Adunbi pt2

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Fortunatamente l'umore del gruppo tornò a risollevarsi mentre erano a tavola.

Il merito fu più che altro di Nick che facendo il buffone riuscì a far tornare il sorriso ai suoi compagni, addirittura a Fahed.

Vedendo quanto i suoi amici si stessero divertendo continuò a fare battute su battute raccontando simpatici aneddoti della sua terra natale.

Parlò dei suoi compagni snob e di come si atteggiavano nei confronti di tutti, raccontò della sua famiglia numerosa e di quello che combinava.

Disse dei suoi cani e dei suoi gatti, di quanto sembrassero strani e abbastanza stupidi delle volte.

Col tempo si unì Gabriele che narrò tutte le sue mirabolanti avventure, anche se Dri le corresse con "disavventure", con le sue piccole creazioni e dei dispetti che faceva a Francesco.

All'inizio Fahed era piuttosto reticente dall'ascoltarle, ma poi cominciò a prestargli la massima attenzione rimanendo completamente allibito degli oggetti o giochi che costruiva. «Dove le trovavi le istruzioni per fare quella slitta su ruote?»

«Sui libri, ovvio!» rispose il ragazzino dopo aver finito di narrare di Freccia 1 e di come per poco non si schiantavano contro il muro dell'orfanotrofio (anche se Gabri ci tiene a precisare che era tutto sotto controllo).

«E l'hai fatta tutta da solo?» chiese Nguyen affascinata.

Gab sorrise lievemente incerto. «Beh, per costruirlo ho avuto bisogno di un Educatore, non sapevo come usare un martello o una sega senza rimetterci le dita. Però il progetto è mio, sì.»

«Accidenti, mi sarebbe piaciuta provarla» borbottò Nick tristemente.

«Potrei costruirne un'altra ma ancora più migliore.»

«Ti prego, non esiste "più migliore".» lo corresse con un brivido Fahed, Dri ridacchiò sommessamente scuotendo la testa. Era abituata a errori simili da parte del suo migliore amico ma adesso doveva invece abituarsi al fatto che non era la sola a correggerlo.

Anche quella volta Fahed l'aveva preceduta.

Gabriele non se ne fece cruccio per essere stato corretto. «E come posso dire invece?»

«Migliore e basta» rispose stavolta Adriana con affetto.

Il ragazzino corrugò la fronte concentrato a riformulare la parola correttamente. «Potrei costruirne uno che sarà il migliore tra tutti quelli ho io abbia mai fatto!»

Fahed annuì soddisfatto. «Così va già meglio»

«Tipo un go-kart?» domandò Nick tirandosi nuovamente su.

«Esatto!» esclamò Gabriele eccitato.

«Io una volta ne ho guidato uno!» raccontò l'australiano.

«Davvero?»

E cominciarono così a parlare di go-kart per tutto il resto del tempo, anche quando avevano finito ormai da un pezzo il pranzo e si erano alzati da tavola i due erano ancora lì che discutevano con entusiasmo. Ma stavolta l'argomento era sugli skateboard e pattini a rotelle, oggetti a cui Gabri era sconosciuta l'esistenza.

Mentre tutti e cinque si avviavano verso la stanza del Blocco C18 (Yen doveva ridare indietro una cassetta di musica pop preso in prestito) passarono a parlare di danza e dei passi che i loro amici più grandi stavano insegnando a loro di tanto in tanto negli ultimi due mesi, seppur non tutti partecipassero a tali sporadiche lezioni. Adriana ad esempio preferiva starsene seduta ad ascoltare della musica tranquilla in sottofondo mentre era dedita alla lettura di un buon libro che fare tutte quelle acrobazie.

The Child - Compagni d'InfanziaWaar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu