XLVI - Desiderio

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Fortuna e sfortuna. È normale definirli contrari. Sapete, ho sempre invidiato quelle persone la cui fortuna è sembrata non averle mai abbandonate dal momento in cui sono venute al mondo. Più di una volta ho pensato che sarebbe piaciuto anche a me vincere diversi giochi contro i miei amici avendo parecchia fortuna, ma anche solo il lancio della monetina in cui le probabilità di vittoria sono del cinquanta per cento, pare che quando ci provi io questa cali allo zero per cento. Ho sentito parlare di persone che per colpi di fortuna sono riusciti a vincere premi importanti ed altri che sono nati in una famiglia ricca e a cui non è mancato a nulla.

Ho sempre pensato di essere parecchio sfortunata. Devo confessare che mi rifiuto spesso e volentieri di giocare a giochi come carta-forbice-sasso, perché difficilmente vinco, ho sempre prediletto quei giochi in cui l'importante è usare il cervello e ragionare fino all'ultimo. E quando mi auguro che qualcosa non succeda, puntualmente accade, mi sembra quasi di scorgere in quei momenti, l'immagine di una persona che ride delle mie disfatte.

Però mi sono sempre sbagliata: la vera fortuna e la vera sfortuna sono due cose completamente differenti nella realtà.

Per la prima volta forse, mi sono sentita grata della mia vita e anche se potessi scegliere non vorrei scambiarla con nessuno in questo mondo. È vero, mi sono successe molte cose brutte, però quelle belle sono state il doppio. Ho avuto una fantastica infanzia e anche quando ho perso i miei genitori, ho sempre avuto mio fratello al mio fianco e poi tutti gli amici che mi sono fatta successivamente. Non sono mai stata sola. Ma non mi sono mai mostrata molto grata per questo, forse perché non me ne rendevo completamente conto.

Ho iniziato a farlo dopo aver conosciuto la storia di Shawn. Quando me l'ha raccontata con più calma un'altra volta, non ho sentito minimamente il bisogno di dire "mi dispiace" oppure "ti capisco", perché non sarei stata sincera. Semplicemente non ho risposto. Se potessi adesso gli direi semplicemente che voglio restargli accanto. 

Sono molto fortunata e sono felice della piega che ha avuto la mia vita negli ultimi mesi. Tutto per merito suo. Nonostante ne fossi consapevole ho esistato. Mi sono permessa di fare qualcosa che non avrei mai dovuto fare: ferirlo. Non se lo meritava proprio. Lui che è sempre stato al mio fianco cercando di evitare che finissi nei guai e che è riuscito ad accontentare i miei capricci. Proprio io che mi sono fatta coccolare come una bambina.

Quella stessa persona, ha avuto il coraggio di ferire i suoi sentimenti.

<Forza svegliati Isabelle!> le coperte sotto cui mi ero infilata viene bruscamente tolta, accompagnata da una dolce voce femminile. Nonostante ciò non mi muovo neanche di un millimetro restando a fissare ad occhi aperti la parete davanti a me. <Oh eri sveglia?!> volevo chiedere a Celia perché ne fosse così sorpresa, ma alla fine decido di stare in silenzio e continuare a vagare con la mente come stavo facendo prima di essere interrotta.

Questo è quello che vorrei fare, ma qualcuno me lo sta impedendo.

<Come è andato il festival? Sei tornata prima mi hanno detto!> anche senza dovermi girare, capisco che la ragazza con gli occhiali si siede sul bordo del letto e alzo gli occhi al cielo. Era l'ultimo argomento di cui avrei voluto parlare. <È stata una bella serata!> 

<Ehi!> mi mette una mano sulla spalla e la scuote leggermente, non ottenendo però alcuna reazione. <Non è che stai dormendo a occhi aperti? Non mi sorprenderebbe.>

<Ti sembro un caso così disperato?> domando sembrando quasi offesa. Anche se non lo dice, so perfettamente che avrebbe voluto fare qualche commento sulla mia condizione attuale. Seppur sveglia, in realtà sono forse ancora un po' addormentata. <Non rispondere.> chiarisco non volendo effettivamente sentire una risposta affermativa alla mia domanda.

Fallin' All In You || Shawn FrosteWhere stories live. Discover now