•Sette•

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Adele

Sono qui sotto

Arrivo

Scendo dalla macchina appena la vedo lasciarsi il portone del palazzo alle spalle, e così mi avvicino a lei. "Ehi" mi sorride e le apro la portiera della macchina per farla salire.

È bella, dannatamente bella.

"Dove mi porti?" Metto in moto la macchina e parto "A casa mia, se non ti dispiace. Mangiamo lì, perché Guadalupe ha preparato un sacco di cibo, prettamente spagnolo" Mi fermo al semaforo rosso e mi volto a guardarla. "Nessun problema" mi fa mezzo sorriso e poi accelero "Scura? Altrimenti ti porto fuori a cena" sento la sua mano poggiarsi sulla mia, per poi ritrarla subito dopo "Davvero Francisco, nessun problema, e poi meglio così, fidati" le do una veloce occhiata "Perché?" Mi fermo davanti al cancello e lo apro, mi giro verso di lei guardandola negli occhi, ma poi lei li abbassa, appoggia la testa sul poggiatesta e sospira "Sono stanca morta, non avevo voglia di perdere tanto tempo nel vestirmi e nel truccarmi. Mi sono messa un jeans e un maglione che probabilmente ha addirittura un buco" si passa una mano sul viso, e le stringo tra le mani l'altra "Fidati che è la mia ultima preoccupazione come tu ti sia vestita" spengo la macchina e scendo, non faccio a tempo a fare il giro della macchina per aprirle la portiera che è già scesa, mi guarda perplessa "Io, senti scusa, ma non sono abituata, nessun ragazzo mi ha mai aperto la portiera o aiutata a scendere, neanche quando avevo ai piedi dei tacchi esagerati" la guardo e le sorrido.

È così normale, così dannatamente normale.

"Smettila di scusarti, non ce n'è bisogno" le prendo la mano e ci avviamo verso la porta, la apro e la faccio entrare, sciogliamo le nostre mani e mi tolgo il giubbotto, per poi prendere anche il suo. "Pensavo fosse diversa" mi volto a guardarla "Cosa?" Si guarda ancora attorno "Casa tua, pensavo fosse più, boh, asettica?" Sorrido "Con Isco che gira per casa è un po' impossibile" mi sorride "Vero, è che pensavo fosse di un bianco quasi accecante, con soprammobili e quadri costosi" mi avvicino a lei e le prendo la mano, è qui davanti a me e non riesco a starle distante. "Mi dispiace aver infranto le tue supposizioni, ma in questa casa, al posto dei soprammobili hai i giochi che Isco non mette mai via, e al posto dei quadri un'infinità di foto della mia famiglia, ma soprattutto di Isco" la porto verso la cucina dove Guadalupe sta finendo di cucinare "In un qualche modo ci speravo" mi siedo accanto a lei sugli sgabelli della penisola "Pensavi in una casa asettica ma allo stesso tempo speravi di trovarti in una casa incasinata come questa? Nella quale, molto probabilmente, se ti siedi sul divano ti conviene prima controllare che nascosto sotto i cuscini non ci sia qualche gioco di Isco?" Mi guarda e sorride, portandosi una mano alla bocca "Esatto, Dio, non prendertela, ma un altro nome per Chico? Fa strano che vi chiamate uguale, e fa strano chiamarti Isco" - "Infatti non lo fai" sorrido vedendole alzare gli occhi al cielo e poi poso gli occhi su Guadalupe che sta prendendo i piatti per riempirli "Guadalupe, vai pure, faccio io" così mi alzo e le prendo i piatti dalle mani "Va bene, a domani, e buona serata ad entrambi" così inizio ad impiattare "Francisco, non volevo.." mi volto verso di lei posandole il piatto davanti "Adele, tranquillizzati" le sorrido e mi siedo accanto a lei per poi stringerle la mano, non riesco a non guardarla, a non sfiorarla se mi è così vicina "Volevo avesse il mio nome, e poi non è brutto, no? Francisco intendo, che poi viene inevitabilmente accorciato in Isco, che non mi dispiace così tanto" si volta guardandomi "Quindi.." le sorrido "Quindi stai tranquilla, non ti mangio, e qualsiasi cosa tu dica o ti passi per la mente, dimmela e basta, non avere problemi, voglio sapere che ne pensi, cosa ti passa per la testa" annuisce e poi inizia a mangiare. Non si sta facendo problemi, mangia tutto quello che le avevo messo sul piatto, tranne i peperoni. "Non ti piacciono?" Scuote la testa "Li odio, non riesco a mangiarli, mi.." la blocco "Non dirlo, quando sei con me, ti prego, abolisci dal tuo vocabolario 'scusa' e 'mi dispiace'" mi sorride e si alza prendendo i piatti e portandoli verso il lavandino "Che fai?" Si gira a guardarmi "Lavo i piatti, e non dire di no" alzo gli occhi al cielo e mi avvicino a lei, mettendole le mani sui fianchi, non riesco, non ce la faccio, lei continua a lavare i piatti e io le bacio il collo. Il piatto le scivola dalle mani e si frantuma a terra. "Cristo" la stringo a me "Non chiedere scusa, è colpa mia, non muoverti da qui" vado a prendere la scopa e tiro su i cocci. Lei finisce di lavarli ma rimane girata di spalle. "Adele" la vedo fare un respiro profondo prima di girarsi verso di me, le prendo la mano, ha il viso completamente arrossato e lo sguardo fisso al pavimento "Che ne dici se andiamo a fare un giro per Madrid?" Annuisce e mi sorpassa andando a prendersi il giubbotto e la sciarpa blu.
Saliamo in macchina e restiamo entrambi in completo silenzio. Lei guarda fuori dal finestrino e io la strada.

Ho sbagliato tutto. Non dovevo farlo. Ma da quando l'ho riportata a casa dopo l'Opium non facevo che ripensare al momento esatto in cui le avevo baciato la spalla scoperta. E volevo rifarlo. Volevo sentire di nuovo la sua pelle sotto le mie labbra, ma non ho pensato ad altro che a me. E lei? Magari ha un fidanzato, o magari semplicemente non mi vuole.

Fermo la macchina dopo aver parcheggiato e la spengo, mi giro verso di lei che ha già la mano sulla maniglia, ma le prendo l'altra mano e la fermo, per poi però voltarmi e guardare davanti a me "Non avrei dovuto, solo che quando ti ho attorno non riesco a fare a meno di guardarti e di continuare ad avere un qualche contatto con te. Spero solo di non aver rovinato qualcosa" Mi prende il viso e mi guarda negli occhi. "Non hai fatto niente di male, ora però mi porti in giro per Madrid? Hanno già acceso le luci di Natale" sorrido ed annuisco, mi avvicino a lei e le bacio una guancia "Dai, andiamo"




Ho bisogno di voi, lasciatemi un commento, vi prego!
Non so seriamente se continuare a scrivere questa storia..




(Non so se ne sono in grado)

Non è mai troppo tardi - PER TORNARE AD AMARE DAVVERO Where stories live. Discover now