Come tutto ebbe inizio

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Nell'Ospedale Di Marzana, a Verona, un bambino sui quattro anni dormiva in una delle sale d'attesa del Pronto Soccorso.

Era lì da molto tempo e alla fine, nonostante la preoccupazione, il sonno aveva prevalso.

Le ore precedenti sono state una più spaventosa dell'altra.

E Pensare che stava andando tutto così bene.

La mamma era a casa dal lavoro e stava pulendo l'appartamento per i festeggiamenti mentre il figlio talvolta provava ad aiutarla, anche se tendeva più a combinare disastri che a sistemarli.

Lei sorrideva, sembrava così felice e piena di salute. Si divertiva ad osservare il proprio bambino che cercava di usare l'aspirapolvere senza riuscire a controllarlo.

Le decorazioni erano appoggiate sul tavolo della cucina, quella sera si sarebbero divertiti un sacco.

Poi, all'improvviso, senza alcun motivo, la mamma si era bloccata. Come se si fosse pietrificata.

Cadde a peso morto sul pavimento, il corpo scosso da tremori violenti.

Il piccolo cominciò subito a preoccuparsi, aveva capito che c'era qualcosa che non andava nella mamma.

La chiamava a gran voce ma lei non rispondeva, continuava a tremare. Alla fine il bimbo prese a piangere implorando aiuto.

Fortunatamente i vicini riuscirono a sentire le urla insolite.

Raramente il bimbo piangeva e mai così disperatamente.

Ci misero un po' ad entrare, la porta era chiusa dall'interno ma quando ci riuscirono videro la scena di un bambino in lacrime inginocchiato davanti alla propria madre, impotente.

«Mamma male. Aiuto, vi pego» riuscì a dire nonostante la bocca impastata.

Solo il portinaio si era offerto di chiamare immediatamente l'ambulanza e di accompagnare madre e figlio all'ospedale.

Tutti gli altri erano troppo spaventati da come si muoveva il corpo della donna, il rivolo di sangue che scendeva dalla bocca li fece arretrare ancora di più.

In più strane chiazze rosse avevano preso a formarsi su tutto il corpo.

Tutto ciò era alquanto inquietante.

Quel portinaio, un uomo gentile che si faceva chiamare Rossi, era rimasto accanto al piccolo tutto il tempo.

Non era uno che parlava molto, probabilmente non sapeva neppure come si chiamavano le persone che stava aiutando, ma era l'unico che si era fatto avanti.

Il cielo cominciò a diventare sempre più scuro, ma ancora non aveva notizie della mamma.

Quando ormai erano rimasti soltanto loro due arrivò un'infermiera a chiamare l'uomo.

Discussero per qualche minuto, il signor Rossi si massaggiò le tempie con aria addolorata.

Infine, si avviò verso il bambino che ancora dormiva.

Nonostante la madre fosse italiana, il bambino possedeva gli occhi di forma leggermente a mandorla, i lineamenti occidentali e la carnagione olivastra. Il viso era spruzzato di lentiggini ancora chiare.

Stringeva forte il pupazzo di un orsacchiotto marroncino, non aveva mai accennato a lasciarlo.

L'uomo gli si avvicinò e lo svegliò scompigliandogli i capelli neri spettinati.

«Ehi piccolo, svegliati» gli parlò con dolcezza. Il bimbo aprì gli occhi vispi rivelando due iridi color del miele.

«Dormito bene?»

The Child - Compagni d'InfanziaWhere stories live. Discover now