XLIII - Ho Solo Giocato A Monopoly!

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Salgo rapidamente le scale e afferro il borsone vuoto buttandoci all'interno tutto ciò che mi serve, poi mi ricordo della chiavetta e pensando che ormai sono in ritardo, nessuno si lamenterà se ci metto cinque minuti in più.

Afferro il mio portatile ed infilo la chiavetta al suo interno, apro i file e inizio a leggere velocemente i loro contenuti, progetto RH... a interrompermi è la porta della mia camera che viene chiusa con un tonfo.

<Il paese dal quale proveniamo è molto povero, Zoolan è venuto da noi promettendoci un lavoro e case più lussuose dove poter abitare, un'istruzione dignitosa per i bambini, sembrava un ottimo affare per cui accettammo; solo più tardi venimmo a conoscenza della crudeltà di quell'uomo e quando volemmo ribellarci non potemmo, tutto lì era di sua proprietà e smettere di lavorare per lui sarebbe stato svantaggioso per tutti...> giro con la sedia girevole in direzione di Adam e lo ascolto attentamente. <I ragazzi della nazionale brasiliana anche loro sono sotto minaccia, i loro genitori perderanno il lavoro se non vinceranno tutte le partite e denunciare Zoolan non servirebbe a nulla.> giusto, se Zoolan va in carcere perderanno comunque il lavoro.

<Perché non me l'hai detto prima?> chiedo riferendomi a prima.

<Probabilmente c'era qualche cimice forse.> risponde ed annuisco aprendo qualche altro file. <Così era per quello che vi siete introfulati nella residenza?> mi domanda indicando il portatile, annuisco chiudendolo.

<Andiamo la partita sta per iniziare.> affermo alzandomi in piedi, lo supero e mi fermo un attimo.

<Comunque vi fa onore, siete brave persone riusciremo a trovare una soluzione.> gli sorrido e prendo il borsone uscendo prima di lui e dirigendomi verso le scale.

Adam guida più velocemente di prima per poter tornare nuovamente al quartiere brasiliano, io accendo la radio sintonizzandola al canale che trasmette la partita.

<Bene, entrambe le squadre hanno preso posizione, da un momento all'altro avrà inizio la partita.> sento la voce del cronista, osservo la strada davanti a me, sperando che i ragazzi siano totalmente intenzionati a vincere.

<Robingo ruba palla agli avversari, dal fischio d'inizio Robingo è solo sulla scena...> ascolto attentamente mentre in lontananza, finalmente, riesco a vedere lo stadio, anche se ci fermiamo per via del traffico.

<Cavoli!> sbotto passandomi una mano tra i capelli, a quanto pare Mark, quello brasiliano, sta letteralmente giocando da solo e un piccolo pensiero sul perché inizia ad attraversarmi la mente, tenta un tiro in porta ma la manca totalmente, a quanto pare inizia a rubare la palla ai suoi stessi compagni di squadra.

Ci muoviamo e dopo neanche due metri siamo costretti a fermarci nuovamente. Il Regno pare abbia cominciato a fare gioco di squadra e in pochi minuti segna il primo goal.

Non manca poco alla fine del primo tempo e non siamo tanto lontani sebbene il traffico sembra non voler diminuire, apro la porta e saluto Adam.

<Io vado, ci vediamo, augurami buona fortuna.> apro la porta posteriore e prendo il mio borsone.

<Vincete Isabelle.> gli faccio un occhiolino e inizio a correre tra le auto ricevendo vari insulti dalla gente, ma poco mi interessa, devo riuscire ad arrivare in tempo almeno per il secondo tempo, dopo quindici minuti arrivo allo stadio con il respiro affannato, faccio per entrare da dove normalmente le squadre entrano ma mi bloccano il passaggio.

<Vietato l'accesso, se vuoi assistere alla partita devi entrare dall'altra parte.> mi dice un omone impedendomi di passare.

<Non voglio assistere alla partita ma giocarla, dai per favore, devo andare.> mi lamento sistemando meglio il borsone sulle spalle.

Fallin' All In You || Shawn FrosteWhere stories live. Discover now