La Morte Torna a Bussare pt2

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Il gabbiano apparve anche quella notte.

Era la quarta volta che capitava da quando avevano lasciato Rabat.

Gab si trovava al ruscello che scorreva di fianco all'orfanotrofio dove viveva una volta, in una calda giornata estiva.

C'erano tutti lì.

Nick giocava ad acchiapparella con Luca, Ceci e Mirco; Paulo discuteva animatamente con Zoe se fosse più buono il cioccolato bianco o quello fondente (che stupida discussioni, era ovvio che quello più buono è al latte). Fahed e Nguyen erano impegnati a chiacchierare tra loro seduti su un sasso e con i piedi nell'acqua. Le mani intrecciate tra loro.

Nel ruscello sguazzavano allegramente Simone, Matilde, Giovannino, Giulio e altri bambini dell'orfanotrofio.

Adesso che ci pensava, non si ricordava che il ruscello fosse così grande. Assomigliava molto più ad un fiume ora.

Però l'atmosfera che si respirava era così piena di gioia e risate.

Era bellissimo.

Dri era esattamente accanto a lui. La testa appoggiata sulla sua spalla e le loro mani intrecciate.

Era tutto così perfetto.

Non avrebbe cambiato nulla di quel momento.

Ad un certo punto qualcuno di loro, non ricordava se Nick o Mirco, ebbe l'idea di giocare a nascondino.

A contare toccò a Simone, non ne era molto contento.

Tutti si sparsero nello spazio circostante alla ricerca di un buon posto dove nascondersi.

Gabri e Adri corsero tra gli alberi, ridendo spensierati.

Per qualche strana ragione però, il vento parve sollevarsi in una fresca brezza e i suoni circostanti si attutirono fino a scomparire.

Fu allora che lo vide.

Era appollaiato sopra un ramo che si trovava a diversi metri d'altezza rispetto a Gabriele.

Ma l'orfano non ebbe alcun problema a riconoscerlo.

Quel piumaggio che andava dal bianco al grigio che gli ricopriva l'intero corpo con la testa nera e il becco di un'arancione caldo, quegli occhi color ocra che lo fissavano con un'espressione straordinariamente acuta erano facilmente distinguibili.

Era certamente lui.

Il gabbiano che lo veniva a trovare di tanto in tanto nei suoi sogni.

Il bambino e l'animale si guardarono a vicenda, riconoscendosi l'un l'altro.

I suoni ora erano completamente scomparsi, fatta eccezione del fruscio delle foglie mosse del vento.

Dri era scomparsa e così anche i rumori delle risate dei suoi amici.

Lì in quella foresta c'erano soltanto loro due.

Da come lo guardava sembrava che il volatile lo stesse aspettando da tempo.

«Sei tornato» mormorò Gab osservando con attenzione quel magnifico esemplare. «Perché sei qui? Che cosa vuoi da me?»

Il gabbiano aprì il becco e gli stridette in faccia, stranamente però il suono non parve fastidioso, e spalancando le ali si librò in volo, superando veloce il ragazzino.

«Ehi! Aspetta!» protestò questo mettendosi a correre per non perdere di vista l'animale.

Quel larinae sfrecciava tra gli alberi maledettamente veloce, era veramente difficile stargli dietro.

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