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Secondo attestazioni scientifiche moderne, la creazione di un ciclone può avvenire per diversi fattori. La sua origine infatti, sembrerebbe derivare da una causa specifica. Esso dipende dalla rotazione terrestre e della forza di gravità; all'interno del sistema temporalesco si genera quindi la caratteristica struttura vorticosa, che continua a "nutrirsi" e ad accumulare energia. Proprio grazie all'acqua calda. Questo, è il caso più generico.

L'atrocità dei cicloni, è che non sono assolutamente prevedibili. A Jungkook però, bastarono due parole per far sì che un ciclone si scatenasse all'interno del suo petto.

L'ispettore gli stava parlando, mostrandogli il quadro generale, agitando ancora i fogli tra le mani. Un intervento era più che necessario, e Jimin aveva bisogno del suo suo aiuto. Doveva venirne a capo. Jungkook poteva definirsi fuori fase, ma non poteva venire meno ai suoi doveri.

Da quando aveva conseguito perfettamente i suoi studi in criminologia, specializzandosi nell'investigazione privata, sapeva che il suo posto sarebbe stato nelle forze dell'ordine. Chi lo conosceva, o chi l'aveva conosciuto, avrebbe affermato tranquillamente che Jungkook era nato per risolvere i casi più disparati. Era scritto nel suo destino. Ma ora, con la consapevolezza che Taehyung fosse nell'altra stanza, che lo stesse aspettando, come sarebbe riuscito a restare concentrato? Nonostante mille pensieri stessero inondando la sua testa, Jungkook riuscì a rinsavire, beccandosi un'occhiataccia da parte di Jimin, il quale aveva i nervi alle stelle.

Cosa del tutto comprensibile.

Al distretto, le voci correvano in fretta. Nessuno avrebbe osato mettere bocca sul presunto attentato che vedeva protagonista l'ispettore più conosciuto della contea.

Soltanto Min poteva spiegare la versione integrale dei fatti. Ma su questo, potevano perdere la speranza, dato che da lui non avrebbero ottenuto un bel niente. Yoongi aveva strisciato per tutta la sua vita, meritandosi il ruolo che ricopriva attualmente. E non avrebbe permesso a qualche mente curiosa di mandare tutto all'aria. Il suo decoro veniva prima del resto. Senza perdersi in altre chiacchiere, Jimin spalancò la porta, entrando per primo, certo che Jungkook l'avrebbe seguito. Volente o nolente. E dopo un profondo respiro, dandosi man forte, il minore si chiese cosa avesse fatto Namjoon al suo posto. Dopo aver fatto mente locale, di sicuro Namjoon avrebbe mandato tutto a fanculo, per poi mostrare le proprie qualità da poliziotto cattivo.

Giusto per istigare Jimin a comportarsi seriamente. Il corvino mantenne il sangue freddo. Dopotutto, in passato, aveva sostenuto dozzine dozzine di interrogatori. Sentito minacce di ogni genere, imprecazioni dal tono gelido da parte di Jimin. Non seppe cosa aspettarsi. Una parte di lui, fremeva dalla voglia di rivedere Taehyung. Desiderio che venne esaudito l'attimo seguente, perché la prima cosa che Jungkook notò, fu proprio lo sguardo insistente del barista che un mese prima, gli aveva offerto una cioccolata calda.

HOMICIDA ― taekookWhere stories live. Discover now