"sei più bella" le sue parole mi rimbombavano nella testa come musica house in discoteca; non è possibile che l'abbia detto, non a me!
- Cosa? - è l'unica cosa che riesco a dire
- Hai sentito benissimo, e non lo ripeterò un'altra volta, non sono uno che fa molti complimenti - detto ciò si allontana e si siede sul bordo del tetto.
Io sono ancora in piedi, ferma, impietrita, non so cosa fare, o cosa dire; cosa mi sta succedendo?
Non so come, ma trovo il coraggio di muovermi e sedermi di fianco a lui, nonostante mi diano fastidio le altezze. Thomas si volta a guardarmi, io cerco di sembrare il più calma possibile, ma siamo veramente troppo in alto per i miei gusti.
- Stai bene? -
- Ehm, si certo! Perchè non dovrei? - dire che non c'è mai stata frase più falsa di questa
- Non lo so, so solo che le tue mani stanno tremando -
- Non è vero... - guardo le mie mani e, effettivamente, stano tremando leggermente; non me ne ero neanche accorta.
- Soffri di vertigini? -
- Io? Ma sei serio? Ma dai! - scusate, questa è in assoluto la più falsa affermazione che qualcuno abbia mai detto
- Da come ti comporti non sembrerebbe -
- E anche se soffrissi di vertigini? Cosa cambierebbe? - ebbene sì; più sono nervosa, più divento scorbutica, e in questo momento sono molto, molto nervosa.
- Se vuoi torniamo giù - Thomas mi mette delicatamente una mano sulla coscia, cercando di tranquillizzarmi, ma, appena la sua pelle sfiora la mia, una scia di brividi percorre lentamente tutta la mia schiena.
- No... mi piace qui... -
- Non sei obbligata, se non... -
- Ho detto che mi piace! ...stare qui - non mi risponde; si avvicina leggermente a me e circonda le mie spalle con un braccio.
Non so assolutamente cosa fare, sono improvvisamente un piccolo e minuto pezzo di marmo; l'unica cosa che riesco a fare è, lentamente, appoggiare la mia testa sulla sua spalle, chiudere gli occhi, e godermi il momento.
In quella posizione mi sento molto più tranquilla, ma soprattutto al sicuro; non provavo queste sensazioni da quando Alex è morto; ma adesso, in questo esatto momento, sto bene, e questa cosa è piuttosto strana.
Decido di non pensare più a niente e a nessuno, voglio solo rilassarmi (cosa che non faccio da chissà quanto tempo); chiudo gli occhi e mi lascio trasportare: la leggera brezza sembra accarezzarmi la pelle, il corpo di Thomas mi riscalda e mi protegge; sembra il paradiso. Potrei stare così per delle ore.
Thomas pov's
La vedevo così tesa che è stato instintivo cercare di rassicurarla, ma devo ammettere che, appena ha appoggiato la sua testa sulla mia spalla, mi sono sentito piuttosto bene; non so come spiegarlo, ma era bello, molto bello. Sarei stato così delle ore.
Elizabeth pov's
- Come hai conosciuto mio fratello? - non so neanche come ho fatto a formulare una frase, soprattutto perchè non stavo pensando a una frase da formulare, l'ho semplicemente detta, senza molti giri di parole.
- Diciamo che è abbastanza complicato... - apro gli occhi e lo guardo, lui fissa ancora il tramonto, che ormai sta per finire, è teso, e non so il perché.
- Potresti provare a spiegarmelo... -
- E io che ci guadagno - questa volta mi guarda, e io mi perdo di nuovo nei suoi occhi
ESTÁ A LER
Routine
Ficção AdolescenteElizabeth Williams è una ragazza tutt'altro semplice e genuina: ha diciotto anni, lunghi capelli mossi neri e due grandi occhi azzurro ghiaccio, occhi che, come diceva suo padre, morto quando lei aveva solo dieci anni, possono distruggere e costrui...