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                            Austin

"Austin? Tua madre ha detto che potevo entrare e che eri qui...Oh, ho interrotto qualcosa?"

James era entrato ed era proprio bellissimo, la camicia bianca che indossava era un po' aderente ed era sbottonata lasciando intravedere un po' del suo petto. Le maniche erano perfettamente arrotolate sopra l'avambraccio, sotto aveva un paio di sneakers e dei jeans leggermente strappati e odorava terribilmente di 1 milion, era bellissimo.

Ed era tutto mio. Lo avrei baciato se non ci fosse stato mio padre:

"Nono, te la lascio, me ne stavo andando"

James fece un risolino e strofinò una mano fra i capelli, era a disagio...

"Non ti ho ancora detto che sei bellissima..."

"Tu sei più bello"

Girò su se stesso e fece un inchino, non si aspettava che anche io gli dicessi una cosa del genere, di solito erano i ragazzi che facevano i complimenti alle ragazze. Ma io non ero quel tipo di ragazza che, per aumentare l'autostima, cercava complimenti. Io dicevo solo la verità, ed era vero che lui era bellissimo.

Non riuscì a trattenermi e così lo baciai, le sue labbra erano fresche e sapevano di dentifricio, prese il mio viso fra le mani ed io gli posai le braccia intorno al collo:

"Cavolo quanto sei bello"

Mi sorrise per un attimo e continuò a baciarmi, appoggiai entrambe le mani sul suo petto e giocherellai con la sua camicia.

Dopo la foto d'obbligo dei due fidanzatini che andavano semplicemente ad una festa e non ad un ballo scolastico, il viaggio cominciò. Fu breve. Casa di Ambra era a due isolati di distanza da casa mia, James era sicuro e si ricordava sia il piano che il numero di citofono. Non lo biasimavo, fino a qualche settimana fa il suo cuore apparteneva ad Ambra e ovviamente come ogni persona innamorata che si rispetti doveva sapere quelle cose basilari. Forse la mia presenza era un modo per lui di chiudere definitivamente la faccenda "Ambra" e aprire, una volta per tutte, il capitolo "Austin".

Rimasi tutto il tempo incollata a James, ero un cerbiatto nella tana del lupo, guardavo tutti dall'alto in basso. La festa era come me l'aspettavo.

Dopo essere entrati e aver ricevuto un bacio da parte di Ambra la festa era ufficialmente cominciata, c'erano tutti i tipi di ragazzi che si trovavano a tutte le feste:

Gli ubriachi che bevevano e facevano sfide con gli alcolici. Quelli che fumano solo fuori al balcone, e il gruppo di amici che non voleva fare amicizia con nessun altro.

"E tu devi essere Austin. Ambra, piacere".

Mi limitai a sorriderle e a stringerle la mano:

"Andrà tutto bene"

Disse James sussurrando al mio orecchio, gli sorrisi e mi accomodai sul divano accanto ad altra gente di cui ignoravo l'esistenza:

"Max, lei è Austin, Austin lui è Max"
"Austin lei è Sally e lei è la sua ragazza Molly"
"Vi presento Austin la mia ragazza"

Ero stata presentata a tutti in modo diverso e ad ognuno di loro rispondevo un timido ciao accompagnato con il gesto della mano.

Non sapevo nemmeno cosa ci facevo quel posto. Mi ripetevo che lo facevo per lui, che ero qui solo ed esclusivamente per farlo felice, ma mi stavo annoiando.

Per una volta volevo fare la sdolcinata e guardare un film romantico che rimanere qui a sorbirmi le cavolate che queste bocche dicono.

Lo ammetto.

Sono sempre stata la tipa che giudica prima di conoscere e che guarda la gente dall'alto in basso, era un mio difetto, immagino il carattere della gente, prima ancora di conoscerlo, lo vedevo da come erano vestiti:

Max? Il tipico bad boy con problemi in famiglia

Sally e Molly? Belle agli occhi di tutti ma quando nessuno poteva vederle avevano delle crisi di coppia

Ambra? La tipica ragazza della porta accanto con il suo momento da trasgressiva.

Li vedevo lì che fumavano fuori e che parlavano del più e del meno, anche Ambra aveva la sigaretta tra le labbra. Aspirava ma non sapeva buttar fuori il fumo e tossiva.

Chissà perché quella gente fumava e si rovinava. Ognuno lo faceva per un motivo diverso, non penso che tutti abbiano problemi per cui vale la pena annerirsi i polmoni.

Tutti noi abbiamo problemi, alcuni sono più importanti di altri. Le persone intelligenti e neanche molto, avvicinano la sigaretta alle labbra per dimenticarsi i problemi e assaporare il sapore della nicotina che ti crea dipendenza.

Altri, quelli più stupidi, ma allo stesso tempo anche quelli più poveri ed ignoranti, lo fanno perché guardano gli amici farlo, la voglia li divora da dentro e per gioco provano, comincia la dipendenza e si comincia a fumare abitualmente.

Queste persone sono quelle che non hanno una personalità, che si adattano e che preferiscono fumare per avere intorno amici fighi al posto di non fumare ma avere intorno persone che ti vogliono bene.

Cavolo come ti cambiano queste classi sociali...

Non ne dubito che James non abbia mai provato, lo stavo privando di stare con i suoi amici perchè non potevo respirare fumi, ma vuoi o non vuoi, comunque il fumo un po' lo respiri.

Era seduto vicino a me sul divano a guardarli da lontano mentre io ero accanto a lui a fissare il vuoto e a non capire cosa stesse succedendo:

"Vai da loro"

"Non voglio lasciarti sola..."

"Non preoccuparti, io devo andare in bagno e posso rimanere cinque minuti qui da sola ad aspettarti finché non finiscono di fumare"

"Va bene"
Acconsentì ancora un po' combattuto...

James si alzò e mi guardò per qualche secondo, poi mi baciò sulle labbra e mi sussurrò:

"Ti amo"

La Ragazza Che Mi Ha Insegnato Ad AmareWhere stories live. Discover now