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                           Austin
                    
Durante le ore di biologia ero lì intenta a contemplarlo: penna fra le labbra e sguardo altrove.

Mi salutava sempre quando ci vedevamo in giro per la scuola, ma poi non lo fece più. Mi guardava come se si aspettasse una saluto da me, ma io, finché non avrebbe alzato quella dannata mano e la avrebbe iniziata a sventolare a destra e a sinistra, col cavolo che lo avrei salutato.

Io avrei voluto salutare James Scott, non il solito cattivo ragazzo.

Se lui mi salutasse mi mostrerebbe che è alla mia pari, ma lui non vorrebbe mai questo.

Aveva appreso che per essere qualcuno dovevi stare con le persone popolari, non certo con gente qualunque che aveva i suoi stessi diritti.

In tutte le scuole c'è una gerarchia: ogniuno di noi fa parte di un gruppo.

Non è scritto, ma lo avverti, una sensazione che ti attraversa come un brivido sulla spina dorsale.

Quando passa il ragazzo o la ragazza popolare d'istinto ognuno di noi la guarda diversamente: c'è gente che la guarda male e sparla alle sue spalle con i suoi amici, c'è altra gente che la guarda con gli occhi di una che vorrebbe stare al suo posto e che farebbe di tutto pur di diventare la schiavetta della polare.

Altri la guardano con indifferenza. Le persone felici lo fanno. Perchè dovrebbero fregarsene di una ragazza, o ragazzo che sia, che fa di tutto pur di farsi vedere dagli altri? A loro basta la loro cerchia di amici, perchè loro sanno che quei pochi amici che hanno li supportano e gli vogliono bene.

Perchè essere popolari se ci si sente già popolari nel proprio piccolo? Questo è quello che penso io.

Credevo di appartenere al gruppo di quelli tristi: quelli che vorrebbero avere qualche amico e che vorrebbero guardare la gente popolare con indifferenza.

Ma non possono perchè sanno che, anche se la ragazza popolare è sempre antipatica, almeno aveva qualcuno.

Molto spesso i "seguaci" dei popolari non sono dei veri amici. È come quando vuoi farti pubblicità. Stai con la popolare per farti notare dagli altri e per crearti il tuo gruppetto. Molte popolari ti fanno sentire speciale anche se sei l'ultimo della fila.

Era questo che faceva loro persone acclamate. Ma se si contava sulle dita di una mano, tutto ciò che aveva fatto la ragazza popolare per il ragazzo dell'ultima fila...

Bhè penso che non si arriverebbe nemmeno al numero tre...

James. Credevo che fosse anche lui uno degli indifferenti. Ma poi una cosa tira l'altra e ti ritrovi tu ad essere l'assistente del popolare...lui aveva amici.

A cosa gli serviva aumentare di un gradino se già eri popolare per qualcuno?

Questo non lo saprò mai.

Quando sei sotto pressione e ti ritrovi ad esaminare due possibilità allettanti, sbagli sempre.

Lui non era accanto ad un ragazzo popolare dalla fama meritata, bensì faceva solo uno dei seguaci del ragazzo spaccato della scuola, Max Miller.

Uno di quelli che si credeva figo se fumava o e faceva cose sbagliate. Un ingenuo. Evidentemente avrà avuto alle spalle un brutto passato. Era come tutti i ragazzi di oggi. Al posto di aggrapparsi alla fede, affogano nell'alcool e nel fumo. E gli amici di questa gente non fanno altro che invitare questi poverini a continuare.

Credevo che Max non fosse diventato popolare per scelta, mi piaceva credere che un giorno, mentre fumava forse, gli si sarà avvicinato un ragazzo e gli avrà detto quanto fosse figo. Dopo il primo venne il secondo, e dopo il secondo il terzo e così via.

Da lì sfruttò la sua "fama" da scapestrato della situazione, per procurarsi roba e seguaci di tutti i generi. Max non era uno di quei ragazzi raccomandabili che le mamme vorrebbero che le loro figlie frequentassero. Era il classico cattivo ragazzo che le ragazze frequentavano e usavano per ripicca contro le madri.

E a lui andava bene così...ma non era l'unico. Era seguito da gente ancora più deficiente e ingenua che lo imitava e faceva come lui. Un giorno uno di questi potrebbe finire nei guai. Rischiare la galera. Credo sia capitato al nostro Miller ma lui non era cambiato, aveva continuato.

Aveva una vita che, se fosse stato per lui si poteva anche buttare. E così che successe. Una cosa tira l'altra e Max si ritrovò in carcere per furto con aggressione. Gli avevano dato cinque anni di condanna, ma lui ne scontò solo tre. Max tentò il suicidio varie volte lì dentro.

Ma in una mattinata di maggio, Max ingerì il detersivo per la lavatrice e morì poche ore dopo. Dispiacque a tutti, anche a me se devo essere sincera.

I suoi seguaci erano affranti: il loro beniamino, la persona da cui dovevano prendere esempio tutte le teste calde di Panbrook, era morto.

Ma morto un papa se ne fa un altro. Una domanda sorgeva sulla bocca di tutti.

Chi prenderà il posto da leader ora che Miller era deceduto?

Molti desideravano quel posto...ma ad essere sincera non so chi se lo aggiudicò. So solo che James lasciò la compagnia.

Ero dispiaciuta anche io per la morte di Max. Era un cattivo ragazzo come tanti, ma se fosse stato aiutato da persone specializzate, e se per prima cosa avesse avuto accanto amici che lo avrebbero incitato ad andare da uno specialista, tutto ciò non sarebbe accaduto...ma la vita va così, molti alti e bassi e non si può fare niente per fermarsi. L'avevo imparato sulla mia stessa pelle...

La Ragazza Che Mi Ha Insegnato Ad AmareWhere stories live. Discover now