Capitolo 33: I bugiardi.

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La sala del trono dell'Olimpo era piena di risate e musica che echeggiavano nelle orecchie di Piper. La stanza radiava gioia e pace, ma Piper non poteva fare a meno di sentirsi completamente miserabile e colpevole mentre i suoi occhi guardavano le facce della folla. La loro felicità e vittoria era basata su una bugia e ci voleva tutta la sua forza di volontà per non rivelare la verità mentre trascinava il suo corpo esausto verso un tavolo vuoto in un angolo della stanza.

Si buttò sulla sedia e seppellì la testa tra le mani. La notte prima non aveva dormito per niente. Jason le aveva chiesto di aiutarlo a dividere quello che rimaneva dell'esercito di Percy nelle prigioni dell'Olimpo. Percy. Era ancora imprigionato nel vaso. Jason lo avrebbe fatto uscire quella sera, quando tutti sarebbero stati troppo esausti e ubriachi per la celebrazione.

I festeggiamenti dovevano durare tre giorni; quello era il secondo e Piper non aveva accettato di interagire neanche un po'. Come poteva ballare e celebrare, quando Percy poteva tranquillamente scappare via e portare il caos? Come poteva mentire a tutti? Non sapeva che cosa avrebbe fatto se Percy fosse riuscito a fuggire, non si sarebbe mai perdonata. Dopo tutto, avrebbero tutti incolpato lei e i suoi amici.

"Cos'hai? Non sei un tipo da festa?" Chiese Thalia mentre si sedeva sulla sedia vicino a lei.

Piper alzò lo sguardo. La cacciatrice indossava un vestito nero a maniche corte che le abbracciava il corpo. I suoi capelli erano raccolti in una coda e nonostante fosse una festa, aveva ancora il suo arco legato alla schiena. In altre circostanze, Piper avrebbe festeggiato per tutta la notte e tutto il giorno, ma non poteva togliersi la sensazione di disagio che aveva provato negli ultimi due giorni.

"Non capisco perché ci sia una festa, a dir la verità. Voglio dire, Percy è morto. È morto da cattivo, ma ha passato la maggior parte della sua vita a essere un eroe. Ferirlo fa comunque male." Mentì Piper.

Non avevano detto a Thalia del piano, era troppo leale ad Artemide per nasconderle un'informazione del genere.

Thalia mise il suo bicchiere di champagne sul tavolo e si girò verso Piper. "Le persone non ricorderanno mai i suoi atti eroici. Mai. La gente ti ricorda per come hai lasciato questo mondo, non che cosa hai fatto in esso." Spiegò.

"Ma non è giusto." Contestò Piper.

Thalia alzò le spalle. "Non lo è, ma da quando qualcosa lo è?" Thalia si girò nuovamente verso la festa, poi guardo nuovamente via. "Come sta Annabeth? Non l'ho vista negli ultimi giorni."

Annabeth. Un altro nome che Piper non voleva ricordare in quel momento. Dopo la battaglia, Jason aveva detto agli altri del suo tradimento. Percy sapeva che Jason aveva il vaso, chi altro avrebbe potuto dirglielo? Piper e gli altri non l'avevano ancora affrontata, era troppo occupata con cosa dire a Percy quando lo avrebbero liberato quella sera e avevano deciso di non disturbarla per ora. Piper si sforzò di sembrare preoccupata per la sua amica mentre la rabbia bollente bruciava dentro di lei.

"Lo ama ancora, Thalia. Sai che non è facile. È andato, per sempre."

Bugie. Bugie. Bugie. Era questo che aveva detto per gli ultimi due giorni. Come poteva continuare?

"Lo so." Rispose Thalia, prendendo un sorso dal suo bicchiere. "Ma lui non l'ha mai amata, non realmente."

Piper voleva dirle che poteva non essere vero. Forse Percy nel profondo l'amava ancora o forse la voleva morta. Era o amore o morte, nessuna via di morte.

"Ci vediamo." Disse Piper alzandosi, poi lasciò la sala del trono. Non voleva sentire che cosa Thalia le avesse urlato.

Si diresse verso i giardini del palazzo, ma anche quelli erano pieni di musica, semidei, dei e dee. Voleva stare sola. Aveva bisogno di stare sola.

Ricercato [Traduzione di Wanted (Percy Jackson Fanfiction)]Where stories live. Discover now