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                          James

Quando me lo disse rimasi impietrito, la ragazza che ogni notte mi teneva sveglio era cambiata, lo sapevo...

Ambra non era più quella ragazza rose e fiori che tutti i cattivi ragazzi desiderano.

Era diventata la brutta copia di una cattiva ragazza. Non volevo neanche pensare ad un domani senza Austin, pensavo che non sarei mai riuscito mai a rimpiazzarla con nessuno.

La prossima ragazza di cui mi sarei innamorato sarà l'inizio di un nuovo capitolo, non la fine di uno già cominciato.

" Però, ti prego, non pensiamo al domani, pensiamo all'oggi..."

Le dissi dopo che si staccò dalle mie braccia intorno alla sua vita.

Sapevo che aveva bisogno di sentirsi dire quelle parole, per pensare di più a sé stessa e poi agli altri.

Sapevo che qualcosa non andava, non si era divertita come speravo, lei era stata così carina da accompagnarmi alla festa e farmi essere felice per un po' con i miei vecchi amici, per poi tornare alla realtà.

Una realtà con un grosso punto interrogativo.

Con Austin avevo imparato a non pensare al futuro ma godermi il presente, al domani non ci si pensava....cosa che io non avevo mai fatto. Lei mi aveva insegnato a vivere come volevo e a non rispettare gli standard che la società ci impone, mi aveva insegnato a vivere libero senza nessuna limitazione.

"Non so cosa avrei fatto senza di te, come avrei vissuto senza di te..."

Come farò io a vivere senza di lei, credeva che solo io le avessi insegnato qualcosa quando in realtà era stata lei ad insegnare a me.

"James, sembra una cosa banale ma questo credo che sia diventato il momento sdolcinato..."

Si fermò di scatto in mezzo alla strada e mi prese le mani:

"Grazie, grazie perchè tu mi hai fatto vedere tutti i colori che la vita mi ha dato e che io non riuscivo a vedere, grazie perché mi hai fatto sentire normale, unica, una adolescente della mia età, grazie perché tu per me sei anche un migliore amico, grazie..."

Non la feci finire, sapevo che lei mi era grata, non ce la facevo a sentire tutte quelle parole che voleva dirmi prima che "sia troppo tardi"
La baciai, poi lasciai le sue mani e le presi delicatamente il viso.

"Shhhh...lo so..."

Le dissi successivamente abbracciandola.

"Ti amo lo sai?"

"Si, lo so"
Le risposi.

"Visto che la conversazione sta prendendo questa piega allora vorrei dirti una sola cosa che racchiude tutto ciò che vorrei dirti: tu mi hai insegnato a vivere"

Lei mi abbracciò.

Avvolse le sue braccia intorno al mio collo e strinse come se non volesse che me ne andassi, colto alla sprovvista la abbracciai anche io.

In quel momento salì in me un desiderio, una voglia irrefrenabile di averla al mio fianco per sempre, di sentirla accanto a me per tutta la vita, avevo voglia di instaurare con lei un legame che non si sarebbe mai spezzato.

"Austin, facciamo una follia..."

"James, che vuoi dire..."

Mi guardò con uno sguardo da cerbiatto che mi faceva sciogliere, così arricciai il naso, la conoscevo abbastanza bene da sapere che a lei piaceva quando facevo così. Se ne accorse e mi sorrise:

"Austin Anderson, vuoi sposarmi?"

Quando lo dissi ad alta voce fece effetto diverso, sembrava più reale e sapevo che in quel momento non si poteva più tornare indietro...

"James tu sei pazzo, non dici sul serio"

"Sono sano come un pesce, se vuoi tocca la mia fronte"

Volevo con tutto me stesso che accettasse la mia proposta, anche se non avevo nessun anello e non c'erano i fuochi d'artificio in cielo o i violinisti a suonarci una serenata.

Una parte di me però pensava come avremmo fatto, cosa avremmo detto ai nostri genitori, come sarebbe stata la nostra vita insieme, se avremmo preso una casa insieme.

Ma l'altra diceva di buttarsi a capo fitto, ero tranquillo se lei era al mio fianco, era la mia ancora, la mia unica certezza. Era la parte di me fedele che sperava che i dottori si sbagliassero e che Austin potesse farcela, quella parte che mi aveva spinto a credere di potere avere con lei il futuro che avevo sempre sognato con accanto la ragazza che mi avrebbe fatto battere il cuore. E quella ragazza, l'unica ragazza, che era riuscita a farmi felice era anche l'unica che non meritava di non avere un futuro. Sembravano frasi fatte ma erano la verità, sono parole da dire alla persona che più ami, ti escono dalla profondità del cuore, sono lì che vogliono uscire.

Questa sensazione non l'avevo mai provata fino a quel momento.

Non avevo avuto molte ragazze, la maggior parte delle femmine che volevano stare con me erano solo delle ragazze che volevano farsi belle agli occhi degli amici, volevano che la gente parlasse di loro.

Queste ragazze false non mi erano mai piaciute e quindi non avevo avuto tante fidanzate, perlopiù cotte, la mia unica cotta era una ragazza sofisticata e difficile da conquistare, l'unica che non cadeva ai miei piedi come tutte le altre.

Ma ora era diventata proprio come quelle povere ragazze, una persona in cerca di fama, disposta a fare di tutto per ricevere attenzioni, addirittura giocarsi il loro amore e a regalare il loro cuore ad un ragazzo a cui non doveva spettare.

Certo che alcune ragazze si vendono proprio.

La Ragazza Che Mi Ha Insegnato Ad AmareWhere stories live. Discover now