•Tredici•

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Ho Adele addosso.
Ed è bellissima, come sempre.
Le sposto i capelli dal viso e la guardo, le accarezzo la schiena da sotto la maglietta e le bacio i capelli.
Sono le nove, e dovrei alzarmi, così mi sposto e la porto con me facendo aderire la sua schiena al materasso, per poi sedermi sul letto e passarmi una mano sugli occhi.
"Resta ancora un po' con me" sento la sua voce sussurrare così mi giro e la guardo negli occhi semiaperti. "Dovrei fare colazione e poi correre un po'" Mi guarda supplicante e non posso fare altro se non avvicinarmi a lei e rimettermi sotto le coperte. "Solo cinque minuti" annuisce nel mio collo e poi inizia a baciarlo, per poi spostarsi sul mio viso e finalmente sulle mie labbra.

Sono passati un'ora fa i cinque minuti, eppure siamo ancora a letto, con le mani intrecciate a baciarci come due adolescenti alla prima cotta, al primo amore.
Amore.
Forse.
Non lo so.
Adele si alza un po' dal mio corpo "Passerò il Natale qui" le porto una ciocca di capelli dietro l'orecchio "Vengono qui i tuoi?" Scuote la testa e porta il suo sguardo lontano dai miei occhi. "Cos'è successo?" Le bacio i capelli e la stingo a me ancora di più. "Abbiamo litigato, ancora, per una cavolata, come al solito. E poi se n'è uscita con 'beh questo Natale puoi startene anche lì dove sei, viene già tua sorella qui' e allora la accontento, il mio regalo di Natale sarà quello di non avermi tra i piedi" me lo dice senza problemi, quasi come se ci fosse abituata, come se fosse normale, come se non provasse nulla a riguardo. "E ti va bene così?" Le accarezzo il dorso della mano e le bacio i capelli. "Si, per un anno mi schivo frecciatine e sorrisi finti. Gare su chi è migliore e su chi fa meglio le cose" alza le spalle, mi guarda e poi mi da un veloce bacio. "Vieni qui, passa il Natale qui" alza di scatto la testa e mi fissa "Cosa? No!" Scuote la testa e si allontana dal mio corpo, e così la sento lontana, non solo fisicamente ma anche mentalmente. Mi siedo sul letto difronte a lei e la spingo giù per poi appoggiare un po' del mio peso sul suo corpo. "Non allontanarti da me. Non ho intenzione di lasciarti sola a Natale. Non mi importa nulla. Di ciò che pensi tu, di ciò che potrebbe pensare la gente. Tu a Natale starai qui, con me, e non accetto un no come risposta, Perché quella non era una domanda ma un' affermazione. "Lo so, ci conosciamo da poco. Lo so, non abbiamo ancora definito ciò che siamo, solo perché per ora non ne sento la necessità, ma se tu la senti ne possiamo parlare. Non so che succede con i tuoi, ma non voglio saperlo, o meglio non voglio obbligarti a dirmi nulla. Ma non puoi dirmi che passerai il Natale da sola e pretendere che io non faccia qualcosa a riguardo!" Si guarda le mani e le tortura con le sue unghie lunghe e curate "Voglio averti seduta di fianco a me sul divano mentre guardiamo Isco aprire i regali strappando la carta per poi lanciarla in giro per la stanza. Voglio vedere i vostri occhi illuminarsi di gioia pura. Isco vede ancora tutta la magia del Natale e la vedi anche tu piccola, e non voglio privarti di un Natale. Non sarà il migliore, ma forse non sarà neanche il peggiore. Quindi ti prego, passa il Natale qui e basta" Mi guarda e annuisce, mi accarezza una guancia e poi porta le mani sulla mia schiena "Da quando è iniziata questa cosa, tra me e te, non sono uscita con nessuno. Non che avessi qualcuno con cui uscire, dato che passo la maggior parte del tempo al negozio, ma comunque non sono uscita con nessuno" azzero le distanze e la bacio, porto una mano sul suo corpo e la accarezzo e poi la porto sotto la maglia, rimango lì, con la mano che le accarezza la pelle al di sopra delle sue mutande. Combatto con l'idea di sfilarle la mia maglia di dosso. "Non sono uscito con nessuna, non ho scritto ne sentito nessuna. Tranne Victoria e mia madre, per ovvi e svariati motivi" mi prende il viso tra le mani e mi bacia ancora "Però se passo il Natale qui devo uscire" la guardo stranito "Devo andare a prendere i regali, soprattutto a Chico" la stringo a me per non farla scendere dal letto "Tu non vai da nessuna parte e fidati che a Isco un altro regalo non serve" alza gli occhi al cielo "I regali non sono mai abbastanza e poi i cinque minuti sono passati" mi fa l'occhiolino e poi si allontana da me velocemente per andare in bagno.
Cosa diavolo mi sta facendo.

È uscita di casa quando Marco è arrivato. Non ha voluto che andassi con lei o che semplicemente l'accompagnassi in auto. "Ma cos'hai?" Guardo Marco e poi riporto lo sguardo sulla televisione, ha segnato ancora "Se Adele ti fa perdere a FIFA devo dire che possiamo, d'ora in poi, cominciare a scommettere su chi vince" Sbuffo e gli alzo il dito medio "Le ho praticamente imposto di venire qui a Natale" Marco mette in pausa il gioco "In balia dei tuoi parenti? Che chiederanno se è la tua ragazza? Che chiederanno altre migliaia di cose inopportune?" Sbuffo nuovamente, e l'idea di passare il Natale con lei, pian piano si sgretola. "Vaffanculo" Marco scuote la testa "Cos'ho fatto?" Mi alzo dal divano e prendo il telefono, devo risolvere questo problema ancora prima che si ponga.

Il citofono suona e vado a vedere chi è, appena sullo schermo comprare il volto di Ade le apro e poi la aspetto sulla soglia. Ha minimo cinque borse in mano "Ma che diavolo?" Mi guarda "Non iniziare, piuttosto dammi una mano!" Le prendo le borse dalle mani e la faccio entrare "Puoi metterli sotto l'albero" guardo le borse tra le mie mani e la guardo "Hai svaligiato i negozi?" Sbuffa mentre si toglie la sciarpa ed il cappotto, e sorrido appena noto che per uscire non si è nemmeno cambiata la maglia, ma è uscita con la mia.




Auguri di buon natale a tutti Voi, miei lettori. Spero che questo mio regalo vi sia piaciuto. Un bacio grande a tutti voi 💘

Non è mai troppo tardi - PER TORNARE AD AMARE DAVVERO Where stories live. Discover now