Una Nuova Vita pt2

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Il viaggio durò pochissimo, solo qualche ora, ma fin troppe per Adriana.

Non aveva mai volato prima d'ora (non aveva neppure mai visto un aereo dal vivo se è per questo) perciò quando il velivolo si era staccato da terra si era artigliata sul suo sedile da passeggero.

Gabri invece non riusciva stare fermo; saltellava ripetutamente sul posto, girava per quel piccolo aereo (anche se glielo avevano espressamente vietato) e cercò d'intrufolarsi nella cabina del pilota per capire come facessero a volare.

Arrivati a quel punto, Andrea pensò che sarebbe stata un'ottima cosa legare il bambino al sedile con la cintura di sicurezza accanto ad Adri che ancora non osava aprire gli occhi.

«Ti tengo d'occhio, quindi non osare a liberarti.» lo aveva avvisato l'Ultra più grande. Gab si era limitato a fissarlo imbronciato, ma durò pochi secondi poiché spiaccicò la faccia contro il finestrino ammirando il paesaggio di nuvole che c'era lì fuori.

«Voglio anch'io volare così...» sospirò sognante. Nel frattempo, Andrea aveva ripreso la lettura del suo romanzo (qualcosa con dieci indiani), ma i suoi attimi di tranquillità durarono troppo poco.

«A cosa servono quelle eliche?»

«Come fa quest'aereo a volare così veloce?»

«Sono quelle eliche a tenerlo su?»

«Perché non posso entrare nella cabina del pilota?»

«Posso guidare un aereo?»

Assieme ad altre, minimo, dieci domande restando sempre col viso schiacciato sul finestrino.

Ad un certo punto Mille Volti (aveva già ripreso il suo aspetto originario e abbassato la maschera rivelando così il suo volto) si stufò di quella sottospecie di mitragliatrice caricata a domande e sbottò «Ma te stà un po' zet ma'? Eh burdel

Gabri si voltò guardandolo confuso. «Eh?»

Andrea si portò le dite sulla fronte massaggiandosela. «È dialetto romagnolo. Significa: "Ma stare un po' zitto mai"?»

«Quella parte l'avevo capita, più o meno.» fece Gab «Ma budel che significa?»

«Bambino, moccioso. Cose così.»

Adriana aprì incerta gli occhi. «Sei romagnolo quindi.» notando quanto fosse tesa il bambino le prese la mano per tranquillizzarla, subito i muscoli di lei si rilassarono un poco.

«Sì, vengo dalla Romagna, per essere precisi da Cesena.» rispose con sincerità l'Eroe «Ogni tanto torno a far visita alla mia città natale. Mi manca, ma ancor di più mi manca un po' di sana pida e paršot

«Un po' di cosa?» fece ancora Gab inarcando un sopracciglio stranito.

«Piadina e prosciutto.» vedendo le facce ancora confuse dei due bambini. «Non la potete conoscere. La piadina è uno dei piatti tipici della mia regione, è stata addirittura creata dove son nato io. Ma è così poco conosciuta per il mondo, una vera e propria ingiustizia.» dichiarò Andrea «Vi prometto che un giorno ve la farò assaggiare. È buonissima.»

In quel momento si udì la voce del pilota parlare attraverso dei trasmettitori sparsi per la cabina dei passeggeri. «Avvisiamo i passeggeri che fra poco l'aereo atterrerà nell'aeroporto di Barbados. Vi preghiamo di allacciarvi le cinture e di restare buoni.» annunciò marcando con severità le ultime due parole.

Gabri guardò innocentemente fuori dal finestrino. Dri serrò nuovamente le palpebre e strinse talmente forte la mano dell'amico da farla diventare bianca, Gab trattenne in silenzio un gemito di dolore.

The Child - Compagni d'InfanziaWhere stories live. Discover now