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                           Austin

"noiosa"

Mi rispose che non poteva crederci, mi aveva ripetuto più volte se ciò che avevo detto era uno scherzo, nessuno alle feste ci si annoia, ma io sinceramente non mi ero divertita come speravo...a me piacevano le feste dei film, quelle con i giochi o il beer pong.

Non una festa dove si invitava gente a caso e si parlava con il solito gruppo...Il fatto è che tutta la gente che vi partecipa, anche se è circondata da altrettanta gente, si sente comunque sola.

Quelli che hanno più gente intorno sono quelli più soli dicono, forse è così.

Se io avessi frequentato la scuola dall'inizio sarei rimasta comunque con qualche amico, nei gruppi comunque non avrei saputo come inserirmi...Sarei stata la ragazza gentile che tutti chiamano per un favore, purtroppo sono troppo gentile e non so dire di no, me lo dicono tutti.

Proprio la scorsa notte sognai la scuola. Io che ero andata per la prima volta a scuola, mi ero presentata a tutti e cercavo di inserirmi nelle discussioni delle persone per crearmi amici. Cercavo i punti comuni che potevo avere con una persona per parlare di qualcosa, ma ogni volta che aprivo bocca, tutte le voci delle persone intorno a me si sovrapponevano.

Cercavo di alzare la voce, di farmi sentire, poi però pensavo fra me e me che forse ciò che avrei dovuto dire sarebbe stato inutile, che alla gente non importava ciò che dicevo, allora mi allontanavo sempre più da tutti quegli ammassi di gente che popolavano la classe mettendomi seduta in un angolo sola ad osservare.

Una ragazza si avvicinò a me e mi chiese di prestarle i miei appunti, magicamente nelle mie mani apparirono e così glieli diedi.

Mi trascinò con sè prendendomi la mano e mi riportò nel gruppo dove mi ero distaccata, mi aveva di fianco e continuava a parlare, dalla mia bocca non uscivano le parole, la ragazza che avevo al mio fianco parlava e quasi non si accorgeva della mia presenza.

Così mi allontanai, e me ne stavo per andare quando la ragazza mi bloccò il polso e non mi fece muovere.

Mi pregò di rimanere con lei, che mi avrebbe inserito nella conversazione, mi disse che anche io avrei fatto amicizia.

Rimasi.

Dissi quattro parole, poi ritornò tutto come prima. In quel momento mi sentivo piccola, tutte le persone erano lì a parlare fra di loro ed io ero seduta a crogiolarmi e a chiudermi sempre più in me.

Mi allontanai e questa volta la ragazza venne con me e si sedette tra me ad un altra ragazza.

Mi fece credere che in quel momento avrebbe parlato con me, lo aveva fatto per un po', poi mi abbandonò per parlare di cavolate con la ragazza al suo fianco.

"Si, è stata noiosa" ribadì cercando di scacciare questo pensiero.

"Mi dispiace tanto, sei troppo sofisticata per queste feste da plebei"

Mi rispose Mara facendosi una risatina.

"Devo andare"

Le dissi dopo che le avevo raccontato del ragazzo che voleva "mostrarmi dov'era il bagno"

Spensi la chiamata e fissai dritto davanti a me permettendo ai miei pensieri di insinuarsi sempre più nella mia testa...

                            ***
L'indomani mi alzai presto per chiamare James e riferirgli che non volevo sposarlo...

Rispose al secondo squillo:

"Dimmi quello che devi dirmi velocemente, sono in ritardo"

Disse di botto.

"Ah, ma se devi correre non ti disturbo, ciò che devo dirti può aspettare"

Dovevo essere sincera, non mi piaceva quando faceva così. Sembrava che io gli stessi facendo un piacere a chiamarlo...

"No,no, dimmi, io intanto cammino"

"Ok...io...ecco...non...mi sento pronta per sposarti"

"Neanche io"
Rimasi spiazzata. Tirai un sospiro di sollievo, mi ero preparata al peggio

"Allora perché me lo hai chiesto?"

"Perchè pensavo di potercela fare a reggere il peso che porta un anello nuziale che mi tiene legato per la vita. Ma come un vigliacco ci ho pensato e non sono pronto, non ero intenzionato a dirtelo, mi sembravi convinta, ma adesso che me lo hai detto ho approfittato e..."

"Ho pensato che ci sono altri modi per poter rendere ufficiale il nostro amore e per sentirci liberi"
Ero eccitatissima all'idea di partire con lui per un viaggio alla ricerca dell'ignoto...
"Cos'hai in mente?"
"Voglio...fare un viaggio con te...andare dovunque, da qualche parte, senza una meta"
"Eheh...ehm...ci devo pensare..."
Lo aveva fatto apposta, anche se non lo vedevo sapevo che aveva il sorriso sotto ai baffi.

"Ti prego ti prego...dì di si..."

"Ehm...ok"

"Grazie grazie. Ti amo"

"Anche io non dimenticarlo mai..."

"Adesso però ci serve sapere quale sarà la nostra meta"
La cosa più importante da sapere...

"Hai ragione, faccio decidere a te...ciò che sceglierai per me andrà bene come scelta"
Decisi di fare scegliere a James il posto del nostro viaggio, io non avrei saputo proprio da dove partire... Sapevo solo che il mio desiderio non era stato usato. Era il momento di accedere ai fondi dell'ospedale. Per una buona causa.

"Vorrei tanto andare in Africa"
Wow, l'Africa! Che bellezza, che posto.

"Che Africa sia! Prenoto i biglietti, tu corri che sei in ritardo"
Presi il portatile e prenotai il primo volo in rotta verso l'Africa.

"Austin"
Stavo per attaccare la chiamata quando James mi fermò con voce tremolante.
"Sì"
"Come facciamo? Sai...con i soldi..."

Il suo tono era più flebile. Come era carino quando doveva dirmi le cose ma aveva paura di rovinare i miei sogni...
"Non preoccuparti, ricordati che io non ho ancora usato i soldi dei due biglietti di Rainbowland"

Insieme a tutti gli altri fondi che l'ospedale aveva raccolto per me. Erano perfetti da usare per partire e andare in Africa.
"Sei unica"

La Ragazza Che Mi Ha Insegnato Ad AmareWhere stories live. Discover now