XXX - Fiammella Is Back

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Aggiusto il fiocco della divisa scolastica della Raimon e aggiusto la camicia all'interno della gonna, normalmente verrei con un semplice pantalone e maglietta ma se voglio che quello che ho in mente funzioni, non posso presentarmi come se fossi la solita Isabelle Collins.

Faccio un bel sospiro e mi ripeto per la centesima volta di mantenere il sangue freddo e non lasciarmi sfuggire qualche battutina ironica.

Busso alla porta in legno davanti a me e sento dall'altro lato una possente voce maschile darmi il consenso per entrare.

Ragazzi, lo studio del signor Blaze è uno dei più grandi che il abbia mai visto, va bene che è un "pezzo grosso" in questo ospedale, ma non mi aspettavo tutto questo riconoscimento.

La scorsa notte l'ho passata a prepararmi mentalmente un discorso in cui mi impegnavo a usare parole raffinate di cui non sapevo l'esistenza e evitare battute sarcastiche in caso di qualche risposta vaga o nulla, ma quando vedo quell'uomo seduto dietro alla sua scrivania che osserva indifferente, i fogli sotto il suo naso, mi dimentico di tutto.

Mi degna di uno sguardo dopo quasi un minuto.
«Tu saresti...?» domanda poggiandoli sulla scrivania e alzandosi in piedi.

«Isabelle Collins.» faccio un piccolo inchino in segno di rispetto.
Si aggiusta gli occhiali e mi guarda attentamente.
«Collins? Perché mi suona famigliare?» domanda, sto per aprire bocca per rispondere ma mi precede.

«Ma certo come potevo dimenticarmene, per caso sei figlia di Hannah Collins? Terzo piano reparto psicologia?» annuisco.

«Tua madre era una collega eccezionale, intelligente e astuta...» cerco di ignorare l'utilizzo del verbo al passato.
«Già... ma non sono qui per ricordare mia madre.» mi fa cenno di sedermi in una delle poltroncine poste davanti alla sua scrivania.

«Ti serve qualcosa?» mi domanda poggiando entrambe le braccia sopra la scrivania.
«Più precisamente vorrei parlare con lei di una cosa.» mi guarda per spronarmi a continuare.

«Vede sono una compagna di classe e di squadra di suo figlio Axel, gioco anche io nell'Inazuma Japan.» dico cercando di rimanere composta, mi guarda impassibile.
«E volevo chiederle di non mandare suo figlio in Germania, lui deve continuare a giocare a calcio.» dico provando a non dare un tono troppo acceso alla mia voce.

«Signorina Collins, che mi risulti questi non sono affari che la riguardano.» dice non scomponendosi neanche un secondo, mi guarda provando ad intimidirmi ma non ci riesce minimamente.
«Finché si tratta non solo di un compagno di squadra ma anche di un amico, se permette, in parte sono anche affari che mi riguardano.» provo a sembrare meno offensiva ed educata possibile.

«Abbiamo deciso che dopo la finale Axel partirà, fine della storia.» afferma, provo a pensare a una risposta dolce e gentile ma non mi viene in mente.

«Non crede che la parola "abbiamo" sia un esagerazione?! Con abbiamo si intende una decisione presa insieme e condivisa, ma qui a me sembra solo un ricatto, permettere ad Axel di giocare l'ultima partita a patto che poi si arrenda e vada a fare quello che vuole lei... non trova?» non mi risponde subito e la cosa inizia a piacermi.

«Sono cose che voi giovani non potreste capire, perché perdere tempo a correre dietro una palla quando potreste prepararvi per diventare qualcuno in questa vita?» sono stupita, ora capisco da dove venga il freddo temperamento di Axel.
«Perché passare anni dietro libri sprecando la nostra vita... quelli che voi adulti considerate "i migliori anni della nostra vita", se poi voi per primi non ci permette di viverla?» il mio tono di voce è impassibile.

«Se non ricordo male mia madre diceva qualcosa del tipo...» osservo un secondo il soffitto bianco cercando le parole corrette.
«Abbiamo la tendenza a credere di aver il controllo su tutta una serie di cose che ci sfuggono, che ci porta a credere di avere una strategia efficace che ci farà vincere, ma si tratta solo di un illusione niente di più.» il signor Blaze sembra essere interessato da quello che dico, ma non nel senso che lo sto convincendo... no, temo che mi ci vorrà ancora molto per quello, però sembra essere incuriosito dal mio modo di esprimermi e di come parlo.

Fallin' All In You || Shawn FrosteDonde viven las historias. Descúbrelo ahora