Capitolo 4

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Thomas pov's

- Sei sicuro che quella sia la sorella di Alex? -

- Si, Alex la portava a casa mia quando l'ex di sua madre diventava troppo pericoloso. Non l'hai vista il giorno del funerale? -

Penso a quel triste giorno, alle facce dei presenti, poi vedo una ragazza, leggermente bassa con i capelli neri raccolti in uno chignon elegante e disordinato allo stesso tempo, indossava un vestito nero e semplice, era molto bella, ma sola; i suoi genitori non c'erano, era completamente sola, nessuno che le si avvicinasse per asciugarle le numerose lacrime che sembravano rompere il suo viso angelico; finalmente alza la testa e li vedo, due occhi grandi, enormi e di un azzurro ghiaccio, talmente tanto freddi che mi raggelano il sangue, ma non mi guarda, sembra non riesca a vedere niente, guarda solo Alex. A quel tempo pensavo fosse una sua fidanzata o comunque una ragazza che aveva una cotta per lui, non avrei mai pensato che potesse essere sua sorella, non si assomigliavano per niente se non per gli occhi.

- Sì, l'ho vista, ma non c'ho parlato, pensavo fosse una delle ragazze di Alex o una che aveva una cotta per lui... - la sofferenza che provo dentro è tanta, ma non piango, l'ho promesso, non ho pianto quel giorno, non lo farò di certo oggi.

- Via tutta questa malinconia! Andiamo a prendere un gelato! -

- Seriamente?

- Che c'è, un gelato fa bene a tutti, anche i cattivi ragazzi... - mi arrendo, in fondo un gelato che sarà mai

Elizabeth pov's

Perché, perché quei due si sono messi a perseguitarmi!

- Liz... Liz! -

- Che c'è? -

- Stai bene? -

- Perché? -

- Perché sei sbiancata in un secondo e... -

Ora quella a sbiancare è Jennifer, credo proprio abbia visto ciò che ho notato pochi secondi prima.

Mi volto per guardare dove prima avevo visto Thomas e James: sono ancora lì, fermi, zitti, che fumano tranquillamente senza togliere il loro severo sguardo da noi.

- Jennifer, andiamo da un'altra parte a finire i gelati -

Ci allontaniamo sotto il loro sguardo vigile dai due ragazzi e, quando ci siamo allontanate abbastanza, Jennifer riprende un po' di coscienza

- Perché ci stavano guardando? - 

- Non lo so Jenny... -

- Erano inquietanti... -

- Lo so, ora non pensiamoci e torniamo a casa che dobbiamo prepararci per la festa! -

- O mio Dio, questo è un giorno da segnare! -

- Perché? -

- Perché sei tu che mi sproni ad andare a prepararmi per una festa e non il contrario! - dice Jennifer piena di gioia, abbozzo un sorriso quando vedo il suo volto che sprizza gioia da tutti i pori, poi ci avviamo verso casa di Jennifer.

*due ore dopo, alle 19.30 di sera*

- Elizabeth se non esci immediatamente da quel bagno vado senza di te! -

- Adesso arrivo un attimo... è solo che credo che questo vestito mi faccia la pancia gonfia e in più credo proprio sia inadatto, non dovrei venire... -

- La pianti di dire stronzate e esci da quel cazzo di bagno, sarai lì dentro da più di mezz'ora! -

Ho passato letteralmente mezz'ora a guardarmi allo specchio e, più tempo passava, più io trovavo difetti che mi facevano odiare quel bellissimo vestito. Solo dopo essere stata insultata da Jennifer, trovo il coraggio di uscire dal bagno e scendere al piano inferiore dove lei mi stava aspettando.

- Cazzo se sei figa! -

- Jennifer! -

- Che c'è? Io sto dicendo solo la verità! -

- Sarà meglio andare, prima di arrivare quando la festa è già finita -

- Ti ricordo che sei stata tu a metterci una vita a prepararti! -

Usciamo di casa e faccio per avvicinarmi alla mia moto quando Jennifer mi urla dietro perché stessi facendo una cosa del genere.

- Perché non dovrei? -

- Con quelle scarpe non ce la faresti manco morta! Senza storie entra in macchina, andiamo! -

- Scusa e tu come faresti a guidare, anche tu hai i tacchi a spillo! -

- Si ma in macchina è più semplice! -

- E se poi finisce come l'altra volta? Sono dovuta tornare a casa a piedi perché tu ti eri dimenticata di me preferendo una notte con Justin O'Connor lasciandomi da sola e senza passaggio! -

- È successo solo una volta e ti prometto che oggi non mi staccherò da te per neanche un secondo -

- Tanto sappiamo benissimo entrambe che non ce la farai -

- A volte mi commuove quanto tu mi conosca bene -

- Vengo con te ad una condizione -

- Quale? -

- Guido io! -

 Detto ciò mi avvio verso la Lamborghini nera di Jennifer, la metto in moto e partiamo con destinazione casa di Sophie O'Connor.

Arriviamo, parcheggio e già dal portico capiamo che la festa sta degenerando; le persone presenti sono divise in vari gruppi: c'è chi è ubriaco fino al midollo, chi si sta baciando, o meglio, divorando l'anima dei propri fidanzati e c'è chi, probabilmente come farò io tra qualche minuto, sta tranquillamente, da solo o in compagnia, a fumarsi una sigaretta tranquillamente.

- Entriamo a vedere se riusciamo a trovare Sophie! -

- Dobbiamo proprio? -

- Essendo la sua festa siamo praticamente obbligate - detto ciò mi prende per un polso e, sotto lo sguardo di diversi ragazzi, mi trascina dentro.

- Jenny Sono contenta tu sia riuscita a venire! Aspetta, non ci credo! Sei riuscita a portare anche Liz! O mio Dio! Adesso si che è una vera festa! - dice con una risata estremamente falsa Sophie O'Connor; sfortunatamente, è stato più facile del previsto trovarla. Quella ragazza non mi è mai piaciuta: capitano delle cheerleader, snob e soprattutto falsa.

Mi sono a mala pena distratta un attimo e ho già perso Jennifer, quella ragazza è pazza! 

Non mi sono mai piaciute le feste, le ho sempre trovate noiose, perciò decido di uscire a prendere un po' d'aria e a fumare una sigaretta.

Sono sul portico della casa da più o meno due minuti quando dietro di me sento una voce

- Ehi bambolina, che ci fai qui tutta sola? Ti andrebbe di andare in un posto più appartato... -


Ed ecco qua il quarto capitolo! 

Cosa succederà a Elizabeth? Se volete scoprirlo andate avanti a leggere! 

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