Lotta tra Ultra pt1

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Gab si fermò un attimo a prendere respiro, ormai esausto. Mancava ancora un'ora alla fine dell'allenamento e sperava soltanto che questa passasse il più velocemente possibile.

Era dalle otto che si stava allenando continuamente, con solo qualche pausa in mezzo, e alla lunga mantenere il proprio corpo anche solo di un elemento cominciava ad essere stancante. Usarlo per combattere in quello stesso lasso di tempo, poi, non faceva che sfinirlo ulteriormente.

Fortuna che ora era passato a dover fare esercizi più o meno "facili".

«Forza Gabriele, un'ultima volta. Cerca di mirare quel mezzo tronco» gli disse Andrea prima di tornare a rivolgere la sua attenzione su Dri, la quale era impegnata anche lei ad affinare la sua abilità.

Nick sollevò in aria un pugno. «Dai che ce la fai stavolta!» accanto a lui c'era una donna di mezz'età, la stessa che sedeva sempre al tavolo del loro Tutore. Sul volto pallido si potevano intravedere sottili rughe e tra i suoi capelli, ciocche argentate aumentavano di mese in mese prendendo lentamente il posto dei suoi originari color mogano.

Nonostante si notasse che la vecchiaia stava col tempo avvolgendo la donna, le iridi verde acqua erano brillavano ancora vispi e allegri.

In quel momento fissavano Gabriele pieni di dolcezza mentre la donna teneva un cesto in mano. Il suo nome era Ada ed era la moglie di Andrea. «Se riesci a colpire il bersaglio che Andre ti ha ordinato ti darò un'intera tavoletta di cioccolata.» gli promise la donna.

Il bambino annuì, per un po' di cioccolata questo e altro. Col corpo fatto di sole fiamme si posizionò davanti all'obbiettivo, un pezzo di tronco poco più basso di lui ma molto più largo messo a qualche metro di distanza dall'Ultra. Spostò la gamba destra per darsi maggior equilibrio e concentrò un'enorme massa di calore nella propria bocca aperta che sfociò poi in un'immensa fiammata verso il tronco.

Il difficile non era rilasciare il fuoco ma che imparasse a controllarne il raggio d'azione in modo da colpire solo l'obbiettivo prefissato senza danneggiare chi gli stava attorno.

Quando pensò che fu abbastanza richiuse la bocca mettendo fine al getto di fiamme e ammirò soddisfatto il risultato.

Il mezzo busto ardeva trasformandosi in cenere abbastanza velocemente. Accanto c'era un po' d'erba nera e fumante.

«Ottimo, puoi spegnerlo ora?» fece Ada osservando il legno che bruciava. «Senza bagnarlo però.»

Questo era ancora un po' più complicato, ma Gabri protese comunque la mano aperta col palmo rivolto verso il pezzo di tronco e si concentrò sul calore che emanavano le fiamme mentre divoravano il legno, un trucchetto che gli aveva insegnato Ghaith qualche settimana prima.

Chiuse di scatto il palmo e il fuoco si spense lasciando solo un mezzo tronco ormai quasi tutto nero con alcuni punti bianco cenere.

A quel puntò Gab ritornò normale e si lasciò cadere a terra sfinito.

Indossava una particolare canottiera aderente di un grigio quasi nero con un paio di pantaloncini larghi che gli arrivavano al ginocchio.

Glieli aveva consegnati Andrea circa tre settimana dopo la loro visita al laboratorio assieme ad un altro paio uguali, eccetto per la taglia e per il colore molto più chiaro, a Fahed. La collana con la piastrina di metallo invece era tornata al suo proprietario il giorno dopo accolta da quest'ultimo con grande gioia.

Adesso invece attendevano che anche le loro divise da Eroi fossero ultimate.

Di certo però l'Eroe non sospettava che l'orfano fosse riuscito ad entrare ogni tanto di nascosto nel laboratorio, aveva imparato a memoria i codici, assistendo in primis alla creazione di queste.

The Child - Compagni d'InfanziaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora