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                             James

Quando parlava non facevo altro che guardarla, pensavo solo ai suoi occhi e al sapore delle sue labbra sulle mie...

Si fermò di scatto e anche lei cominciò a guardarmi. Eravamo seduti lì sul divano a guardarci, i miei occhi guardavano ripetutamente lei e poi le sue labbra, lei e poi le sue labbra...

Era il momento.

Mi avvicinai, le presi il viso fra le mani.

Era bellissima cazzo.

Fece lei la prima mossa. Mi baciò. Le sue labbra erano come me le aspettavo: sapevano di dentifricio alla fragola.

Lo sapevo che lei era ancora quasi piccola, indifesa. Perfettamente apposto.

Mi ronzava in testa sempre l'idea di proteggerla, di aiutarla e di lottare per lei. Essere il primo. Se solo lo pensavo sbavavo...

"James..."
Ambra si staccò da me per un attimo

Che cosa ho fatto di sbagliato!? Forse ho l' alito cattivo...Oh no...

"Ti sta suonando il cellulare"

Chi potrebbe disturbare questo momento? Giuro che chiunque sia...

La guardai per un attimo e poi riguardai il display del telefono.

"Numero sconosciuto"
Mi guardò come per dirmi di rispondere comunque...
"Se è un emergenza"

Sapeva sempre cosa dire e quando dirla.

"Pronto" dissi guardando Ambra
"Salve, signor Scott?"

"Ehm...si...sono io"
Poi riprendo
"Con chi parlo?"

"Piacere, mi scusi non mi sono presentata, Mara"

Sembrava una donna apposto, aveva una voce confortante e un po' goffa, doveva essere simpatica.

"Mi dica"

Continuai io non staccando mai gli occhi di dosso ad Ambra, lei continuava a guardarmi con uno sguardo confortante.

Sentivo che lei era la mia anima gemella

"Chiamo dall'ospedale di Penbrook, è solo?"

Feci segno ad Ambra, ed uscì dal salotto

"Adesso sì mi dica"

"Volevo dirle che lei è il desiderio di Austin Anderson"

"Chi?"

"Austin Anderson, una ragazza malata ha chiesto di conoscerla"

Mi rispose Mara

"Ma io non sono nessuno di famoso"

"Ahah...lo so, ma lei ha scelto di vederti"
Si lasciò andare ad una risatina, era evidente che neanche lei sapeva perché quella ragazza potesse aver scelto uno come me...

"Non saprei, cosa devo fare di preciso?"

"Devi solo venire qui ad incontrare Austin, solo questo"

"Perchè!? Non capisco, come può una ragazza in fin di vita scegliere me come desiderio e non...che so...quello di andare a Parigi?"

"Non lo chieda a me signor Scott, non saprei proprio"

"Ok, se posso fare felice qualcuno"

risposi un po' imbarazzato

"Ah...e non comportarti male con lei...non se lo merita. Non parlare della sua malattia. Parlale della tua vita da ragazzo sano solo se te lo chiede. E...ragazzo...se vengo a sapere che hai fatto il cattivo giuro che ti trovo..."

Concluse Mara con una risata finale.

"Non si preoccupi"
Attaccò subito

Lo devo dire ad Ambra!?

Tornai da lei, mi aspettò tutto il tempo . La trovai seduta sul divano a gambe incrociate a fissare la foto di me da piccolo sul tavolino vicino al lume

"Sei tu!?"
Mi disse indicando quella foto

"Si"
"Che carino che eri..."

Per fortuna non mi chiese ciò che mi avevano detto al telefono, non sapeco nemmeno cosa dirle, faceva strano anche a me. Una ragazza che non avevo mai sentito nominare mi aveva scelto come suo ultimo desiderio. Non sapevo nemmeno se l'avevo mai vista, e quando mi aveva visto lei.

"James?"

Ambra mi passò la mano avanti agli occhi

"Tutto ok?"

"Sisi...dicevi?"

"Ho detto...e quelli sono i tuoi genitori?"

"Si, sono loro"

"Che carini che siete, dovete essere davvero una bella famiglia"

"Non direi, io sono qui e loro sono chissà dove"

"Eheh...è vero..."

"Mi dispiace si sia conclusa così la nostra serata"

Dissi in tono dispiaciuto, mi sarei aspettato un finale leggermente diverso di questo...ma a me bastava anche solo lei

"Ei...tranquillo, di qualunque cosa si tratti io ti aspetterò"

Mi tranquillizzò appoggiando la mano sulla mia gamba

"Sono stato bene con te"
"Anche io"
La strinsi a me e guardammo un film fino alla fine della serata.
                           
                              ***
Appena mi svegliai stropicciai gli occhi. Mi ero addormentato mentre stavamo vedendo la saga di Harry Potter. Ero senza la maglietta.

Non abbiamo fatto nulla vero!?

Accesi il telefono.
Ci vediamo qui all'ospedale venerdì di primo pomeriggio
Mara

Sorrisi come un ebbete al display e mi accorsi che Ambra non era con me...
La vidi entrare in salotto con la mia maglietta che le arriva fin sotto le gambe e con un vassoio in mano:

"Ecco...ehm...mi sono permessa di prepararti la colazione"
Mi disse dondolandosi sui talloni, fece una corsetta verso il divano e si sedette accanto a me...

"Uova e bacon con aranciata"

La guardai

"Non dovevi, sei stata carinissima"
La baciai sul naso
"Questo ed altro per te"
Mi diede un bacio a stampo sulle labbra

La mattinata andò così. Seduti sul divano a mangiare le prelibatezze che aveva preparato Ambra e a guardare serie TV e film.

Feci andare lei per prima a vestirsi ed io intanto aspettai giù.

Mi guardai intorno ancora scombussolato e poi, tornata Ambra mi andai a vestire.

Di questa misteriosa ragazza non sapevo nulla, avevo parlato solo con un'infermiera. Sapevo solo che dovevo essere cordiale e carino e che non so come, dove, quando e perché abbia scelto me come suo desiderio da ragazza malata. Ma poi che malattia aveva? Stava bene? Sarebbe guarita? Non sapevo nulla, solo il vuoto. Il vuoto più totale...

La Ragazza Che Mi Ha Insegnato Ad AmareWhere stories live. Discover now