Vita e morte

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Passarono diversi giorni prima che l'intero gruppo si riprendesse completamente dalle ferite della guerra lacerante contro Vulpi e la Fazione: presa coscienza delle stabili condizioni di tutti, Yulia e Ron organizzarono il loro viaggio di ritorno. Il ritorno riguardava solo Ayumi, Aria, Adna, Iosif, Zen e Aaron in qualità di avvocato mentre tutto il resto delle fazioni presenti nella Dimensione Oscura in quel momento avrebbero iniziato lo sgombero a breve: si parlava di diversi progetti per la riqualificazione di quelle zone, ma ancora tutto era incerto.

Quando il gruppo partì, Iosif ed Adna fecero una richiesta particolarmente inusuale: chiesero di poter visitare le prigioni della residenza reale.

- Aaron, è possibile andare in quelle prigioni? – chiese quindi Iosif, in attesa di una risposta dall'amico.

- Beh, non saprei dirti. In quelle prigioni c'è una situazione complessa, molti prigionieri politici e altri. – iniziò a spiegare l'Evans, un po' pensieroso data la situazione. – Perché volete andarci? –

- Io voglio cercare mio padre. – rispose Adna, abbassando lo sguardo mentre ricordava la triste storia della sua famiglia.

- Io voglio cercare mio fratello, quelle prigioni sono l'unico posto nel quale non sono mai andato. – confessò il soldato nordico, sorprendendo l'ex nobile ma non Aria, la quale era poco più lontano e cercava in tutti i modi di non appesantire il carico emotivo del ragazzo.

- Hai un fratello? Non avevi solo una sorella? – chiese quindi la nuova Evans, sorpresa.

- Nikita Petrova, è mio fratello minore. Per errore, si è arruolato prima di me ma è scomparso. –

- E se fosse morto in guerra? – chiese Aaron ma venne interrotto da Zen, il quale era stato un soldato in passato.

- Il protocollo prevede che, nel caso di morte di un soldato, debbano essere restituiti alla famiglia almeno qualche oggetto personale. Se Iosif lo sta ancora cercando, probabilmente non ha ricevuto niente, giusto? A meno che in mille anni hanno cambiato. –

- No, è rimasto tutto uguale. Per questo lo cerco. – chiuse il discorso Iosif, stringendo i pugni con tutta la forza che aveva. Ritrovare il fratello era estremamente importante perché sarebbe stato il simbolo della ricostruzione parziale della sua distrutta famiglia. Lui voleva questo, per se stesso e per la piccola Dana che lo stava ancora aspettando.

Il viaggio fu estremamente lungo e impiegarono diverse ore ma, usando i vari treni che partivano da Ken, città relativamente più vicina alla Dimensione, arrivarono in tarda serata a Melighet. Quella sera era particolarmente cupa e buia, le nuvole occupavano tutto il cielo e davano una spettrale impressione al gruppo appena arrivato: la città sembrava completamente vuota, nessuno sembrava vivere lì dentro e venne spiegato come la situazione incerta del Paese, la caduta del Re e quindi della monarchia con i nobili che fuggivano in altre città aveva reso i cittadini molto insicuri quindi la maggior parte rimaneva a casa per evitare rappresaglie. Aaron quindi suggerì a tutti di andare a soggiornare nel castello reale, data la richiesta di Adna e Iosif.

- Ma sei sicuro? Dovremmo fare richiesta ufficiale. – chiese dubbioso Zen, però con un solo sguardo del compagno capì che avrebbe fatto tutto dopo: voleva accontentare il desiderio della ex nobile nello specifico. Nessuno fiatò o fece altre domande, come se ogni frase fosse fuori luogo o potesse risultare eccentrica.

Dopo circa mezz'ora, verso quindi le undici di sera, il gruppo arrivò al Castello che, come tutta la città, sembrava completamente disabitata.

- Nessuna guardia? L'esercito dov'è? – si stupì Ayumi.

- Saranno sicuramente dentro. Ma non essendoci nessuna rappresentazione delle Fazioni, probabilmente ci faranno stare qui per tutta la notte e oltre. – rispose Aaron, poi guardò i due che volevano separarsi dal gruppo e annuì.

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