XLV - Festival

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Dopo quella snervante ora passata in quel piccolo bar, non appena sono riuscita a prendere una boccata d'aria fresca, mi sono sentita decisamente bene. Non è che abbia qualcosa contro Samuele, anzi è molto simpatico. Men che meno contro Shawn. Solo che... insieme non posso sopportarli, e non si sono nemmeno scambiati una parola.

Indubbiamente dal loro primo incontro, era evidente anche guardandoli da lontano che tra loro non scorre buon sangue. Non scorre proprio nulla! Certo, posso capire Shawn, non sono stupida, lo capisco quando un ragazzo cerca di flirtare con me, non sono cieca fino a questo punto, ma dall'altra parte, capisco che è nel carattere del corvino comportarsi così, quindi quando è assieme a me, non è che posso semplicemente dirgli di smetterla di essere se stesso. Meglio una persona irritante ma sincera, che una che non fa altro che sorridere, anche se in realtà vorrebbe ucciderti se potesse.

Qualcuno potrebbe dire: basta che non ci parli. Non è così semplice.

<Basta che non ci parli.> alzo gli occhi al cielo alle parole di Suzette, che dopo aver ascoltato le mie lamentele sul mio pomeriggio rovinato, ha provato a darmi un consiglio. Inutilmente a quanto pare. Tra tutto doveva proprio uscirsene con quella frase?!

<Ti ho detto che non è così semplice. Quante volte devo ripetertelo per fartelo capire?! Ovunque io vada, nell'ultimo periodo, me lo ritrovo davanti. Non posso ignorare qualcuno che ho sempre davanti, non trovi?> parlo lentamente, come se facendo ciò, la cosa potrebbe diventare più chiara alla ragazza che ha in mente solo fiabe in quella zucca vuota azzurra che si ritrova.

<Se succedesse a me, non mi staccherei dal mio tesoruccio!> unisce le mani con un'aria sognante, cosa che mi fa alzare gli occhi al cielo.

<Non lo faresti in qualsiasi caso.> le ricordo sentendo Victoria ridere leggermente.

<Vero.> conferma infatti la rosa.

<Perché non vuoi venire con noi stasera? Andremo tutti insieme.> è successo che ho scoperto non appena essere tornata alla Residenza, che nel quartiere giapponese si sarebbe svolto un Festival, con tanto di fuochi d'artificio, per avvicinare alla nostra cultura anche i tifosi e giocatori degli altri paesi. Ho rifiutato non appena sono venuta a saperlo.

<Il problema è proprio questo.> mi metto seduta e osservo la ragazza mettersi un rossetto rosa alle labbra, sperando che almeno adesso ascolti quello che ho da dire, ma sembra che ascolti solo quello che vuole e la cosa inizia a irritarmi. <Ascoltami attentamente: un Festival. Tante persone. Tutta la squadra e forse anche altre. Mio fratello, Shawn e Samuele.> cercò di riassumere sperando che comprenda la situazione.

<Quindi?> come non detto.

<Mi vuoi vedere morta?!> alzo la voce perdendo la pazienza. <Se mio fratello mi vede con Shawn fa una scenata. Se Shawn mi vede con Samuele si arrabbia. Se Samuele mi vede con Shawn mi provoca di proposito. Se mio fratello mi vede con Samuele mi uccide!> come mai ho davanti Suzette e non Celia oppure Silvia? Perché dovevano andare a prepararsi in un'altra stanza e abbandonarmi a lei. Vogliono forse che non giochi la prossima partita?!

L'azzurra fa per aprire bocca e rispondere, ma allungo una mano in avanti facendole capire di non doverlo fare, anche perché sono certa che dalla sua bocca non potranno mai uscire consigli sensati e utili a risolvere la mia situazione.

<Non dire una parola. A questo punto i miei problemi me li risolvo da sola.> chiarisco. <Resto qui e siamo tutti più felici. Non potete convincermi.> sono sicura della mia scelta e nessuno potrà farmi cambiare idea.

Victoria smette di pettinarsi i capelli e si gira verso di me.

<Ci sarà molto da mangiare.> prova a corrompermi.

Fallin' All In You || Shawn FrosteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora