Epilogo

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Rimpianto e rimorso.

Sono entrambi due termini che spesso e volentieri vengono usati per esprimere la stessa cosa. Però, seppur simili, nascondono delle differenze che cambiano notevolmente i loro significati. Provare rimpianto e provare rimorso sono due cose distanti tra di loro.

Nonostante siano diversi, ciò non toglie che siano entrambi vocaboli che portano con loro sentimenti negativi, come la tristezza e la rabbia. Una persona potrebbe sentirsi persa se si lasciasse in balia di questi.

Accettare qualsiasi cosa ci venga offerta dalla vita, provare tutto quello che  possiamo, se possibile con un sorriso sulle labbra, sono cose che potrebbero garantirci di continuare a vivere molti più momenti felici in seguito di quelli in cui speriamo.

Seppur conspevoli del significato di queste due parole, capita spesso e non di rado, di commettere l'errore di esitare. Esitazione. Può salvarti o condannarti a seconda della situazione.

Non sono mai stata il tipo di persona che esita spesso, ma ciò non è per forza una cosa positiva: non esitare è stata la causa principale per cui una volta a sette anni mi sono rotta una gamba saltando dall'altalena ad un'alta altezza.

Anche se quella sciocchezza, mi ha mandato all'ospedale non rimpiango quello che ho fatto, non perché sia il genere di persona che non prova questi sentimenti, ma solo perché se inizialmente stavo piangendo per il dolore, l'attimo dopo ero felice di ritrovarmi addosso le attenzioni e premure delle infermiere e dei miei genitori. Persino mio fratello che non era il genere di persona che amava passare il suo tempo libero con me, mi tenne molta compagnia e comprò molte caramelle.

Però, crescendo ho imparato ad esitare con più frequenza. Sull'altalena non ho più pensato di fare qualcosa di simile, per la semplice paura di rompermi la seconda volta non solo una gamba, ma anche un braccio. Seppur spiacevole è stata un'esperienza che mi ha fatto crescere.

La vita è composta dall'insieme di piccole esperienze, che creano la persona che siamo. Potremmo definire la vita, come un puzzle, ogni pezzo è un'esperienza che abbiamo fatto e che ci ha insegnato qualcosa, di importante o meno.

Ho aggiunto un pezzo quando sono caduta da quell'altalena. Poi un altro quando ho capito per quale motivo non bisogna dare fastidio alle api. Un altro ancora quando ho compreso il significato e l'importanza della parola amicizia.

Anche oggi, mi ritrovo ad aggiungere l'ennesimo pezzo al puzzle della mia vita. Non provo rimpianto, non provo rimorso e ho smesso di esitare.

<Sicura di aver preso tutto?> mi guardo attorno, cercando di capire se avessi messo tutto ciò che ritenevo di essenziale importanza all'interno della mia valigia.
<Penso proprio di sì.> borbotto a mio fratello, seduta sul grande oggetto rosso, con l'intendo di chiuderla. <Per quale motivo non si chiude? Eppure non ci ho messo molte cose!>
<Se avessi evitato di infilarci snack inutili, magari saresti riuscita a chiuderla!> si lamenta con me. <Togli qualcosa.>

Lo minaccio con lo sguardo di non azzardarsi a togliere qualcosa. Soprattutto quello che io considero: kit di sopravvivenza. Questo infatti per garantire la mia incolumità è composto da snack tipici giapponesi che non potrei trovare in nessun altro posto.

Christian capisce di dover lasciar perdere quando sente suonare al campanello di casa. <Deve essere Shawn.>
<Allora vai ad aprire. Sono impegnata come puoi vedere.> indico con un dito la valigia sulla quale sono seduta.

Mio fratello esce dalla stanza come chiesto, non dimenticandosi di borbottare qualcosa, probabilmente qualche lamentela sul mio conto. Ma per questa volta non me la sento neanche di dirgli che ha torto.

Fallin' All In You || Shawn FrosteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora