XVIII - Un Compleanno Quasi Rovinato

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Il punteggio è di 7-10 per la Chaos e Gazelle assieme a Torch si stanno portando in attacco insieme.

Sfoderano un tiro combinato che supera Darren entrando in rete, non ci voleva proprio, ora per vincere dobbiamo segnare cinque goal.

«Volevano dare una svegliata ai loro compagni.» penso ad alta voce.
«E temo ci siano riusciti.»

Hurley salta in aria e prende il pallone destinato a Torch e Gazelle, tiro un sospiro di sollievo.

La tirano ad Axel che si prepara a tirare in porta, ma viene fermato da una scivolata.
Ci riprova di nuovo ma viene fermato allo stesso modo.

Anche Byron viene fermato più volte, ma non si arrende.
«Byron smettila!» gli urlo contro dalla panchina, lo stanno massacrando.

Quando sta per riprovarci la partita viene fermata dal pallone bianco e nero di Xavier, menomale.

«Sembra che vi stiate divertendo.» dice Xavier, sì proprio un mondo, vuoi per caso unirti a noi?!
«È Xene.» dice Mark.
«Sì esatto, ciao Mark.» di certo è il più educato della Alius Academy.

Salta e cade in piedi sul campo di gioco.
«Che cosa sei venuto a fare qui?» chiede Mark.
«Di certo non a farmi gli auguri.» borbotto avvicinandomi, non so perché ma non mi intimorisce neanche un po' non sembra così cattivo come vuole far credere di essere.

«Non sono venuto qui per prendere qualcosa da te Mark, è ora che vi facciate da parte, presto toccherà a me.» dice Xavier parlando ai suoi "amici".
«Non lo consentirò, non posso accettare che sia stata scelta la Genesis.» gli urla contro Torch.

«Siete solamente dei perdenti.» dice Xavier arrabbiato.

«Aspetta Xene...» dice Mark.
Sorride e dice solamente. «Auguri.» ho solo il tempo di rispondere velocemente che spariscono accecando tutti, promemoria: comprare un paio di occhiali da sole per quando arrivano.

«Byron!» grido quando cade a terra.
Non si è fatto nulla di grave, ci riferiscino i dottori arrivati in ospedale ma al momento non può giocare.

Apro di scatto la porta e faccio la mia entrata in scena con Shawn, troviamo Mark in compagnia di Byron.
«Una fetta di torta all'eroe della giornata!» esclamo porgendo il piatto con la forchetta.
«Non è vero, grazie.» dice sorridendo.

«Sei stato grande Byron.» sorride Shawn, mentre io do il piatto al nostro amico.
Non aggiunge altro e se ne va.
«Froste aspetta.» dico ma non si volta.
«Mi trovi fuori se mi cerchi.» dice.

«Com'è?» gli chiedo mentre mangia.
«È buonissima.» dice.
«Questa l'ha scelta David.» la mia preferita.

«Io vado, altrimenti quello non mi aspetta seriamente.» comincio. «Byron riprenditi mi raccomando.» gli sorrido.

«E tu continua a giocare.» mi porge la mano e gliela stringo annuendo.
«Ci vediamo.» corro via e cerco di raggiungere Shawn.

Quando arrivo lo trovo appoggiato a una parete.
«Andiamo?» gli chiedo e lui annuisce.

Camminiamo per un po' senza che nessuno parli.
«Sentiamo... dove vuoi portarmi?» chiede.
«In un posto...» non glielo voglio dire.

«Non puoi sempre fare così.» si lamenta, sembra come se la discussione che abbiamo avuto ad Okinawa non sia mai avvenuta.
«Si che posso e lo faccio pure.»

Dopo 20 minuti di camminata e uno scambio di battute qua e là arriviamo a destinazione.
«Qui non ci viene nessuno.» dico sedendomi sull'altalena che è sostenuta da un grosso ramo di quella quercia.

Fallin' All In You || Shawn FrosteWhere stories live. Discover now