La famiglia Mitchell

7 1 1
                                    

La Lady aveva perfettamente ragione: il risveglio era davvero doloroso e Zen sembrava non riuscire a tollerare il dolore. Il sangue sembrava letteralmente bollire, la pelle bruciava e gli occhi a fatica rimanevano aperti ma, a prescindere da tutto, questo era il segnale del suo ritorno alla vita. Temporaneo, ma era comunque un ritorno.
Prese un respiro profondo per cercare di sopportare il dolore del proprio corpo e si alzò dalla sua posizione, vedendo i corpi dei suoi amici inermi a terra e Ayumi che provava ad attaccare Vulpi, il quale era molto veloce: poté notare la presenza dei corpi di Kanata e Miyu, che non erano presenti quando lui fece l'incantesimo e poté intuire qualcosa, ma non era il momento adatto per le congetture.
- Ayumi! -
Quando la giovane Guardiana si sentì chiamata da una voce estremamente conosciuta, convinta che non l'avrebbe più sentita, si voltò immediatamente e vide la figura di Zen che si avvicinava velocemente verso di lei.
Incredula come mai lo era stata prima di allora, lo guardò con ancora più attenzione quando lui arrivò davanti alla donna, sorridente come se nulla fosse successo qualche ora prima.
- Zen? Ma...? -
- Non parliamone adesso. – la interruppe subito l'elfo, con voce calma. – Spiegami cosa è successo fino ad ora. -
- Sì certo. – e iniziò a dirgli come lei avesse erroneamente assorbito la Sorgente, di come i suoi amici si fossero sacrificati e di come fossero gravemente feriti, di come Kanata abbia tradito Vulpi e della morte di Miyu. – Tu perché sei qui? -
- Sono qui temporaneamente, la Lady mi andrà a prendere. – spiegò brevemente ma, notando una profonda ferita alla gamba destra che faceva fatica a guarire con il sigillo di Ayumi, l'albino si offrì di guarirla con il sigillo oscuro dell'acqua ma, quando si avvicinò ed evocò l'elemento, non si manifestò.
Pensando che fosse un problema di concentrazione, riprovò lo stesso incantesimo e si ripeté la stessa conclusione.
- Ma che succede? – si chiese Zen, stranito da ciò che avveniva ma venne interrotto da Vulpi che, fino a quel momento, era rimasto fermo a guardare la scena.
- Sei anziano tanto quanto me, dovresti saperlo. – rise il castano ma, notando che l'interlocutore non lo comprese, gli spiegò – L'incantesimo del tempo e dello spazio hanno una sola cosa in comune con quello dell'immortalità: un sacrificio. – poi, indicò il corpo martoriato di Miyu. – Io sacrifico vite umane, chi usa l'incantesimo del Tempo sacrifica sé stesso. –
- Questo lo sapevo già. – ribatté nuovamente Zen ma venne nuovamente interrotto.
- La Lady non ti verrà a prendere più tardi, ma rimarrai in vita fin quando potrai: l'incantesimo del tempo e dello spazio fanno morire chi lo fa è vero ma, nei casi come il tuo nel quale si hanno tutti e quattro gli elementi, si sacrifica uno di quelli e si torna indietro. – poi osservò la mano dell'elfo che cercava di evocare l'acqua. – Evidentemente, la Lady ha deciso di portarti via il potere dell'acqua. -
- Una decisione saggia: alla fine è quello che usavo meno. – ridacchiò Zen, per poi attivare il potere del fuoco nero e affiancò Ayumi, la quale stava iniziando a preparare diversi Kuki no Tama. – Combattiamo. –
Aria e Vulpi erano ancora seduti davanti quella famigliola di volpi morte e poterono vedere come quel ragazzino non abbandonava mai la sua famiglia: andava a cacciare qualcosa nelle vicinanze e poi tornava lì, a mangiare insieme a quei corpi che pian piano si decomponevano.
- Per quanto tempo hai vissuto così? – chiese quindi l'elfo, non staccando lo sguardo dal bambino innocente che mangiava della frutta trovata lì vicino.
- Diversi mesi. – rispose frettolosamente Mitchell, interrotto poi da un rumore ben definito. Sembrava stessero cavalcando dei cavalli e che essi trasportavano qualcosa, dopo qualche minuto al loro fianco videro una carrozza marrone diretta verso una direzione sconosciuta.
La carrozza andava piuttosto veloce ma si fermò improvvisamente quando colui che controllava i cavalli vide quel bambino seduto tra l'erba verde della foresta.
- Perché ti sei fermato? – una voce maschile proveniente dall'interno della carrozza rimproverò il cocchiere che si affrettò a spiegare.
- C'è un bambino qui. Sembra abbandonato. -
La porta della carrozza si aprì ed Aria vide un signore di età avanzata, presumibilmente circa settant'anni, scendere e avvicinarsi al piccolo Vulpi che stava mangiando tranquillamente. – Cosa ci fai qui, bambino? – quando lui si avvicinò, il ragazzino ringhiò stranamente all'uomo, buttò via la mela che stava mangiando e cercò di mordere l'anziano, venendo bloccato dal cocchiere.

BeyondDove le storie prendono vita. Scoprilo ora