Dopo ciò, vedendo i ragazzi stanchi, preferì rimandare la spiegazione degli oggetti magici e delle leggende al giorno dopo, e lasciò liberi i ragazzi, che tornarono ognuno alle proprie case. Quando Aria rimase sola, scoppiò in lacrime.
"Quanto vorrei che ci fossi anche tu, Ayumi..." 

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