Capitolo 26: Consumare il fuoco. (Parte 1)

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Un cerchio di fuoco infernale bruciava davanti a lui mentre permetteva al suo corpo di consumarne le fiamme. Il fuoco si espanse intorno al suo corpo, non bruciò attraverso la sua pelle, invece si dissolse dentro di esso, diventando parte di lui. L'oscurità dell'inferno. Gli dava poteri invincibili, poteri che non potevano essere sfidati o sconfitti. Avrebbe consumato tutto il fuoco infernale, fino a che il suo corpo non fosse diventato il contenitore di un arsenale distruttivo. Percy aveva sentito il piacere del consumare il fuoco infernale fin da quando aveva rivelato la sua oscurità quando era intrappolato nel Tartaro. Quel giorno lo aveva consumato, ma i suoi poteri avevano raggiunto un tale apice di potere che il fuoco intorno a lui era diventato visibile ed era stato assorbito immediatamente nel suo corpo. Era il motivo per cui non lo aveva notato.

Dopo essere scappato, desiderava provare quella sensazione di nuovo, senza si sentiva pericoloso, come una bomba che stava per esplodere. Ci mise un po' per trovare il vero significato del fuoco infernale e quando lo avesse preso tutto, sarebbe finalmente diventato ciò che era destinato a essere: Inferno.

Però, quando c'è il fuoco dell'inferno, c'è anche il fuoco del paradiso. Il fuoco oro del paradiso. Il semidio della luce avrebbe dovuto consumarlo e quando fossero sbiadite le ceneri della battaglia, solo un fuoco avrebbe bruciato: il fuoco di una nuova era.

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Il mondo rallentò intorno a lei, dandole il tempo di assorbire ciò che la circondava, di capirlo. Si mosse alla sua velocità, non collegata a quella della natura, ma come se fosse una natura a sé stante. Un'ondata di energia eruppe dentro di lei mentre la spada di bronzo si scontrava con la sua, mandando l'eco del colpo attraverso l'aria. La spada del suo opponente spinse contro la sua con una forza incredibile che la fece spingere con una potenza uguale. I suoi occhi tempestosi andarono verso quelli del suo avversario, per trovare solo ossidiana, cosa che le fece abbassare la guardia e se ne pentì subito.

La sua mano scivolò via dall'elsa della sua spada e venne spinta indietro, atterrando sul terreno rigido. Annabeth si alzò imprecando e prese la sua spada che era scivolata a qualche metro di distanza.

"Se impari a incanalare quella rabbia, che brucia sempre dentro di te, in una forza potente, potresti avere una possibilità contro di me." Disse Percy con un sorrisetto sul viso. "Vuoi rinunciare?" Chiese, allontanandosi alcuni pasi per mettersi in posizione.

La presa di Annabeth sulla sua spada si strinse, questa volta non gli avrebbe permesso di disarmarla. L'uragano senza fine nei suoi occhi crebbe mentre si preparava. Aveva già preso la sua posizione, sapeva la sua risposta. Senza pensarci, corse verso di lui, le loro spade si scontrarono e respinsero a vicenda mentre il colpo li lanciava indietro, ma Annabeth stava già muovendo la sua spada. L'incredibile velocità di Percy, però, gli diede il vantaggio, perché la spada fece solo un taglio sulla sua maglietta blu, mentre lui rimase incolume. Lei mosse di nuovo la sua spada, ma lui la evitò con facilità, andando dietro di lei e mandandola a terra con un calcio.

"Concentrati. Sei troppo distratta." Consigliò.

Annabeth strinse i denti, resistendo alla tentazione di urlare contro di lui. Odiava essere debole contro di lui, era sempre stata in grado di disarmarlo, ma Percy era diventato davvero bravo e aveva sviluppato nuove tecniche.

Puntò verso il suo tallone d'Achille, ma mancò per un centimetro, creando un piccolo strappo sulla sua maglietta.

"Punti alla mia debolezza?" Disse Percy.

"Non ho scelta, vero?" Chiese.

Improvvisamente, Percy l'attaccò velocemente buttandola a terra con un calcio e lanciando la sua spada dall'altro lato della sala di allenamento.

Ricercato [Traduzione di Wanted (Percy Jackson Fanfiction)]Where stories live. Discover now