XX - La Fine... O Forse No

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È morbida e calda, questa sciarpa apparteneva ad Aiden il fratello gemello di Shawn, non se l'è mai levata fino ad oggi.

Rimango a osservarla.
«Che ci fai lì impalata?» sento una voce ma non alzo lo sguardo.
«Nulla, penso.» dico ancora con la testa bassa.

«Questo mi pareva ovvio, a cosa?» domanda serio.
«Che tutto questo adesso è finito, tornerà ad essere come mesi prima.» non so che strani poteri abbia questo ragazzo ma riesce sempre a leggermi dentro.

«Non per forza, se non vuoi che finisca non succederà.» alzo lo sguardo.
«Come fai a esserne così sicuro?»
«Perché farò tutto ciò che è in mio potere per far sii che nulla cambi.»

«Credo di non avertelo mai detto, ma mi sono resa conto che mi piaci e non poco.» sussurro per non farmi sentire da lui.
«Anche tu, ma questo già lo sapevi.»

Gli porgo la sua sciarpa.
«Questa è tua.» la prende in mano.
«Grazie.» si avvicina e me la lega al collo.

«Ricordati sempre che io ci sarò sempre, qualsiasi cosa accada.» mi ricorda.
«Quindi questo non è un addio?» domando speranzosa, annuisce.
«Non è un addio. Scommetto che mi darai il tormento anche se ti troverai dall'altra parte del Giappone.» dice.

«E voglio che tu lo faccia.» poi infischiandosene della presenza dei ragazzi, di Veteran e del signor Hillman; Shawn mi bacia attirandomi a sé tenendomi stretta per non lasciarmi andare, dalla vita; mentre le mie mani stringono la sua maglietta all'altezza del petto.

Sorrido sentendo Suzette urlare «Lo sapevo.» mentre le altre le chiedono di stare zitta per non rovinare il momento.

Sento che anche Shawn sorride, finalmente penso di aver capito per una buona volta quali sono i miei sentimenti per questo ragazzo che sembra non mi voglia lasciar andare, ma la cosa non mi dispiace affatto.

Appoggia la sua fronte sulla mia e fa incrociare le nostre mani.
«Tu mi sei stata sempre accanto in alcuni dei momenti più brutti della mia vita, rendendoli migliori soltanto con una delle tue solite battute e non smetterò mai di ringraziarti Izzy.» sorrido e mi allontano di qualche passo.

«Andiamo a giocare un po'.» dice trascinandomi in mezzo al campo.
Per tutto il tempo giochiamo e scherziamo.

Iniziamo a giocare e mi passano per l'ennesima volta il pallone vedo Mark che mi viene incontro per rubarmela.

Senza alcuno sforzo, mi sposto a destra e quando se ne accorge prova a recuperare velocemente la palla, e io mi diverto a vederlo provare, gioco con la palla passandola da un piede all'altro e colpendola con la testa, forse mi sto prendendo gioco di Mark, giusto un poco.
«No basta mi arrendo, hai vinto tu.» Mark si siede a terra con il fiatone.

«Già stanco capitano?» lo prendo in giro.
«Se l'avessi detto prima, che sei capace di cose simili, probabilmente non ti avrei fatta entrare in squadra, mi sento umiliato.» fa finta di essere offeso, ci mettiamo tutti a ridere.

«Dai su, questa volta ti do' un piccolo vantaggio.» dico passandogli il pallone, si alza e comincia a correre con la palla al piede.

Quando è abbastanza lontano, inizio a correre e lo raggiungo, gli faccio un cenno di saluto con la mano, e lo supero con la palla al piede.
Resta a bocca aperta.

Passano quelli che saranno una ventina di minuti, poi inizio a lamentarmi.

«Che succede?» domanda Shawn.
«Shawn, ho fame.» dico tenendomi la pancia.
«Devi resistere...» mi dice mentre con la mano fa su e giù sulla mia schiena.

«Resistere un corno, ho fame.» voglio piangere, sento la mia pancia brontolare.
«Ma tu non avevi del cibo in una borsa?» lo guardo in un modo strano.

Fallin' All In You || Shawn FrosteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora