Gioco d'Inganni pt2

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«Spiegami di nuovo per quale motivo dobbiamo girare in città, oggi.» domandò per la decima volta Fahed superando una bancarella piena di datteri profumati.

«Te l'ho detto» rispose Gabriele guardando i strani frutti esposti da un'altra bancarella. «Raccolta d'informazioni.» poco distante da lui, Yen era rimasta rapita da degli abiti esposti di un banco e Nick osservava tutto quanto lo circondava con grande meraviglia tenendo in mano la sua macchina fotografica.

«E su chi?» insistette il marocchino tentando di allontanare il compagno dalla bancarella delle spezie e dei profumi.

«Principalmente su Hadda e Hasson.» gli disse l'orfano addentrandosi sempre più in mezzo al mercato «Su come la popolazione li vede realmente, su come si muovono, la loro propaganda, cose così insomma. Che possono darci un quadro completo su come dobbiamo muoverci.»

Adri lo affiancò con un'espressione dubbiosa in volto, al collo portava un foulard color lavanda prestatagli da Audrey. «Secondo me la vera domanda dovrebbe essere: come sei riuscito a convincere Mille Volti?»

In tutta sincerità Gabri non era molto certo neppure lui di come sia stato in grado di lasciar a loro una giornata in città.

Dopo che era uscito in corridoio con Andrea, gli aveva esposto la sua idea assieme ai motivi per il quale aveva perfettamente senso adoperarla. Finita la spiegazione, il suo Tutore non ne era molto convinto lasciarli andare temendo che potessero mettersi nei guai a causa della loro inesperienza.

Poi, tutto d'un tratto, durante il loro turno di guardia quella notte, l'Eroe italiano aveva dichiarato che forse poteva rivelarsi un'occasione utile per il loro Blocco.

Saper raccogliere informazioni senza farsi notare sarebbe stata una capacità che potrebbe rivelarsi molto utile in moltissime missioni.

Perciò eccoli lì, a metà mattinata, a girare per il centro di Rabat, vestiti solo con un paio di pantaloncini che arrivavano al ginocchio ed una maglietta slabrata a mezze maniche, ammirandone così la città ed eseguendo ciò per cui era stata miracolosamente concessa quella piccola gita.

Era stato Nick ha trovare le prima bancarelle variopinte che poi sfociavano nella Medina, un complesso intreccio di stradine dalla quale si aveva acceso passando oltre una Porta semi distrutta a causa di un bombardamento avvenuto nel 2205.

O almeno era quello che aveva raccontato Fahed.

Siccome era l'unico originario di quel posto, Nick e Yen insistevano perché facesse da guida a loro, cosa che il ragazzino faceva con piacere, seppur ci fosse qualcosa che lo bloccava.

«Se devo essere sincero, non lo so bene neppure io» ammise Gabri alla domanda di prima di Adriana. «Però sono felice che ci abbia permesso di andare. Questa è la seconda città di cui ho l'occasione di visitare» disse osservando estasiato le case e le bancarelle che li circondavano con i loro colori e odori. «È qualcosa d'incredibile poter vedere tanti modi di vivere così differenti tra loro.»

Fahed si guardò attorno con espressione incerta. «Okey, Rabat è magnifica, certo» affermò «Però non sarebbe un po'... contro le regole?»

Gabriele si fermò voltandosi a guardarlo «Che cosa? Girare per il centro di una città facendo solo qualche domanda innocente su Hadda e Hasson? Non stiamo mica facendo qualcosa di male, o sbaglio?»

Paulo diede una gran pacca alla spalla del marocchino. «Per una volta sono d'accordo con Folletto» dichiarò visibilmente più rilassato rispetto al giorno prima. «Non è mica illegale farsi un innocuo giretto per Rabat. E poi non eri tu quello che non vedeva l'ora di mostrarcene ogni suo angolo?»

The Child - Compagni d'InfanziaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora