Strega Guida pt.1

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«Quanti piercing hai?» chiesi, con timore.

«Non ne ho. Erano troppo difficili da occultare, quindi ho scelto i tatuaggi, anche se sono più dolorosi» rispose, con espressione spiccia.

«Per tutti gli dei» sbottai. «Come diavolo li hai nascosti, finora?» domandai ancora, chiedendomi come avessi fatto a non accorgermi in diciotto anni di vita che mia madre aveva l'intero busto occupato da una tigre d'inchiostro.

«Ho usato un incantesimo di Occultamento, combinato con una potente pozione. Sai, non coltivo solamente piante inutili e inefficienti» commentò, lanciandomi un'occhiataccia. Probabilmente mi aveva sentita insultare le sue amate piante, o decantare la loro totale inutilità, e questo era il modo per farmela pagare.

«Quindi tatueranno anche me?» domandai, affrontando per la prima volta la questione in modo diretto.

«Probabilmente sì. Prima però ti saranno fatti i piercing, perché sono più rapidi da fare e meno pesanti da sopportare».

«Lasciatelo dire, siete dei barbari» sbottai, riprendendo le esatte parole che avevo utilizzato con Solamh la prima volta che avevo scoperto il funzionamento dei Blocchi.

«Siamo dei barbari, Rowan. E comunque, cosa credi che potrebbe succedere se un intero clan fosse in grado di fare ciò che hai fatto tu ieri sera, senza sapere come controllarsi? Sarebbe un disastro, Rowan... ci sarebbero dei morti. Molti morti, e non solo fra le streghe» mi disse, in tono duro.

Vedendola in questo modo, effettivamente, non potei che darle ragione: dopotutto ero stata io a scatenare una tempesta paurosamente violenta nemmeno sei ore prima. E se un albero fosse caduto a causa di un fulmine e avesse schiacciato qualcuno? Se una macchina fosse andata fuori strada a causa della strada resa scivolosa dalla pioggia?

«Ho... ucciso qualcuno?» domandai con voce flebile, rendendomi finalmente conto della portata delle mie azioni. Avevo scatenato un mostro che non ero stata in grado di gestire, e non mi ero nemmeno resa conto delle conseguenze che il mio gesto sconsiderato avrebbe potuto avere.

«Certo che no, tesoro!» esclamò Moira, e mi sentii improvvisamente più leggera. Dio, avevo davvero pensato di avere le mani sporche di sangue innocente.

Sospirando di sollievo, sollevai lo sguardo su di lei e, quando la guardai negli occhi, tutta la mia rabbia nei suoi confronti svanì, perché in quel preciso istante mi resi conto di quanto lei avesse sofferto e avesse sacrificato per me. Mi sentii terribilmente in colpa per averle serbato così tanto rancore, così mi fiondai fra le sue braccia e la abbracciai stretta.

«Oh, tesoro, io non ho fatto niente!» esclamò lei, non capendo il motivo del mio improvviso slancio di affetto nei suoi confronti, per poi aggiungere: «È stata Daghain a fermare la tempesta subito dopo che te ne sei andata con il figlio di Laidhgeann. A proposito...» ammiccò, rivolgendomi un sorrisetto malizioso. «Hai visto quanto è figo?».

«Mamma, ti prego!» esclamai, ridendo, contenta che l'argomento della conversazione si fosse spostato su un piano molto più leggero.

«Che c'è? Non sarò più una ragazzina, ma la vista mi funziona benissimo!» ribatté lei, ammiccando.

«Beh, diciamo che dopo aver visto Rían posso capire come mai tu abbia follemente perso la testa per Laidhgeann» commentai, guadagnandomi un amichevole spintone da parte sua.

«Gli O'Neill sono sempre stati affascinanti» commentò Moira, con aria sognante.

«Per l'amor del cielo, riprenditi! Sembri una quindicenne in piena crisi ormonale!» la presi in giro, tirandole un cuscino.

Stirpe Di StregaWhere stories live. Discover now