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                            James

È incredibile come certe persone riescano a cambiarti.

A cambiare il modo in cui vedi la vita.

Stavo seriamente pensando di aver sbagliato tutto al liceo, non mi piaceva essere il ragazzo dello sfondo, volevo essere qualcosa di più, ma la mia timidezza non me lo permise.

Non volevo espormi ed entrare in discussioni in cui non sarei riuscito a tenere testa all'avversario...

Poi conobbi Max.

Avevo paura di lui, ma allo stesso tempo ero geloso: come faceva un ragazzo come Max ad avere la gente intorno. Cosa aveva lui che io non avevo!?

Così cominciai. Mi schiusi come un fiore che sboccia in primavera e andai a parlargli.
"Mi piace il ragazzo.." sussurrò lui all'amico accanto a sè, mentre la nostra conversazione cominciò...

"Ei, volevo solo dirti che ti ammiro, riesci ad essere qualcuno e riesci a dire ciò che pensi della gente in faccia...non è da molti"

"Eheh, sono abbastanza schietto. Dico alla gente ciò che vorrebbe sentirsi dire, così sono andato avanti e sono diventato qualcuno"

Mi ricordo che quel giorno raccolsi tutto il coraggio che avevo e dissi tutto di un colpo ciò che avevo da dirgli.

Non bisogna scherzare con ragazzi come Max, non bisogna nemmeno onorarli e privilegiarli,far capire loro che hai paura. Mi limitai ad assecondarlo...

                             ***

Uscendo dall'ospedale notai in me una sensazione diversa.

Mi ero liberato, avevo detto a qualcuno cose che non avevo mai pronunciato ad alta voce. E soprattutto le avevo dette ad una persona che aveva visto in me ancora il ragazzo timido e sorridente che ero una volta.

Non sapevo se era un bene o un male essere come ero al liceo: popolare e schietto. Di certo molte ragazze che non ti interessavano minimamente ti correvano dietro e tu dovevi sempre friendzonarle, poi avere sempre gli occhi puntati addosso in ogni minima cosa che facevi non era il massimo.

Come sono ingenue le persone, oramai gli adolescenti sono diventati un branco di capre che, per non essere escluse si seguono fra di loro...seriamente... quanta gente veramente si importava di me?

A nessuna.

La verità è che nessuno si era mai preoccupato di come stessi.

Ero troppo buono.

È un male essere troppo buoni, se sei buono e non hai coraggio la gente si prenderà gioco di te e tu non avrai nulla in cambio.

La verità è che è una catena di gente, le amiche che si approfittano delle amiche gentili, gli amici che prendono in giro e sfidano gli amici più deboli.

E il bello è che io questa cosa già la sapevo, l'avevo capita.

Ero quel ragazzo che camminava nei corridoi e non veniva notato e fingevo che andasse bene per me. Ma quel sassolino dalla scarpa avevo la necessità di toglierlo e così andai da Max. Mi diede l'opportunità di essere quello che trascinava, non il trascinato.

E da cretino che ero, decisi di assecondarlo e fare come diceva.

E devo ammettere che la sensazione di essere seguito quando camminavi per cambiare stanza e andare in un altra, era bella.

"Fai così. Per non rimanere da sola ti seguirà. La gente che rimarrà nella stanza arriverà comunque da te nell'altra"

Questo mi ripeteva continuamente Max.

Era cretino e opportunista, ma su questo non si sbagliava.

Essere popolare aveva i suoi pro e i suoi contro: se facevi qualcosa di sbagliato tutti lo sapevano. Se ti frequentavi con una ragazza tutti lo sapevano. Se prendevi un brutto voto tutti lo sapevano. Non avevo un po' di privacy e quella ogni tanto ci vuole.

Anche il più festaiolo di tutti ogni tanto ha bisogno dei suoi spazi.

Ma fortunatamente il buon senso mi era rimasto.

Facevo lo scemo con gli ingenui, ma uscito da scuola correvo a casa e mi rifugiavo nella mia camera a guardare fuori dalla finestra e fissare le nuvole in cielo.

L'unica che mi portava sulla retta via e mi faceva tornare il James di una volta era lei.

Ambra. Era così tranquilla.

Timida, semplice. Avevi quasi paura di romperla.

All'asilo ero innamorato di lei, anche alle elementari e anche alle medie, vorrei dire che era passata al liceo ma non fu così.

Quando tentai di baciarla alla festa di Chloe, la sua migliore amica, lei mi respinse.

"Mi dispiace. Tu...tu..."

Detto questo scappò via, lontano. Lontano da me...

Capì che non ero il suo tipo.

Facevo colpo sulle ragazze ingenue.

Ma non tutte le capre seguono il branco.

Ambra aveva il suo gruppo di amici e le bastava così. Chloe, lei e Allison erano inseparabili. Erano tutte e tre belle ragazze, ma nessuno batteva Ambra, i suoi capelli luccicavano al sole, era perfetta.

Quando cominciai a diventare il solito cattivo ragazzo si stava frequentando con Nico.

Lo sapevo e le sfiorai le labbra comunque. Non sopportavo l'idea di sapere che un ragazza come lei stesse con la sua copia identica al maschile.

Non era possibile. Gli opposti si attraggono.

Quando camminavano nei corridoi mano nella mano, lei mi guardava sempre negli occhi.

Avevo capito che anche al minimo mio cambiamento lei, sarebbe stata mia. Così, il giorno in cui la invitai da me mi misi la mia giacca da football e, armato di sorriso, ero pronto a conquistarla.

"So che forse ho sbagliato, ma ti prego, dammi un'altra possibilità. Sono cambiato. Non starò più con Max se sarà necessario. Ma ti prego, dammi una possibilità per farti capire che il James di una volta non se n'è mai andato. Sono stato uno stronzo..."

Quando le dissi questa cosa mi aspettavo di essere respinto ma lei non lo fece, era buona...

"Non voglio che tu smetta di stare con i tuoi amici, per giunta per stare con me. Ti darò una possibilità perchè è quello che voglio. Voglio stare con te, con James Scott, non con il cattivo ragazzo che sei a scuola. So che non sei così...solo...solo non farti cambiare. Promettimi che non cambierai mai per nessuno, nemmeno per me..."

Mi allungò il mignolo, sembrava una cosa stupida, ma quando i nostri mignoli si incrociarono e si abbracciarono fra di loro, sembrava che il nostro patto si fosse sigillato. Avrei fatto qualunque cosa pur di averla per me, qualunque.

"Grazie" le sussurrai all'orecchio.

Sembrava che questo patto fosse durato, che mi ero impegnato a cambiare per lei e farla felice. Ma il primo che lo ha infranto ero io. Non potevo dire di no ad Austin e, a mal in cuore, se dovessi tornare indietro lo rifarei ad occhi chiusi...

Avvertenza⚠️
Questo capitolo non è stato scritto con lo scopo di offendere. Ma solo con lo scopo di far ragionare su questo argomento, nonchè argomento su cui si basa questa storia: il fatto di essere unici e distinguersi.
Grazie per la comprensione❤️

La Ragazza Che Mi Ha Insegnato Ad AmareWhere stories live. Discover now