Gioco d'Inganni pt3

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Il risveglio fu alquanto particolare, il mattino seguente.

In stile mummia risorta, Gab si mise a sedere sul suo letto con gli occhi spalancati.

Accanto a lui, a causa del movimento improvviso dell'amico, Adriana socchiuse appena le palpebre «Che succede?» mugugnò assonnata tirandosi leggermente su utilizzando i gomiti come puntelli contro il materasso.

Quella notte avevano deciso di comune accordo di dormire assieme nello stesso letto, come facevano una volta quando si trovavano ancora nell'orfanotrofio, nella speranza di aver un sonno più lieto possibile.

«Hai avuto degli incubi?» gli domandò ancora Dri stropicciandosi gli occhi, aveva i capelli completamente in disordine.

Gabri corrugò la fronte pensoso «No, non esattamente» non aveva avuto alcun incubo, dormire con Adri aveva quest'effetto qui su di lui, ma aveva fatto dei sogni parecchio strani.

Era stato tutto molto confuso ma allo stesso tempo perfettamente chiaro.

Si era visto sé stesso camminare su una stradina fatta di polvere di stelle posta esattamente in mezzo all'universo, non sapeva dove portava ma continuava comunque a percorrerla.

Ad un certo punto vede una figura alata, qualcosa gli diceva che si trattava di un gabbiano, che gli voleva sopra superandolo, allora lui si mette ad inseguirlo per raggiungerlo ma il paesaggio cambia drasticamente diventando una grotta piena di uscite.

Solo che l'orfano non sapeva quale scegliere tra quelle.

Quale l'avrebbe condotto fuori da quella grotta.

Sentiva solo il profumo dell'erba e lo stridio di un gabbiano provenire da qualcuna di quelle uscite.

Poi tutto divenne ancor più confuso.

Immagini sovrapposte alle altre.

Senza sapere bene il perché si alzò e cominciò a rovistare nello zaino di Paulo, che dormiva ancora alla grossa russando di tanto in tanto.

Nessuno, a parte loro due, si era già svegliato.

«Ma che stai facendo?» chiese perplessa Adri ancora seduta sul materasso e semi avvolta dalle coperte bianco sporco.

Il ragazzino estrasse il portatile dell'argentino, uno dei pochi e costosi esemplari ancora in circolazione ma abbastanza comune tra le Classi più alte, tornando poi nel proprio letto «Se devo essere sincero non ne ho idea» ammise accendendo il computer.

Era vero.

Non sapeva bene quello che stava facendo, ma qualcosa gli diceva tramite quello avrebbe trovato le risposte alle sue domande e alle sue domande.

Almeno per quello che riguardava la missione.

«Ma è di Paulo!» esclamò la ragazzina contrariata da quanto stava facendo il suo migliore amico. «Non puoi entrar-»

Gabriele digitò velocemente il codice d'accesso per entrare nel computer «So già la sua password, non è la prima volta che ci entro. Secondo te chi avrà mai messo questa immagine come sfondo?» spostò appena il portatile per mostrarle la foto dell'argentino nell'atto di mangiare un cono gelato mentre questo decide di cadergli esattamente sulla sua canottiera blu dei Golden State Warriors alias la sua squadra preferita di uno sport chiamato basket.

Mentre passava velocemente le dita sulla tastiera riuscì a capire quello che doveva fare.

Finalmente la sua mente riprese a funzionare come al suo solito mettendo assieme i pezzi tra loro, dando così una forma un po' più concreta al puzzle.

The Child - Compagni d'InfanziaOn viuen les histories. Descobreix ara