Il Consiglio straordinario

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SCUSATE IL RITARDO. SCUSATEMI, SCUSATEMI, SCUSATEMI.
La mia estate è stata costellata da una miriade di esami e, nei pochissimi giorni liberi, ne ho approfittato per uscire e cercare di godermi almeno cinque secondi di estate ahahah
Prometto che tornerò ad aggiornare settimanalmente/ogni dieci giorni.
Ho cominciato a lavorare già sui capitoli futuri, spero davvero vi piacciano!
A presto,
Sara✨

«Stai forse cercando di coprire un succhiotto?» mi sorprese alle spalle la voce di Saoirse, e dall'enfasi che mise in quella domanda riuscii chiaramente a individuare una nota di morbosa curiosità.

Lasciai immediatamente andare la sciarpa nera di cachemire che stavo cercando si avvolgere attorno al collo e borbottai: «Ma ti pare? Mi hai mai vista in compagnia di un ragazzo, da che sono qui?».

Lanciai una rapida occhiata allo specchietto che avevo appeso nell'anta dell'armadietto scolastico e, osservando che la sciarpa copriva alla perfezione il livido violaceo sulla mia pelle, scrollai le spalle e finsi indifferenza: «L'unico che mi sta sempre intorno è Rían, e ti assicuro che la sua presenza non è sempre ben accetta» mentii, cercando di non arrossire al ricordo della sera precedente.

Saoirse mi lanciò un'occhiata indecisa, poi borbottò: «Sei proprio noiosa, Row. Non hai mai dettagli piccanti per me».

Nascosi il mio sorriso divertito dietro la pila di libri che reggevo fra le braccia e cercai di cambiare argomento: «A proposito di "dettagli piccanti"... Hai più sentito Michan?» le domandai, ammiccando.

Un rossore tenue si diffuse sulle guance della mia amica, e lei parve quasi imbarazzata: «Beh... ieri sera mi ha telefonato» ammise.

Osservai con affetto i suoi occhi luccicanti e le dissi: «Michan è un vero tesoro, Saoirse».

Il suo volto parve rabbuiarsi: «Ma ne vale la pena? Non so quanto spesso riusciremo a vederci... abitiamo lontani, Rowan, e io non credo nelle relazioni a distanza» borbottò, mordicchiandosi un'unghia.

«Come la prenderesti se ti dicessi che, forse, Michan verrà a vivere proprio qui?» le domandai allora, ghignando.

«Qui?!» sbottò lei, fissandomi con tanto d'occhi.

«Sì. Ieri sera ho sentito Laidhgeann parlare con mia madre del Consiglio Straordinario delle Streghe e, a quanto pare, lui è più che convinto che l'esercito volontario delle streghe si debba allenare qui, dove la minaccia delle fate è ormai tangibile» le confidai.

Una luce di comprensione si accese negli occhi di Saoirse: «E sia Michan che Labhraidh hanno deciso di arruolarsi nell'esercito...» commentò, con espressione corrucciata.

«Non so se essere felice del fatto che Michan potrebbe venire a vivere nel nostro villaggio o se sentirmi una stronza perché questo comporterebbe che lui si debba arruolare in un esercito, e che potrebbe morire» sussurrò con tristezza Saoirse, lisciandosi la lunga coda di cavallo com'era solita fare quando era nervosa.

Le misi una mano sulla spalla e le dissi: «Lui vuole combattere, Saoirse. Io, Michan e Labhraidh siamo sempre stati gli animi irrequieti dei Leipreachán, abbiamo sempre avuto la sensazione che i ruoli imposti dal nostro clan ci andassero stretti. Da piccoli sognavamo un'avventura epica, qualcosa di grande, qualcosa che ci distogliesse dalla monotonia del villaggio... ora questo qualcosa è arrivato. Lo sento io, lo sente Labhraidh e lo sente Michan: è brutto da dire, ma è come se avessimo aspettato questo momento per tutta la vita. La monotonia non fa per noi, quindi non ti puoi incolpare se lui andrà in guerra e morirà, se io andrò in guerra e morirò» le dissi con leggerezza, convinta al cento per cento del mio discorso.

Stirpe Di StregaМесто, где живут истории. Откройте их для себя