Il mio nome?

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LLa ragazza prese da un cassetto delle bende: le aveva per ogni evenienza, non poteva mai sapere ciò che poteva succedere durante le varie giornate. Appena le prese, si voltò e andò nuovamente verso il proprio letto ma, arrivata lì, si fermò: in quel letto, non vi era più il lupo. Era scomparso. Al suo posto, vi era qualcos'altro. Qualcun altro.

Vide, davanti a lei, una creatura piuttosto affascinante: capelli lunghi bianchi legati in una sottile coda, pelle viola pallido, occhi azzurri, fisico piuttosto allenato. Aveva le orecchie a punta e, dalla carnagione, Ayumi poté constatare di trovarsi davanti ad un Elfo del Buio. La domanda principale era: dov'era finito il lupo? Ma soprattutto, chi era quel ragazzo? La ragazza stava per urlare, ma venne immediatamente fermata dalla mano enorme di lui.
- Ti prego, non urlare. - la zittì lui, fissandola con i suoi occhi azzurri. Si vedeva che fosse estremamente preoccupato e anche arrabbiato , che cercava soltanto di evitare qualsiasi tipo di problema. Anche se ne stava affrontando uno ben peggiore. Ayumi lo guardò sicura di sé, come se non si piegasse allo sguardo di lui, poi prese la mano di lui e la spostò.
- D'accordo, non urlo. - sospirò lei, infastidita - Ma almeno dimmi chi sei! -
L'elfo sorrise e stava per parlare quando fu bloccato dal dolore della ferita: la ragazza dai capelli castani se ne accorse e chiese, non proprio gentilmente, se lui potesse sedersi in modo tale da continuare a medicare quella ferita. Lui si accomodò sul letto e lei iniziò a fasciare dolcemente la spalla del ragazzo, cercando di essere il più delicata possibile.
- Chi sei? Come sei arrivato qui? - chiesa stizzita lei, mentre finiva di legare le fasce.
- Mi ci hai portato tu qui, non ricordi? - rispose lui ridacchiando quasi, facendo intuire qualcosa ad Ayumi.
- Il lupo...! -
- Sono io. Questa è la mia reale forma.-
Abbassò lo sguardo, come se stesse pensando a qualcosa di estremamente triste e doloroso.
- Spiegami tutto.- chiese gentilmente la ragazza, sedendosi al fianco dell'Elfo - Prima che io ti cacci da qui, ovviamente. -
Il ragazzo ridacchiò a quell'espressione e le sorrise dolcemente: le afferrò una mano e la portò sulle proprie labbra. Ayumi arrossì, nonostante non volesse: era la prima volta che qualcuno faceva un gesto simile e, soprattutto, era la prima volta dopo un bel po' di mesi che si trovava nella stessa stanza con un ragazzo.
- Mi è stata imposta una maledizione, tanti anni fa. - spiegò il ragazzo, aggiungendo anche che, nella sua forma da lupo, non poteva parlare di ciò in quanto colui che lo aveva maledetto poteva percepirlo.
- Solo tornando alla mia forma nelle notti di luna piena, posso essere totalmente libero. - aggiunse.
- Potrei toglierti la maledizione. - intervenne Ayumi, guardando altrove per l'imbarazzo. - Con il mio sigillo oscuro posso imporre sigilli o sottrarli. Alla fine, una maledizione è un sigillo imposto da un altro.- spiegò poi. Lui la guardava come se fosse la persona più bella mai vista, alzò la mano e accarezzò il volto della ragazza.
- Dimentichi che più una maledizione è antica, meno possibilità hai di toglierla.
- Questo è vero. Ma non sarà mica una maledizione di, tipo, mille anni! -
A quella frase, l'elfo sospirò pesantemente e si alzò: guardò negli occhi Ayumi e le sorrise ancora.
- Ti avevo detto di non venire. -
- Non cambiare discorso. -
Lui cambiò completamente atteggiamento e iniziò a sbuffare nervosamente.
- Ti avevo detto di non venire! - disse lui, agitato, quasi urlando. - Ogni volta che mi vedi in questa forma, succede sempre qualcosa di brutto!-
- Cosa? - chiese la ragazza dai capelli castani, urlando anche lei.
Lui si voltò, in modo tale che non lo vedesse: l'ex guardiana poté notare comunque che l'elfo piangeva. Notò che due lacrime gli solcavano il viso, solitarie. Un pianto silenzioso, pieno di dolore e frustrazione.
- Ho visto troppe morti nella mia vita. Vorrei dimenticarle. - sussurrò lui, singhiozzando.
Ayumi, quindi, si alzò e si avvicinò a quell'elfo del buio che sembrava così ferito tanto più nella l'anima che nel corpo.
- Come ti chiami?
A quella domanda, l'uomo si voltò e incrociò gli occhi ametista di lei.
- Il danno già è stato fatto. - sussurrò ancora l'uomo dai capelli bianchi e si avvicinò a lei.
- Il mio nome?- alla domanda annuì la ragazza. - Il mio nome è Zen. Zen Mayer. -
Al suono di quel nome, Ayumi iniziò a sentirsi strana, come presa da un violento vortice di emozioni e ricordi: iniziò ad avere diversi flash, vedeva sé stessa con questo ragazzo, vedeva così tante immagini che iniziò a confondersi. Venne risvegliata da un fortissimo dolore al livello del polso sinistro: iniziò ad urlare dal dolore, afferrando il proprio polso e cercando di fermare il dolore. Zen la abbracciava forte, come per consolarla e le sussurrava "Va tutto bene" ripetutamente. Quando lei si risvegliò da quei flash, immediatamente guardò all'origine del dolore: notò che si era creato un tatuaggio nero a forma di infinito, con particolari e complessi disegni.
- Cosa è? - chiese Ayumi, spaventata. L'elfo non perse tempo e le mostrò il proprio polso destro e aveva lo stesso e identico tatuaggio. - Cosa significa? - chiese ancora lei, ma lui le accarezzò il volto.
- Ho già fatto il danno, te lo dirà qualcuno altro. - disse lui poi, guardando la luna piena, che stava iniziando a sparire, si rivolse un'ultima volta verso la ragazza.
- Ayumi. - chiamò, piangendo e sorridendo allo stesso tempo. - Dì il mio nome.-
- Perché? -
- Dillo, ti prego! Ho poco tempo. - disse ancora, disperato - Non sento dire il mio nome da te da così tanto tempo. -
Zen iniziò a sentirsi strano, confuso: stava per trasformarsi nuovamente in lupo, ma c'era qualcosa di strano. Sembrava che qualcuno lo stesse richiamando.
- Ayumi, ti prego...- Lei poggiò le proprie mani sul volto di lui e lo fissò dolcemente, come se avesse capito che forse, tra i due, vi era stato un legame particolare. - Zen. - sussurrò dolcemente. Lui, sentendo il proprio nome pronunciato da lei, sorrise e scomparve nel nulla, lasciando Ayumi particolarmente scossa.

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